CAPITOLO 11

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JULES

"Ma si può sapere che diavolo ti prende? Sei forse impazzito? Che intenzioni hai con lei? Lo sai benissimo che lui non vuole nemmeno che la sfioriamo con il pensiero! E tu cosa fai? Te la porti in casa? Si è messo in testa che è solo sua, e sai perfettamente che non c'è niente al mondo per cui mollerebbe la presa ora. Cosa c'è tra voi? Ci vai a letto? " Mi aggredì Lucifero appena chiusi la porta.

"Shhhhh, Amelia è nell'altra stanza potresti spaventarla, non le ho ancora detto di questo...
E comunque lui non c'entra.
La conosco da molto prima di lui e ci tengo a lei. Se è qui c'è un motivo, e probabilmente è qualcosa di anche grave, visto tutti gli insulti che ti sei preso. Hai visto come si è tranquillizzata quando mi ha visto.
E ci scommetto che qui c'è il suo zampino, me lo sento. Ti prego non dirgli niete di tutto questo."
Esclamai, non avevo assolutamente intenzione di gettare Amelia tra le grinfie di Blue.
Luca annuì pensieroso, sospirò rassegnato prima di ribattere.

"Forse hai ragione, ma stai attento. " Mi guardò direttamente negli occhi, come se volesse assicurarsi che fossi certo della mia scelta, di mettermi contro Blue in questo, poi, dopo avermi ammonito, uscì dalla camera e richiuse la porta dietro di sé.
Mi sedetti sul letto e mi presi un momento per ricompormi.
È tutto un gran casino.

LUCA

Uscii dalla camera per primo, non volevo finirci in questa storia e non ne volevo sapere nulla, era già troppo così, avrebbe dovuto sbrigarsela Julian da solo.
Me ne chiamo fuori.

"Luca?" mi chiamò timidamente  Blood, o per meglio dire Amelia, come l'avevo sentita chiamare da Jules poco prima. Non avevo idea di quale fosse il suo vero nome fino a quando non lo sentii pronunciare da Jules.

"Sì?" Mi voltai verso di lei, si era alzata dal divano e mi aveva raggiunto in corridoio, dove mi trovavo in procinto di uscire dalla porta di quel maledetto appartamento.
Fui costretto ad abbassare la testa per guardarla meglio in viso.

"Ho sentito che conosci Blue Harvey."
Confuso la guardai, si era sentito tutto?

"Come fai a...?" sibilai sorpreso.

"L'ho sentito, ho sentito il suo nome mentre parlavate-prese fiato e guardo in basso-e poi, avete lo stesso tatuaggio, la spada con le rose e i rovi attorcigliati intorno all'elsa e alla lama.-Toccai istintivamente il mio avambraccio- Ti prego non dirgli niete di tutto questo."

Mi guardò dritto negli occhi per alcuni istanti, poi distolse lo sguardo, ebbe un fremito che la scosse, poi un'ombra di dolore e paura attraversò fugace il suo volto.
Come resistere?
Avevo detto che mi sarei chiamato fuori, ma come avrei potuto dopo aver visto emozioni come quelle attraversare il suo bel viso?
Come potevo contribuire a mandare in pezzi un esserino all'apparenza così fragile?
Sospirai.
Ero totalmente impassibile di fronte al sangue, alle grida di dolore, alle implorazioni e le preghiere, alle ossa rotte, persino di fronte alla morte.
Per Kalì avevo servito nelle forze speciali, ero sopravvissuto a cose ben peggiori, avevo visto cose atroci, ero stato addestrato per essere una macchina da guerra, fredda e infallibile.
E allora perché non riuscivo ad esserlo di fronte a quella creaturina che mi pregava di non gettarla tra le grinfie del mio migliore amico, del mio fratello acquisito?

Che cosa mi sta succedendo?

"Va bene. " Lo dissi velocemente, quasi mi fosse stato strappato di bocca, lo dissi anche perché mi sarebbe dispiaciuto vederla sul tavolo di un obitorio o vedere Jules su uno di essi, solo per aver tentato di proteggerla.
Detto ciò mi chinai lievemente su di lei, visto che ero molto più alto e le diedi un bacio tra i capelli; sapevano di cannella e lamponi.

"Ci vediamo Blood"

"Ciao Lucifero" Perciò dopo averle rivolto un ultimo sorriso, me ne andai.

JULES

"Vieni qui, ora puoi spiegarmi tutto tranquillamente. " dissi buttandomi a peso morto sul divano. Lei si avvicinò e si sedette vicino a me; prese fiato e cominciò a raccontarmi tutto quello che era successo dal principio fino ad ora. Quando sentii il nome Blue collegato a tutti i disastri che le erano capitati, rabbrividii. Quando ebbe finito, sentii il rimorso assalirmi. Dovevo assumermi le mie responsabilità, dovevo assolutamente dirglielo.

"Amelia, devo dirti una cosa..." esordii.

"Dimmi..." Si aggiustò per potermi guardare meglio in faccia.

"Io conosco Blue, o meglio, sia io che Lucifero, siamo nella sua banda... - indietreggiò spaventata sul divano, il suo sguardo mi trafisse il petto, fece per alzarsi, ma la fermai- Però ora è diverso. Avevo già deciso che una volta ritrovata non avrei permesso a niente e nessuno di mettersi tra me e te cugina. Ora che so cos' ha fatto, io ti proteggerò, starò con te fino a quando tu vorrai, mi metterò contro Blue per proteggerti, costi quel che costi."
Le dissi dolcemente, abbracciandola, lei appoggiò la sua testa contro il mio petto. 
Per svariati minuti restammo così, poi alzò la testa.

"Ma tu non hai il loro tatuaggio..." Capii si stesse riferendo al tatuaggio sull'avambraccio di ciascuno dei miei due amici.

"No, quello non riguarda il gruppo, quello riguarda Blue e Lucifero, non so molto nemmeno io, ma da quello che so è molto importante per loro."

"Capisco... - prese fiato dopo un secondo di pausa- Jules... Posso restare qui? Non voglio tornare a casa, peggiorerei solo la situazione con Matt, ci sono troppe cose che lo farebbero andare veramente fuori di testa."  Mi confessò titubante.

"Certo piccola, puoi restare quanto vuoi, ci sono io con te ora."

"Sono felice di averti ritrovato Julian."

"Anche io, Amelia" Sorrisi.
Ero davvero felice di averla ritrovata dopo così tanto tempo, dopo tutto quello che avevamo passato insieme.

Blue e i Bloody HippiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora