CAPITOLO 4

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BLOOD

Mentre camminavo verso il "quartier generale", ovvero la soffitta di casa mia, per incontarmi con i miei amici, continuavo a pensare al ragazzo dai capelli blu e gli occhi azzurro ghiaccio, quello strano scambio di battute che si era tenuto tra noi.
Era sicuramente un tipo particolare, senza dubbio, non solo nell'aspetto esteriore.
Brusco, glaciale, dritto al punto, come una freccia e altrettanto appuntito, proprio come avevo intuito nel momento in cui qvvva varcato la soglia del negozio di dischi in quel giorno piovoso.

Infilata la chiave nella toppa, aprii la porta di casa e mi ritrovai davanti la figura slanciata di Sam.
Sam era una ragazza sciolta, estroversa, una mangiauomini dai capelli biondo grano e le punte multicolore, più alta di me di almeno mezza testa, occhi verdi magnetici e soprattutto, la mia migliore amica.
Insieme avevamo attraversato le molte disavventure che avevano caratterizzato la nostra infanzia e adolescenza, per poi portarci all'inizio della nostra carriera nel nostro ambito lavorativo, di fatti era l'arma di distrazione e distruzione della banda.
In quel momento teneva una bottiglia di birra in mano e aveva i capelli totalmente fuori posto.

"Sam! " esclama. La bionda mi sorrise.

"Blood! " ci abbracciammo.

"Sei la prima? Già qui?" Sam era solita presentarsi in ritardo a queste riunioni, perciò era strano gli altri non fossero già presenti.

"Eh già. " fece spallucce intuendo la mia prossima domanda.

"Mmm... strano, di solito c'è già Matt che gira per casa."
La figura alta e slanciata di Matt fece capolino dalla porta nel momento esatto in cui io terminai la frase.
La sua tipoca camicia di flanella a quadri bianca e nera aperta su una maglia nera e pantaloni scuri.
Matt era il mio migliore amico, il mio coinquilino e il miglior scassinatore che conoscessi, dopo di me.
Aveva una zazzera di capelli scuri, color ebano, gli occhi di un colore altrettanto scuro, che nonostante la tonalità tetra, erano stati la mia salvezza, il mio conforto migliaia di volte, il tutto incorniciava una pelle diafana e delle labbra rosse.

"Amelia!"

"Matt!" Ci abbracciamo, tra le sue braccia, sembravo minuscola, ancora più che vicino agli altri miei amici.

Anche Sam lo salutò quando ci fummo staccati dall'abbraccio.
Feci per andare in cucina ma Matt mi riacciuffò e mi tirò a sé.

"Dove sei stata? Ti ho cercato dappertutto!"chiese Matt visibilmente irritato.

"Vi racconto quando arriveranno anche gli altri. È una storia un po' bizzarra." sussurrai abbassando lo sguardo. Matt cercò i miei occhi con i suoi per capire cosa stesse accadendo, ma sgusciai via dalla sua presa e mi diressi in cucina.

"Mmm... ok." Disse sospettoso.

10 minuti d'orologio piombarono dentro casa anche Green e Lily, perciò ordinammo la pizza e ci sedemmo in soggiorno a mangiarla, davanti alla TV.
Aaron, detto green, il nostro cacciatore di informazioni, un vero e proprio camaleonte, il migliore ammaliatore di persone, aveva i capelli di un verde acceso e gli occhi color nocciola, quella sera si presentò con indosso un giubbotto di pelle, una maglia bianca, e i pantaloni beige, mentre teneva per mano Leila, la sua ragazza, nonché il nostro genio informatico e di sistemi di sicurezza, dai capelli color lavanda e gli occhi verdi, in quel momento indossava una maglione bianco su degli shorts in jeans sotto ai quali portava delle calze nere.

"Avete sentito che cos'è successo qualche giorno fa? Cominciano a sparire persone e non mi rende il lavoro più facile..."disse Green.

"Mmm... Se dovesse continuare ad accadere nel nostro territorio, potrebbe essere un problema, dovremmo informarci" affermò Sam.

"Hai ragione,non possiamo permettercelo, non adesso che stiamo aspettando che si calmino le acque dopo il lavoretto scorso prima di mettere a segno il prossimo, altrimenti causerebbe un ritardo nella messa a punto del prossimo." Confermò Matt

"Ragazzi,calmatevi, siamo pur sempre i Bloody Hippies. Non ci siamo mai fatti dei problemi fino ad ora con gli altri amichetti che sono passati di qua, e non cominceremo di certo adesso." Ci rassicurò Leila, lei era sempre di buon umore ed era l'ottimista del gruppo, puntava sempre a tenere noi teste calde tranquille.

"Oggi è stata la prima volta che un mio tiro non sia andato a segno."
Confessai mentre addentavo una fetta della mia pizza.
Non era mai successo che un mio colpo non andasse a segno, ero il fulcro del gruppo, la testa, non c'era piano che non avessi stilato alla perfezione.
Trucchi del genere mi riuscivano facili, all'ordine del giorno, colpi veloci e puliti.
L'incontro con il ragazzo dai capelli blu mi aveva turbata non poco visto quello che era accaduto.
Nel momento stesso in cui quelle parole lasciarono la mia bocca, quattro teste si girarono nella mia direzione.

"Davvero?" Chiesero tutti attoniti.

"Sì, ora vi racconto...- raccontai quello che mi era successo poche ore prima per filo e per segno e mi ascoltarlo in silenzio. - Dite che possa c'entrare con la sparizione di quelle persone?"

"Potrebbe esserci una possibilità, non sappiamo nulla di questo tipo anche se ho presente chi sia per via del fatto che si presenta al negozio di dischi, ma non possiamo esserne sicuri ancora."

"Okay basta così per stasera, prima di trarre conclusioni affrettate, abbiamo bisogno di più informazioni, bisogna fare delle ricerche. Ci penserò io domani. A proposito, colazione al bar o facciamo da me domani?" pose fine alle nostre supposizioni Green, tentando di stemperare la situazione.
Aaron, così si chiamava realmente poiché Green era solo un soprannome come lo era per me Blood, era infatti anche un ottimo cuoco, di fatti cucinava quasi sempre lui per tutti, cercava anche di insegnarci qualcosa ma non andava mai a finire bene.

Passammo il resto della serata a ridere e scherzare mentre finivamo le nostre pizze, era bello sentire il loro calore, in fondo dopo la tragica morte dei miei genitori, quella era la cosa più vicina ad una famiglia che mi restasse.

"Beh noi andiamo!" esclamarono dopo un po' Sam,Green e Leila avviandosi verso la porta.

"Okay, a domani, notte ragazzi!"
Li salutammo io e Matt che dopo esserci salutati e cambiati tornammo nelle nostre rispettive camere.

Blue e i Bloody HippiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora