Per quel poco che aveva imparato all'orfanaio, Volrath riuscì a leggere a fatica l'insegna all'inizio di quella strada angusta: sopra un vecchio pezzo in ferro battuto arrugginito si leggeva a malapena "Vicolo del Taracantropo".
Uno sgradevole miscuglio di odori tra juta, fiori marci e ferro gli arrivó fin dentro alla testa e si sentì frizzare la fronte da quell'odore sgradevole, c'era tuttavia un gran viavai di passanti, che si affrettavano andando su e giù come formiche frenetiche, ma nessuno sembrava curarsi troppo di lui.
Ai bordi della strada si barattavano oggetti, prestazioni bizzarre o animali e si discuteva animatamente, in ginocchio e rannicchiati a terra c'erano dei mendicanti vestiti con stracci, mentre altri erano sdraiati inermi e seminudi.
Ricavati tra i piccoli spazi nei sottoscala degli edifici, si potevano aquistare mercanzie di ogni genere e c'erano qua e là piccoli altarini circondati da candele aromatiche accese, che riportavano le effigi di Mhyshrìll e Halfrath, rispettivamente la Dea del sesso e il Dio dell'aldilà.
In un piccolo laboratorio sotto ad un edificio, un'anziana signora stempiata con grigi capelli unti e diradati, era intenta ad estrarre un dente ad un uomo che le sedeva di fronte con la bocca spalancata. D'un tratto la vecchia si giró, come se si fosse accorta che Volrath la stava osservando e dopo averlo fissato per qualche istante, gli accennó un sorriso malevolo.
Lui si voltó impaurito, per spostare lo sguardo e notò più avanti due uomini ubriachi che stavano discutendo animatamente, fino a quando ne intervenne un terzo che si divertì ad aizzare ancor più quei due, che finirono per aggrovigliarsi nel fango l'uno con l'altro.
Il vicolo andava allargandosi fino a formare una piazzetta circolare, qui una piccola folla assisteva allo spettacolo di un abile mangiatore di spade che tratteneva il fiato, una giovane ragazza in abiti succinti inseriva con attenzione una lunga lama lucente nella sua gola, mentre lui restava immobile con la testa all'indietro e la bocca spalancata.
Poco più in là un gruppo di persone si sbracciava animatamente e agitava le mani per rilanciare offerte nell'intento di aggiudicarsi lo schiavo o la schiava migliore. Mentre Voltath stava assistendo a quel triste spettacolo, un gruppo di ragazzini gli passó accanto correndo in grande fretta e decise di seguirli.
Dopo una breve corsa i bimbi si fermarono di fronte ad una bottega, trascorso qualche minuto il portone in legno rigonfio si aprì e apparve un uomo che svuotó a terra due secchielli di rame contenenti avanzi di ossa e carne macellati.
«Ecco ingozzatevi! Che possa andarvi di traverso maledetti piccoli bastardi!!!», disse dopo aver sputato a terra con gran vigore, poi rientró e chiuse il vecchio portone alle sue spalle.Tutti i ragazzini si lanciarono a terra come cani affamati, sgomitando e colpendosi tra di loro per accapparrarsi il pezzo migliore,
Volrath indugió per qualche secondo poi riuscì ad afferrare qualche pezzo di carne. Cercó di non pensare a nulla, aprì la bocca e mandó giù senza masticare: sentiva in bocca il sapore ferroso del sangue salirgli fin sopra al palato per poi scendergli nella gola, provó disgusto e per un attimo rimpianse quelle schifezze che gli propinavano le monache all'orfanaio, ma era da ore che non mangiava qualcosa e non aveva mai provato tanta fame in vita sua.
Stavano ancora finendo di consumare gli ultimi avanzi, quando tutto d'un tratto vennero accerchiati da cinque uomini incappucciati, indossavano dei lunghi mantelli scuri, uno degli individui afferró un ragazzo per i capelli e colpendolo con una ginocchiata alla nuca lo tramortì, mentre un altro sferró un calcio alla pancia della più piccola del gruppo, facendola accasciare a terra dolorante.
Volrath si spostó con tutto il peso di lato per non farsi afferrare, poi si lanció a terra e rotolando indietro si nascose sotto a delle casse accatastate affianco ad un vecchio barile di legno.
«Per oggi basta così, ne abbiamo presi abbastanza, legateli e andiamocene!», disse uno degli uomini incappucciati, facendo segno agli altri con la mano di sbrigarsi.
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Gli ultimi Admhysìr-Anime Perdute
FantasySTORIA IN VIA DI SVILUPPO, CHE IN FUTURO ANDRÀ REVISIONATA E MIGLIORATA. (Consigli e commenti costruttivi sono sempre ben voluti, voglio ringraziare tutti in anticipo per il vostro tempo!!!) PRIMO VOLUME DELLA SAGA "Gli ultimi Admhysìr" ...