V. Una mansione delicata

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Volrath stava inseguendo una piccola lucertola che si era arrampicata sopra alla pianta di acero rosso nel vialetto fuori casa, ed era così preso ad inseguirla che non si accorse di Adriàn dietro di lui.

«Molto bene! Inseguire lucertole è un ottimo esercizio, sviluppa concentrazione, riflessi e aiuta a liberare la mente!», disse Hartènscheuren, poi con un rapido movimento allungò il braccio e afferrò l'animale.
«Sono contento di non aver perso lo smalto, una volta ero un vero asso nel catturare questi graziosi animaletti... ricordo ancora quella volta che ne misi un paio nella teiera e quando la mia povera nonna la aprì, per poco non le venne un infarto ahahah.»

Volrath dopo essersi immaginato la scena scoppiò a ridere. «Quante bastonate ti ha dato tua nonna?!», chiese il ragazzo stupito.

«Ma noo povera donna, non mi ha mai sfiorato, nemmeno con un dito, sapessi quante gliene ho combinate.. pace all'anima sua poverella, ovunque ora sia!
Ascolta, stavo pensando a quella faccenda di Astromède e credo che si possa fare in questo modo... se te la senti potresti andare tu da Bowels, mentre io ti seguirei a debita distanza senza farmi vedere, non ci si può fidare di quel pazzo»

Volrath annuì con fare deciso.

«Molto bene, ammiro il tuo coraggio ragazzo, ma dovrai fare molta attenzione! Una volta lì dirai a Bowels che ti mando io prima di tutto, mi raccomando non dimenticartelo, è molto importante! Poi riferirai che Astromède dovrà essere pagato fino all'ultimo akron, altrimenti la prossima volta andrò personalmente e non sarò così gentile... Hai capito tutto?!»

«Dovrò fare soltanto questo?!», chiese il giovane apprendista.
«È già molto, con Shawkroll non c'è da scherzare... ah dimenticavo.. non provare ad accarezzare la gatta è una vera stronza!»

Adriàn era molto serio, pensò per un istante fra sè e sè, poi disse: «Prendo due cose e andiamo, tu aspettami quì»

Stavano attraversando la città quando un uomo gli si parò improvvisamente davanti bloccandogli la strada.

«Adriàn.. Adriàn Hartènsheuren il celebre avvincante, quale onore!»

Adriàn sembrò infastidito, ma cercò di essere più cortese possibile: «Piacere mio Signor Pròod, quali loschi affari vi portano da queste parti?!»

«Oh beh, nessun losco affare mio caro...», controbattè Pròod guardando Volrath con fare altezzoso, mentre si sistemava le lunghe falde del suo elegante giustacuore azzurro cielo. «Una semplice passeggiata di piacere, il mio anacrisantrofo* ha detto che è un vero toccasana per il vecchio ginocchio malandato... tu piuttosto ti sei dato al lavoro di bambinaia per arrotondare un po'? Gli affari vanno così male?!»

«Si, hai indovinato... e ora se ci vuoi scusare noi avremmo delle faccende da sbrigare.. buona camminata Mr.Pròod...»

«Grazie.. molto gentile, buon lavoro a voi Mr.Hartènsheuren! Ah... vi vedo molto bene alle prese con questo vostro nuovo incarico, fossi in voi prenderei in considerazione di farlo a tempo pieno! Arrivederci!»

«Chi era quel vecchio scemo?!», domandò Volrath dopo che ebbero fatto qualche passo per allontanarsi.

«Quello era Pròod Angljìn», rispose Adriàn. «È un avvincante di successo... ha una grossa agenzia in Corso Chàmp Eagòlss, nei quartieri alti della città.. diciamo che è quello che si dice la concorrenza e la prima cosa da fare è eliminare la concorrenza, dovrò mettere in pratica questo prezioso insegnamento prima o poi ahahah! Ma ci penseremo a tempo debito tranquillo, adesso restiamo concentrati sul lavoro.»

Lungo la strada Volrath si perdeva ad ammirare gli alti edifici a punta sopra di loro e, di tanto in tanto, il suo sguardo veniva catturato dagli sfarzosi vestiti di ricchi cittadini e dalle bizzarre curiosità dei pittoreschi individui che incontravano.

Dopo aver percorso diversi borghetti e attraversato una serie di ponti, Volrath e Adriàn si fermarono poco distanti dalla casa di Bowels.

«Eccoci finalmente... la bottega è quella, sotto quel grande edificio..», disse Adriàn indicando con la mano un vecchio palazzo che faceva angolo su due vicoli paralleli.
«Entra e riferisci ciò che ti ho detto, non una parola di più e ricorda di dire che ti mando io! Se hai bisogno urla, non esitare.. resto nascosto qui nei paraggi!»

Senza dire una parola Volrath si avviò e percorse tutta la strada che conduceva alla bottega.
Poi si bloccò di fronte all'ingresso della macelleria e rimase per qualche secondo immobile prima di entrare.

L'odore di carne fresca appena macellata era pungente e gli tornò in mente quello sgradevole pasto in strada coi ragazzini orfani... chissà che fine avevano fatto, pensò.
Socchiuse gli occhi scrollando la testa per scacciare via i brutti pensieri e afferrando la vecchia maniglia d'ottone fatta a forma di testa di toro spinse in avanti, fece un passo e si ritrovò dentro.

*Anacrisantrofo: Medico

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