SOLO MIO

Capitolo 1

-NOAAAAAAAH-
Ed eccola qui la dolce e soave voce di mia sorella che ha appena i rotto nella mia camera svegliandomi come ogni giorno dei miei quasi sedici anni -Gea lasciami dormire ho sonno- dico mettendo la testa sotto il cuscino -Dimmi quando mai tu non hai sonno...comunque sai che giorno è oggi vero?!- domanda lei con quella sua voce da ragazzina di 12 anni in pieno scatto ormonale - Il giorno in cui finalmente mi lascerai perire in solitudine nel mio letto?!- chiedo e lei mi guada con sguardo assassino -No bello mio non succederà mai, oggi è il giorno della svolta, oggi mio caro fratellino inizieremo...IL TERZO ANNO DI LICEOOOOO- Mi urla dentro a un orecchio e dire che ora il mio istinto omicida si è amplificato è un eufemismo
-CHE COSA CAZZO TI URLI TARDA- -ANCHE TU STAI URLANDO RAGAZZINO- -ok ora basta...è stato bello finché è durato ma ora esci nella mia stanza- dopo le mie ultime parole esce dalla mia stanza non prima di essersi avvicinata e avermi dato un bacio sulla guancia dandomi il buon giorno.
Si che buon giorno del cazzo.
Come avrete già capito mi chiamo Noah e la gallina spennacchiata che è appena uscita dalla mia stanza è mia sorella Gea, oggi è il mio primo giorno di terzo liceo *E Vivaaa*.
Non mi piace tanto la scuola dicamo che mi fa proprio schifo e se non fosse per mia sorella che mi costringe ad andarci avrei già rinunciato a gli studi.
Comunque quel carcere ha una scala sociale che non lascia superstiti al primo posto i fighi: sportivi, ricconi e i due casi messi assieme diciamo gli Alfa dei branchi. E poi arrivano tutte le altre "classi sociali" come sfigati secchioni rocchettari e poi ci sono gli emarginati io faccio parte di questa ultima categoria e non mi dispiace affatto nessuno fa caso a me e questo mi sta più che bene.
Comunque nel mentre mi sono lavato è vestito e ora sto sentendo le urla di mia sorella che non trova le sue scarpe -DOVE CAZZO SONO- -Prova a guardare sui piedi- -HA HA HA simpatico le ho trovate...Bene andiamo-
-Andiamo-