5° anno

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Hermione's point of view

Sentii un ticchettio alla finestra della mia camera.
Cacciai un urlo.
Era la mia lettera.
Senza pensarci due volte iniziai a fare i bagagli, anche se dovevo recarmi a Diagon Alley per acquistare i vari volumi che sarebbero serviti quest'anno. Ero emozionata all'idea di rivedere i miei migliori amici, oh solo Godric sa quanto mi siano mancati quest'estate... ci scrivevamo spesso è vero ma non era la stessa cosa.
Mi mancava la mia migliore amica, soprannominata da noi la rossa o da quello schifoso " pel di carota ";  scossi violentemente la testa e mi chiesi istintivamente il perchè mi ritrovassi a pensare a quello spregevole furetto. Hogwarts mi mancava, mi mancavano i lunghi corridoi nei quali quest'anno quelli del primo si sarebbero sicuramente persi, mi mancavano le scale che si divertivano a cambiare direzione portandoci in luoghi del castello sconosciuti, mi mancava andare nell'ufficio di Silente quando avevo un problema per via del mio... girai la testa e scacciai quel pensiero.
Mi addormentai e quando mi risvegliai era ora di partire, raggiunsi la stazione di King's Cross e usai il passaggio segreto situato nel binario 9 3/4; davanti a me trovai tutte le matricole che salutavano i genitori come se non li avessero rivisti mai più, li abbracciavano, li stringevano e dentro i loro occhi potevo vedere già la malinconia accompagnata da lampi di eccitazione... sentii un vuoto nel petto e le lacrime minacciarono di uscire, quindi mi affrettai e andai a sedermi in un vagone non troppo affollato.
Non vedevo i miei amici da nessuna parte quindi mi sedetti tranquilla nella speranza di non incrociare i serpeverde, per la precisione quel presuntuoso furetto; aprii il mio libro preferito e iniziai a leggere.
Ero talmente immersa nella lettura che non mi accorsi che qualcuno era entrato nel vagone.
Riconobbi la sua voce e per poco non lo schiantai contro il muro.
- Mezzosangue infetti l'aria stando qui - disse con disgusto
Non risposi, non volevo dargli attenzioni che non meritava ma lui sembrava in cerca di scontro, ^ e quando mai ^ pensai.
- Beh? T'ha mangiato la lingua il gatto? - disse facendo una risata isterica
- Furetto che cazzo vuoi? - sibilai imperterrita
- Come osi solo parlarmi, quelli della tua specie dovrebbero affiancare gli elfi domestici - disse con puro astio
- Allora mi spieghi perchè sei venuto proprio qui, nel vagone dove sono io, la mezzosangue, e per giunta non te ne vai? - dissi ironica
Mi prese con forza dal mantello e mi sbattè contro il vagone. Eravamo troppo vicini e la cosa mi nauseava.
Lo guardai con ribrezzo e lui di tutta risposta mi incenerii col suo sguardo, per un momento riuscii a vedere le fiamme dell'Ade ribollire nei suoi occhi di ghiaccio.
Si avvicinò a me e disse
- Tu, lurida, sporca e insulsa mezzosangue, non devi mai più osare ribattere con questo tono a me, sei di una specie inferiore e già ti ho detto dove meriteresti di stare, quindi fammi la cortesia quest'anno di non rispondere alle mie provocazioni altrimenti giuro su Salazar che ti renderò l'anno un vero inferno. - mi lasció andare e cambió vagone.
Rimasi turbata da quell'incontro; la vicinanza, l'odio, il ribrezzo mi fecero tremare mentre la sua voce riecheggiava nella mia mente.
Oh ma quest'anno sarà diverso Malfoy, ti renderò la vita impossibile e non mi fermerò davanti a nulla, è una fottuta promessa.

Draco's point of view

Mi alzai presto, come al mio solito e andai a farmi una doccia calda giusto per iniziare la giornata piacevolmente; la stanza si riempí di un odor di menta fresca, fragranza infatti del mio sapone.
Uscii dalla doccia con i capelli spettinati e le goccioline che scendevano sul mio viso pallido, dai lineamenti perfettamente tesi. Mi ricomposi e scesi sotto per la colazione quando mia madre venne vicino a me consegnandomi la lettera che veniva da Hogwarts.
Mio padre mi guardava in modo truce e severo, ricordandomi che questo sarebbe stato l'anno in cui lui Voldemort e i mangiamorte avrebbero trionfato e bla bla bla. Tutte chiacchiere inutili per me, non ne avevo il minimo interesse.
Mi strozzai con il tè quando disse quelle parole, quelle fottutissime parole che mi ripeteva dalla nascita:
- Tu diventerai uno di noi -
Questa frase riecheggiava nella mia mente da troppi anni e tormentava il mio subconscio condizionato a farmi fare ( o diventare ) quello che avrebbe voluto lui.
Deludere mio padre non era un opzione, quindi non avevo altra scelta.
Andai in camera mia a preparare il necessario e mi smaterializzai al binario 9 3/4, sapevo smaterializzarmi già da quando ero un ragazzino solo per il volere di mio padre che imparassi le arti oscure così presto assieme ad incantesimi di livello avanzatissimo.
La scena che mi si presentó davanti era nauseante, i bambocci del primo anno che piangevano assieme a quegli sciocchi dei genitori che li salutavano come se non li avessero rivisti mai più; per Salazar è solo un semestre!
Disgustato da quello che avevo appena visto, mi allontanai silenziosamente salendo sul treno, cercando un vagone tranquillo dove potessi stare solo con i miei pensieri e quando lo trovai per poco non vomitavo. La mezzosangue.
- Mezzosangue infetti l'aria stando qui - dissi con fare disinvolto
Mi aspettavo come minimo una risposta e quando vidi che non sarebbe arrivata cercai lo scontro diretto. Nessuno e dico NESSUNO ignora Draco Malfoy.
- Beh? T'ha mangiato la lingua il gatto? - continuai imperterrito
- Furetto che cazzo vuoi? - disse scocciata
Sentii il sangue ribollirmi nelle vene, come solo si permetteva di rivolgermi la parola? Okay è vero l'ho cercato io lo scontro ma non è degna di rispondermi in quella maniera.
- Come osi solo parlarmi, quelli della tua specie dovrebbero affiancare gli elfi domestici - dissi con tutto l'odio che avevo in corpo
- Allora mi spieghi perchè sei venuto proprio qui, nel vagone dove sono io, la mezzosangue, e per giunta non te ne vai? - rispose sottolineando con il tono la parola mezzosangue
Se solo avessi potuto le avrei scagliato la maledizione Cruciatus seduta stante, ma mi limitai a prenderla per il mantello e a sbatterla contro il vagone, sentivo il cuore pulsare nelle tempie per il nervosismo; la guardai negli occhi che mi scrutavano quasi curiosi.
- Tu, lurida, sporca e insulsa mezzosangue, non devi mai più osare ribattere con questo tono a me, sei di una specie inferiore e già ti ho detto dove meriteresti di stare, quindi fammi la cortesia quest'anno di non rispondere alle mie provocazioni altrimenti giuro su Salazar che ti renderò l'anno un vero inferno. - sputai addosso queste parole acide su di lei con il solo e unico intento di ferirla... o forse no?
La lasciai e uscii dal vagone incazzato come non mai, mi sedetti vicino a Blaise e mi concentrai su quello che avevano da dire le due oche di turno, Pansy e Astoria.
Ripensavo solo allo scontro avvenuto con la sanguesporco.

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