Promesse non mantenute

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Hermione's point of view

Mi svegliai sospirando... ottimo modo di iniziare una giornata.
Ricordando poi com'era finita quella prima poi mi veniva ancora più voglia di mettermi sotto le coperte e non uscirne.
Mi alzai controvoglia e mi preparai come al solito.
Evitai le solite chiacchiere di Ginny su quanto fosse bello Harry e fuggii in Sala Grande per la mia colazione giornaliera; stranamente non c'era nessuno, o meglio, non c'era nessuno che valesse la pena guardare.
- Mezzosangue - disse spregevolmente chiamandomi
Mi girai per vedere chi fosse dato che non era la voce di quell'odioso Malferret.
Mi ritrovai davanti Pansy che mi blaterava di quanto fossi infinitamente inutile, io e il mio gruppo di imbecilli Grifondoro, di quanto fosse deplorevole il mio sangue e di come meritassi di morire.
Non ce la facevo più.
- EVERTE STATIM - pronunciai tenendo ferma e ferrea la bacchetta
La vidi volare fino all'altro lato della sala pregando che nessuno ci avesse visto.
- Signorina Granger che diavolo sta succedendo -
- Oh Godric signorina Parkinson sta bene? -
Lei iniziò a fare la vittima come sempre lagnandosi e lamentandosi...
- AAAA che rabbia - dissi tra me e me a bassa voce
- Signorina Granger, andrà nell'ufficio del preside. La sta aspettando vada - mi disse severe la professoressa McGrannit
Bevvi il mio succo di zucca trattenendo le lacrime per quell'orribile situazione.
Davvero avevo perso il controllo? Perchè le mie emozioni avevano preso il sopravvento? Dannazione Hermione sei superiore di Pansy!
Andai dal preside con la coda tra le gambe e li raccontai tutto, per me Silente era una delle persone sulla quale potevo sempre contare... e poi nascondergli qualcosa non sarebbe servito a nulla.
Un po' la passai liscia e me la cavai con 300 pergamene in più di ricerca di Trasfigurazione, mi è andata davvero bene anche perchè è la mia materia preferita.
Sparii in biblioteca negli orari serali, specialmente quando c'erano gli allenamenti di Quiddich e misi il naso in 5 volumi della Trasfigurazione Avanzata.
Andai a cercare un fascicolo e un manuale leggermente più piccolo e mi scontrai con qualcuno di alto e di possente.
Girai il viso e mi ritrovai a due centimetri dal volto di Malfoy.
Sentii una scossa percorrermi la schiena come se milioni di scariche elettriche oltrepassassero la mia spina dorsale.
La sua mano sfiorò il mio fianco porgendomi il libro che cercavo.
Lo ringraziai velocemente e lo spostai da me.
- A che gioco stai giocando Malferret - dissi seria e tremendamente scortese
- Mi hai promesso una cosa Mezzosangue - rispose lui con lo stesso tono
- Che diavolo vuoi da me - chiesi ormai sfinita
- Tu sai cosa voglio - mi disse acido
Uscí dalla biblioteca e io mi ritrovai a pensare a che maledetta promessa gli avevo fatto.
Quel ragazzo mi avrebbe fatta diventare pazza.
Mi rimisi a studiare addormentandomi però sui libri.

Draco's point of view

Mi svegliai con un mal di testa atroce.
Alzandomi sbattei perfino contro il dannato pilastro del mio letto a baldacchino; ringhiai furioso e con ancora più dolore al capo.
Mi lavai i denti e sistemai i capelli con il mio gel al profumo di menta, indossai la camicia, la cravatta serpeverde e il maglioncino con il mantello.
Mandai a fanculo Blaise e il suo dannato borbottare alle 6 di mattina e scesi in Sala Grande.
Quasi non ci credevo nel vedere la Mezzosangue litigare con la Parkinson.
- EVERTE STATIM - urlò lei scagliandola contro l'altro lato della sala
Vidi volare la Parkinson dall'altro lato della sala e sinceramente niente mi appagava di più di quella visione celestiale.
Quella ragazza era più appiccicosa della marmellata di ciliegie.
Vidi la megera che entrava nella Sala Grande, cercai di intrattenerla per far sì che Hermione non finisse nei guai ma fallii nel mio intento.
La vidi ed era delusa da se stessa, aveva ceduto alle provocazioni di quella insulsa ragazzina e ora era arrabbiata sia con lei stessa che con il suo essere impulsivo.
Vedevo le lacrime amare nei suoi occhi e mi si strinse lo stomaco in una morsa letale.
La seguii, vedendo che entrava nell'ufficio di Silente mi preoccupai un po'... duellare a scuola era severamente proibito anche se a molti non importava.
Decisi di andare a fare una camminata per sbollire le preoccupazioni.
- Malfoy - disse una voce maschile che ben conoscevo
- Che vuoi Potter - dissi acido e leggermente infastidito
Mi diede il libro che avevo lasciato sugli spalti del campo da Quiddich.
Abbastanza confuso lo presi.
- Perchè me l'hai riportato? Io non lo avrei mai fatto - dissi sincero una volta tanto
- Beh diciamo solo che io non sono ostile come te e non mi trascino dietro anni di rancore - continuò poi
Mi lasciò lì... a pensare alle sue parole.
E se quel dannato Potter avesse avuto ragione?
Andai in biblioteca a posare il mio libro quando una ragazza venne a sbattere contro il mio petto.
Stavo per scoppiare dal nervoso quando riconobbi quella dolce fragranza capendo si trattasse della Grifoncina.
Appena si girò la ritrovai così vicina al mio viso che quasi ebbi l'impulso di baciarla e non lasciarla per il resto della notte.
Misi una mano sul suo fianco provocandole evidenti brividi e le porsi il fascicolo che tanto bramava.
Mi ringraziò ancora con le guance rosse ma... beh mi spostò con un po' troppa violenza.
- A che gioco stai giocando Malferret - mi disse seria
Ancora con i soprannomi? Davvero Granger? Siamo tornati a questo? pensai dentro di me mentre il disprezzo iniziò a tornare a galla
- Mi hai promesso una cosa Mezzosangue - dissi deciso ricambiando il tono scortese che aveva utilizzato con me
- Che diavolo vuoi da me - chiese affranta
- Tu sai cosa voglio - dissi più acido che mai
Io ero fatto così, quando qualcuno mi feriva io ferivo il doppio.
Uscii dopo di lei da quel posto e mi diressi velocemente nei sotterranei.
Quella giornata doveva finire.

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