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Jimin POV's

Stava succedendo di nuovo, era tornata quella voglia irrefrenabile di spaccare tutto ciò che mi stava intorno, senza rendermi conto delle persone che avevo al mio fianco.

Avevo risposto male a delle persone e non era una cosa che facevo, ma quello che avevo dentro mi portava a fare cose di cui mi pentirò amaramente, volevo proteggere Ila il più possibile e seguire i suoi consigli, fallendo miseramente.

Non volevo fargli del male, non dovevo, dovevo essere più forte di ciò che mi bramava, andai davanti alla porta delle ragazze perché avevo bisogno di lei, ora più che mai.

Bussai alla porta per poi entrare poco dopo proprio dai lei, che con quei occhi mi faceva stare tranquillo e sereno.
<<Hey Jimin-ssi, dimmi tutto cosa succede?>> Mi chiede lei sorridendo nella calma e tranquillità più totale.

<<Hey...so che è tardi e che dovremmo andare a dormire solo che avevo bisogno di te, ho...ho paura che possa succedere qualcosa di grave oltre a quello che è successo oggi.>> Gli dico sussurrando con la testa abbassata per il timore che possa urlarmi contro o possa arrabbiarsi.

Lei senza dirmi niente fa uscire Gio ed appena la porta si chiude mi abbraccia forte, perché sapeva lei in primis cosa stavamo passando.
<<Intanto stai tranquillo per quello che è successo oggi, purtroppo molte volte mi sono ritrovata anche io così ed alcune delle quali ero completamente da sola senza nessuno, ma tu hai me, hai Gio e quei ragazzi che hai vicino.
Non aver paura perché così la cosa peggiorerà, però sappi che io non ti abbandonerò mai, qualsiasi cosa accada io sarò qui accanto a te.>> Mi disse tutto questo rimanendo abbracciata a me.

Alzo di poco la testa per far in modo di guardarla negli occhi e capire che è pienamente sincera nei miei confronti, non pensavo mai di trovare una persona così meravigliosa e pure come lei, perché effettivamente di persone così non ne avevo mai incontrate prima d'ora, lei sarà sempre e solo l'unica che mi fa battere il cuore in questo modo.

Erano passate un paio d'ore in quella posizione, tanto che alla fine ci eravamo messi a letto dove mi ero addormentato fra le sue braccia, che io chiamavo e chiamerò sempre casa, perché si, per me lei è tanto anche da chiamare casa.

La mattina seguente mi ritrovati Ila tra le mie braccia con la testa appoggiata leggermente al mio petto, questo penso resterà per sempre uno dei risvegli più belli e meravigliosi che io potrò mai ricordare.

Avevo paura nel svegliarla, tanto che restai così finché lei non si svegliò, ci salutammo e ci andammo a preparare ognuno nelle rispettive stanze, mentre salutai Gio nel corridoio che stava palesemente tornando in stanza per prepararsi anche lei.

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