Secret.||Bts

16.

SeokJin POV's

Ero sempre stato un ragazzo molto insicuro di me, avevo sempre la costante paura di sbagliare, in tutto quello che facevo, ero sempre quello pieno di problemi e paranoie.

Chiunque sapeva delle mie paure, tutti non sanno però che prima di diventare ciò che sono oggi, ho dovuto sudare per diventare ciò che effettivamente sono oggi.

Ero terrorizzato nel sapere che dovevo crescere con un piccolo nuovo e diverso me, sapevo che qualcosa di diverso c'era, ma sapevo che in un modo o nell'altro dovevo conviverci.

La mia vita con il passare del tempo era migliorata, avevo una famiglia fantastica, dei migliori amici, che per me erano come una seconda famiglia, con cui giravo il mondo.

Perché la cosa bella di tutto questo era condividere ciò che sapevo fare meglio, amavo il canto ed il ballo da quando ero bambino, sapere che qualcuno apprezza ciò significa veramente tanto.

Abbiamo incontrato anche delle ragazze meravigliose che venivano dall'Italia, erano e saranno sempre la nostra fonte di salvezza, senza di loro staremmo con le mani nei capelli.

Però quella sera, avevamo tutti drizzato un po' le orecchie, sapevamo che stava per succedere qualcosa, avevamo l'ansia di avere sempre qualcuno alle calcagna, che sapesse ogni nostro minimo movimento.

Anche se effettivamente non sapevamo cosa ci sarebbe successo, l'unica cosa che non dovevamo effettivamente fare era quella di dare nell'occhio e di far capire che sapevamo che qualcosa o qualcuno ci stesse venendo dietro.

Essendo il più grande ero anche come un fratello maggiore, colui che in qualche modo doveva essere il primo a sacrificarsi pur di proteggere gli altri.

Infatti la prima cosa che decisi di fare fu quella di mettermi per ultimo in modo che se fosse successo qualcosa ci sarei stato io, dovevo proteggerli ad ogni costo.

Le ragazze insieme a me decisero di mettersi dietro in modo da capire cosa mai potrebbe succedere.

Perché loro meglio di noi sapevano affrontare una situazione del genere, però capii che anche loro erano abbastanza nervose ed agitate.

Arrivammo nel centro della città dove c'erano abbastanza persone da poterci camuffare in qualche modo, se mai qualcuno ci stesse davvero seguendo avevamo fatto in modo di non farci trovare.

Appena arrivammo nel centro storico, ci dirigemmo subito al nostro Hotel poco distante da dove ci trovavamo in quel preciso istante, quella sera doveva finire nell'immediato, se non subito.