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Pov Tank

Eravamo quasi davanti casa mia ed ero sempre più agitato, nonostante fossi gay da un po' i miei ancora non lo sapevano, avevo paura e Lele lo sapeva infatti continuava a guardarmi e a sorridermi cercando di calmarmi.

Lele: hey amore se non ti senti ancora tranquillo rimandiamo sai che non è un problema.

Tank: non no cucciolo stai tranquillo abbiamo deciso di dirlo oggi e così faremo.

Lui mi fece un debole sorriso per poi indicarmi con un cenno del capo che eravamo arrivati... sudavo freddo.

Lele: dai vieni qui.

Mi diede un dolce bacio a stampo che mi diede un po' di coraggio, non avevo alcun dubbio lo amavo tantissimo e per lui avrei affrontato qualsiasi cosa mi aspettasse una volta entrato in quella casa; volevo gridare al mondo che lui era mio e SOLO mio. Guardai la porta per un paio di secondi e successivamente suonai il campanello, ad aprirmi furono le mie sorelle le quali mi abbracciarono subito per poi abbracciare Lele.

Tank: ma ciao piccole.

Sorelle tank: ciao tanche.

Tank: sentite dove sono mamma e papà?

Bernice: papà sta in salotto.

Clarissa: mamma invece è fuori tornerà a breve perché?

Tank: beh ero qui per parare a tutti quindi intanto aspetteremo mamma.

Ci dirigiamo in salotto, vedo mio padre, le mie gambe tremano ma cerco di non darlo a vedere e mi siedo accanto a lui.

Tank: ciao papà.

Papà tank: ciao figliolo.

Iniziamo a parlare del più e del meno fino al momento in cui arriva mamma, mi abbraccia si siede accanto a me e continuiamo a parlare... siamo a casa mia da 20 min e finalmente mi faccio coraggio e parlo del motivo reale per il quale sono tornato a casa.

Tank: mamma, papà, sorelle mie sono venuto qui per un motivo preciso...

Il silenzio cala nella stanza l'attenzione è tutta su di me.

Tank: .... Volevo dirvi che sono gay e sono fidanzato con Lele.

Vedo le loro facce sconvolte.... Non sapevo cosa stava per succedere e non volevo nemmeno immaginarlo.

Pov Gian

Eravamo davanti la porta di casa mia, Diego mi guardava aspettando un mio cenno, ma non mi muovevo ero come paralizzato, lui mi prese la mano e le diede un bacio dolce. Presi coraggio e suonai al campanello, venne ad aprire mia madre accogliendoci con un sorriso a 32 denti, entrammo in casa, mia madre e mio padre fecero subito milioni di domande su tutto quello che gli veniva in mente.

Mamma G: ma la fidanzata?

A questa domanda io e Diego ci guardiamo, io sbianco.

Gian: ecco mamma era quello ai cui ero venuto a parlarvi... volevo lo sapeste da me prima che lo veniste a scoprire da terze persone...ecco mamma, papà sono gay e sto con Diego.

Mia mamma iniziò ad urlare come una pazza.

Mamma G: SIIIII LO SAPEVO!!!!!!!! GIANEGO ESISTEEEEEE.

Sorrisi istintivamente a quel suo comportamento.

Papà G: figliolo se questa relazione ti fa star bene allora sono contentissimo per te, fatti dare un abbraccio.

Mi sentivo libero e ancora più felice di prima, ora avevo tutto: la mia famiglia accanto, Diego, i Tankele, gli amici più stretti e a breve anche i fan speravo, diventai bianco tutto d'un tratto.

Diego: amore che succede stai bene?

Gian: cazzo...cazzo...no.

Diego: hey che succede?

Gian: il padre di tank è omofobo al 100%... l'ultima volta che ha provato a fargli uno scherzo dicendo che era gay si era preso un cazzotto in faccia che gli aveva spaccato il naso....non lo ha detto nemmeno a Lele, che potrebbe essere il bersaglio del padre di Tank.

Diego: cazzo Gian andiamo da Tank, ora capisco perché aveva così tanta paura oggi...

Salutiamo velocemente i miei e ci dirigiamo correndo a casa di Tank, che abitava a 5 minuti da casa mia sperando di arrivare in tempo.

SPAZIO AUTRICE

scusate se sono stata inattiva ma tra videolezioni e compiti di merda adesso vedo se riesco a scrivere ogni sera🤷‍♀️ ditemi se vi piace grazie vi voglio bene.

non più solo tankele🍓❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora