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Pov Lele

Tank lo aveva appena detto alla sua famiglia ed era calato il silenzio.

Bernice/Clarissa: siamo felici per voi cuccioli.

Detto questo ci abbracciarono, poi parlò la mamma di tank.

Mamma T: figliolo se questo ti rende felice allora va bene.

Il silenzio calò di nuovo sulla stanza poi vidi buio...e niente di più solo nero che mi circondava.

Pov Tank

Non capivo nulla vedevo solo Lele steso a terra svenuto e con il naso spaccato, non capivo più nulla quello stronzo di mio padre gli aveva tirato un pugno perché sapeva che questo mi avrebbe fatto più male di un pugno a mia volta, piangevo non sapevo cosa fare finché entrarono Diego e Gian dalla porta, sentivo le voci in lontananza, avevano chiamato la polizia e l''ambulanza. Piangevo a dirotto non riuscivo a respirare ero nel mezzo di un attacco di panico non indifferente Diego e Gian provavano a calmarmi insieme a mia mamma e alle mie sorelle, mio padre invece guardava e rideva; per fortuna arrivò la polizia che immediatamente lo arrestò.

Gian: devi essere proprio un lurido bastardo figlio di puttana per fare questo a tuo figlio.

L'attacco di panico aumentò dopo le parole di Gian. Pochi secondi dopo arrivò l'ambulanza e in un attimo mi trovai steso con una mascherina dell'ossigeno mentre portavano via Lele e con loro andò anche Diego. Dopo un po' mi calmai.

Tank: Gian dobbiamo andare in ospedale subito.

Gian: certo andiamo.

Mamma T: amore mi dispiace.

Tank: tranquilla mamma non è colpa tua.

Detto questo dopo aver abbracciato mia mamma e le mie sorelle, ci dirigiamo verso l'ospedale. Gian guidò abbastanza veloce e in 5 min eravamo dentro l'ospedale con Diego mentre aspettavamo notizie di Lele che era in sala operatoria, infatti la caduta a quanto sappiamo può aver arrecato danni al cervello. Ho davvero tanta forse troppa paura di perderlo, inizio a piangere di nuovo e dopo circa 20 min mi calmo.

Gian: Tank sfogati parla con noi starai meglio.

Diego: concordo parla con noi.

Tank: vedete ragazzi è che ho una paura fottuta di perderlo, io senza di lui non so credo morirei mi sentirei vuoto, non credo resisterei, cazzo lui è la mia fottutissima vita, è l'unico che mi capisce e toglie quella corazza da stronzo che ho sempre, mi fa sentire unico e amato...non voglio perderlo.
Appena finisco di parlare Gian e Diego mi abbracciano finché non arriva il medico.

SPAZIO AUTRICE
Ok ragazzi questo capitolo è abbastanza corto ma mi serviva per dare suspance spero vi piaccia, magari scrivetemi cosa ne pensate oppure se volete delle scene particolari e cercherò di metterle. Per farmi perdonare della mia scomparsa in questi giorni credo di fare uscire un altro capitolo questa sera <3

non più solo tankele🍓❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora