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Pov Diego

Medico: ragazzi voi siete qui per il signor Giaccari.
Tank: si.
Medico: allora il vostro amico ha superato l'intervento, ma aveva un danno celebrale grave quindi ora è in coma.
Diego: si sveglierà?
Medico: da un punto di vista medico la speranza e bassa circa il 10% ma il vostro amico è forte ha quindi qualche possibilità in più forse il 12/13%.
Gian: e quanto tempo dobbiamo aspettare.
Medico: minimo un paio di mesi, e nelle sue condizioni massimo 12 mesi.
Diego: P-p-perché massimo?
Medico: nelle sue condizioni dopo 12 mesi il cervello inizia a perdere funzionalità e nel giro di poche ore porta alla morte celebrare, in quel momento dovremmo staccare i macchinari e lasciarlo andare definitivamente.

Tank non aveva detto nulla, comprensibile stava piangendo dall'inizio della conversazione, Iniziai a piangere anche io non potevo sopportare il pensiero di stare senza il mio migliore amico.

Gian: possiamo vederlo.
Medico: certo ma solo uno alla volta e massimo 5/ 10 min a testa.
Gian: ok Tank vai tu?
Tank: s- sì ma v-volevo sapere se potevo stare qui con lui.
Medico: ma ragazzo potrebbe essere per tanto tempo.
Tank: non mi interessa sia anche una vita intera io resto qui ne ho bisogno.
Medico: è il tuo ragazzo vero?
Tank: si.
Medico: ok ti farò portare un letto ora andate da lui camera 269.
Tutti: grazie.

Pov Tank

Mentre ci avviciniamo alla stanza di Lele piango come un bambino ma è inevitabile perché ho veramente tanta paura, senza i suoi sorrisi, le sue battute, i suoi occhi, le carezze, i baci, gli abbracci, le scenate di gelosia, senza di lui la mia vita sarebbe grigia e insignificante. 
Arriviamo davanti la stanza e io mi blocco non ho il coraggio di entrare così faccio segno a Diego di entrare per primo. Dopo 5 min esce con le lacrime agli occhi, entra quindi Gian che esce dopo lo stesso tempo e nelle stesse condizioni.

Diego: vai Tank fatti forza.

Dopo un cenno con la testa entro nella stanza, la prima cosa che noto è il pavimento...alzo lentamente lo sguardo e vedo quel letto bianco e triste, poi guardo Lele è così pallido, i capelli gli spuntano leggermente da sotto una benda bianca che gli fascia la testa, guado le sue labbra che tanto mi mancano ma non le posso vederle bene a causa del respiratore, ha gli occhi chiusi contornati da quelle occhiaie pronunciate che aveva per l'agitazione del viaggio che dovevamo fare per venire qui a Roma per fare coming out, sorrisi al pensiero di lui quella sera che non riusciva a dormire e quindi voleva le coccole, ma subito riportai l'attenzione a lui su quel letto e ricominciai a piangere, era arrivato il mio lettino che avevo messo accanto al suo mentre aspettavo, in silenzio e stringendogli la mano, che tornassero Diego e Gian con i miei vestiti, sapevo sarebbero stati dei lunghi mesi.
Dopo 20 min tornarono i ragazzi che erano andati a parlare con mia madre e mi avevano portato la valigia, mi abbracciarono senza dire nulla e poi se ne andarono.
Tornai sul letto e presi la mano di Lele.

Tank: ehi amore non so se mi senti, spero di si quindi ecco...spero che comunque mi ascolterai...ricordi il nostro primo incontro? Eravamo due scemi e devo dire che mi hanno rapito subito i tuoi occhi quelli che ora non posso vedere e che mi mancano un sacco, da quel giorno tutto è cambiato in meglio e io ogni giorno mi innamoravo sempre più di te e dei tuoi pregi ma soprattutto dei tuoi difetti che ti rendono unico. Mi hai reso un ragazzo migliore, mi hai insegnato cos'è l'amore e mi hai insegnato ad amare, mi hai insegnato a vedere il mondo a colori e a non sentirmi debole, hai tolto quella corazza da stronzo che avevo, mi hai fatto sentire apprezzato e amato, mi hai fatto sentire forte e invincibile perché tu sei la mia corazza, il mio ossigeno, la mia vita, il mio tutto. Vederti qui su questo letto mi fa sentire un morto che cammina perché i colori che prima vedevo ora sono solo bianco e nero, sei così lontano da me solo da poche ore e già mi manchi, i dottori hanno detto che al minimo resterai così per due mesi ma io voglio sperare che ti sveglierai prima e che non mi abbandonerai più. Domani facciamo 5 mesi ricordi? E li festeggeremo insieme come abbiamo sempre fatto. Ti amo Lele.

Iniziai a piangere ancora più forte di prima mentre davo dei piccoli baci sul dorso della mano di Lele, poi presi il telefono dicendo a Diego di portarmi le candele che tanto piacevano a Lele infine mi addormentai con la mano intrecciata alla sua.

non più solo tankele🍓❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora