Ci eravamo svegliati male, anzi malissimo.
Non ci eravamo nemmeno rivolti la parola, ci eravamo semplicemente divisi e ognuno era andato in una stanza della casa.
Io in camera da letto, attaccato al mio amore e lui in salotto in mezzo a ottocento coperte, come se dovesse difendersi dal mondo esterno.
Non so perchè fossimo piazzati così, ma non andava.
Non stavo nemmeno giocando: fissavo lo schermo con il joystick in mano e non facevo nulla Non volevo andare da lui perchè sapevo che avremmo litigato, ma quella solitudine, quel silenzio mi stava uccidendo.
Mi alzai e andai di là.
T: “Le, facciamo qualcosa? Mi sto rompendo il cazzo”
L: “Non mi hai detto nemmeno buongiorno e ora vuoi fare qualcosa?”
T: “Vedi di non fare l'isterico perchè non è giornata”
L: “Non è giornata nemmeno per me, chiaro?! Non potevi restartene in camera?”
T: “Che cazzo hai? Il ciclo? Non è che io sia felice di vederti h24, ma sai, siamo soli io e te in casa fino a domani non posso fare molto”
L: “Puoi sempre chiamare i tuoi amici e stare con loro. Parlare delle tue cazzo di cose con loro visto che io ti do fastidio”
T: “I miei amici sono anche tuoi amici, te lo ricordo”
L: “Infatti vedo che con Valerio abbiamo lo stesso rapporto. Almeno non sfottermi testa di cazzo e racconta le palle ad altri”
Che cazzo c'entrava ora Valerio? Stava sclerando senza motivo e mi stava infastidendo. Io non potevo avere amici un po' più stretti mentre lui sì? Che cazzo era?
T: “Perchè tu con Cecia invece non mi escludi?”
L: “Non aggrapparti a delle stronzate”
T: “Le, spero tu stia scherzando...che cazzo dici, ti pare?”
L: “Non ero io quello che messaggiava alle 3 di notte con Valerio”
Era geloso di Valerio?
Con tutte le persone di cui poteva essere geloso, l'unica di cui poteva stare tranquillo lo preoccupava? Mi sembrava che fosse impazzito. Il malumore lo rendeva strano.
Più del solito.
T: “Emanuele, ma ti pare? Gli stavo parlando di cosa abbiamo fatto ieri e gli ho mandato una foto del tatuaggio”
L: “Non ti credo. Stai sempre con lui. Quando viene qua non mi caghi minimamente, sembra che io non esista e mi infastidisce.”
Ah.
Ora era tutto decisamente molto più chiaro.
T: “Oh, ma questo bambino non starà mica facendo i capricci perchè non riceve tutte le attenzioni?”
L: “No, non è così. Non inventarti le tue solite cagate per pararti il culo.”
Si stava difendendo e il linguaggio del suo corpo lo stava tradendo: si era raggomitolato tutto e, soprattutto, aveva iniziato a toccarsi il retro della nuca freneticamente.
Voleva fottere col re delle bugie?
T: “Secondo me è solo perchè sei capriccioso. Ti da fastidio se non sto con te e ora capisco anche perchè stai trattando Vale di merda in questo periodo.”
L: :”Vedi porca puttana? A me chiami Emanuele a lui Vale. Se ti piace tanto mettiti con lui no?”
T: “Forse starei meglio, non ci ho mai pensato”
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Storie sui Tankele//Part one
FanfictionUna storia che in realtà raccoglie vicende, momenti, attimi dei nostri amati pischelli romani. Tankele? Tankele. Gay? Gay. 1° PARTE