Le due amiche erano alle prese con l'asciugarsi e col sistemarsi il meglio che potevano, presero anche l'asciugacapelli e qualche asciugamano dal mobile. Dopo qualche minuto Michael bussò alla porta del bagno, aveva dei vestiti di ricambio.
"Dai, meglio di niente" pensò Chiara infilandosi una semplice maglietta da casa e dandosi un ultima occhiata allo specchio.
-Non voglio fare la schizzinosa ma sembriamo due vagabonde- disse Antonella all'amica sorridendo.
Uscirono dal bagno e andarono in cucina; Piero sorseggiava ancora la sua birra e Michael armeggiava con le pentole, era quasi tutto pronto per pranzare. Antonella, incuriosita, si avvicinò per assaggiare infilando un dito nella pentola e portandolo poi alla bocca, in seguito bevve un po' di birra dalla bottiglia di Michael.
-Non sei cambiata affatto- le disse quest ultimo, accennando un timido sorriso.
-Assolutamente no, sono sempre la stessa- gli rispose Antonella dando una mano a Chiara con la tovaglia, i piatti e le posate.
Michael nel frattempo prese altre quattro birre dal frigo e le stappò passandole ad ognuno di loro per brindare.
La pioggia intanto aumentò ancora e i tuoni erano sempre più frequenti e forti.
"Mi sa che devo rimanere qui ancora per molto, che situazione imbarazzante!" pensò Chiara con la tovaglia tra le mani e guardando fuori dalla finestra.
-Quindi voi stavate insieme? Premetto che non me l'ha detto nessuno, l'ho capito da solo. Basta guardarvi e poi Alessia oggi ne ha dette di tutti i colori!- tuonò Piero improvvisamente, con Chiara che per poco non si strozzava e con Antonella che rischiò di sputare la birra.
-Se non la smette, giuro che la faccio rimpiangere di essere venuta in questa scuola- rispose lei infuriata e posando con forza la forchetta nel piatto.
-Smettila-
-Non cominciare Michael! Non è solo colpa delle tue amiche ma anche tua e lo sai bene...e sono convinta che non la smetteranno mai, mi state rovinando la vita!- continuò Chiara alzandosi di scatto e sbattendo le mani sul tavolo.
-Possibile che sia sempre colpa mia? Non fare la drammatica, vedrai che col tempo la smetteranno di darti fastidio, cerca di calmarti e siediti!- le disse Michael afferrandola per un braccio.
-Sei la solita testa di cazzo, tu non sai niente di quello che sta succedendo-
-Non ti seguo-
-Non c'è da stupirsi ed è solo colpa tua, capisci? Solo tua- gli urlò contro con tutto il disprezzo che provava e si allontanò dalla tavola raccogliendo in fretta le sue cose.
-Parli a me di prese in giro- tuonò di nuovo lui. --Ah quindi io ti avrei preso in giro? Non mi interessa più sapere cosa pensi o non pensi di me. Per un anno intero la mia vita è stata condizionata dalla tua, mi sono creata troppi problemi a causa tua! Ti odio!- concluse Chiara quasi disperata. Michael aprì la bocca per dire qualcosa ma alla fine rinunciò e tornò a fissare la tavola in silenzio.
Chiara uscì di corsa e scoppiò a piangere, non ne poté fare a meno. Si mise a correre velocemente e le lacrime e la pioggia le appannavano la vista, si fermò all'entrata della metropolitana e a passo lento si avvicinò al cubo giallo, si sedette all'interno e sì portò le gambe al petto dando sfogo a tutto quello che aveva accumulato in quei giorni.
Non sopportava più l'idea di dover soffrire per colpa sua, aveva provato in vari modi a risanare quella ferita ma senza riuscirci. I pensieri volavano da una parte all'altra in modo confuso, era affranta e priva di energie.
"7 aprile 2019 C&M" l'aveva scritto proprio lei il giorno del loro primo appuntamento.
Era passato solo un anno da allora eppure ricordava quella sera come se fosse stata ieri.Fine dell'undicesimo capitolo, lasciate commenti e i vostri giudizi!
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il cammino dell' età
Roman d'amourla storia di Chiara e Michael, due ragazzi entrambi dal carattere forte. Due vite vissute all unisolo pur inconsapevolmente . Lui narcisista, amante della libertà e del divertimento, ma vivendo; costantemente,ed inconsciamente ad essere follement...