Quella scritta le riportava alla mente perché negli anni avesse agito in un tale modo, le minacce ricevute, le discussioni nate a causa sua, le fughe per salvarlo da un fidanzato che voleva spiegazioni e vendetta.
Eppure lui tutte queste cose non le sapeva, non le aveva mai capite anzi ogni scusa era buona per giudicarla o per dare credito alle voci di corridoio. Chiara tuttavia aveva preferito farsi odiare pur di stargli accanto, aveva trascorso gli ultimi anni a rimediare ai suoi errori ma ciononostante lui l'aveva vista sempre come un attaccabrighe da strapazzo, senza sapere che si cacciava nei guai solo per salvare lui.
Indietreggiò ancora rifugiandosi a piangere in uno dei bagni; nessuno, neanche lo stesso Michael aveva mai capito i suoi gesti e ancora una volta ne doveva pagare le conseguenze.-Ragazzi, detto questo prendete i fogli da disegno e mettiamo in pratica ciò che ho spiegato-
-Professore buongiorno, scusi il ritardo!-
-Signor De Stasio ben arrivato, lei è proprio un signore!- rispose il professore con tono poco amichevole.
-Non credevo che l'Università si fosse trasformata in un campo di concentramento - rispose lui a tono passando tranquillamente tra i banchi.
- Se non le conviene, può starsene anche a casa!- tuonò il professore intimandogli ancora una volta di prendere posto, lui obbedì controvoglia continuando a borbottare imprecazioni di vario tipo.
Antonella invece risultava più preoccupata, continuava a guardare verso la porta in preda all'ansia, sapeva per certo che Chiara non avrebbe mai fatto scatenare le ire del professore e non riusciva a spiegarsi il perché del ritardo. Chiese al professore di poter uscire credendo che l'amica si fosse sentita poco bene, il professore acconsentì anche se poco convinto.
Quello di Antonella era una sorta di sesto senso che poche volte l'aveva tradita, soprattutto se si trattava di Chiara.
Era preoccupata, uscì dall'aula in fretta e in preda al panico e si precipitò nel bagno cominciando a bussare a tutte le porte.
La prima niente, la seconda lo stesso poi si fermò e la chiamò ma nessuna risposta.
-Chiara- sussurrò ancora sapendo che fosse lì, sentiva il suo respiro.
Aprì piano la porta e la trovò seduta a terra in un mare di lacrime, il cuore in quel momento le si fermò perché sapeva cosa stesse passando, piena di tormenti e paure. L'aveva sempre capita, appoggiata, spalleggiata e soffriva con lei perché sapeva quanto ci stesse da schifo in tutta quella merda.
Antonella l'abbracciò e Chiara, tremante, sprofondò la testa nel petto dell'amica; Antonella vide la scritta e cominciò a bollire di rabbia.
-Giuro che le ammazzo- disse tenendo Chiara stretta nelle sue braccia che piangeva, vederla ancora una volta sofferente a causa di quei pettegolezzi nati negli anni per colpa di Michael le faceva male.
Antonella era furiosa col mondo e con chiunque avesse fatto del male all'amica...tornò a guardare il muro.CHIARA DELLA NESTA SEI UNA PUTTANA, MUORI!
-Dovevo comportarmi come l'anno scorso- disse Chiara alzandosi di scatto furiosa, Antonella la presa per il braccio cercando di calmarla, entrambe sapevano chi c'era dietro quella scritta e l'insolita tranquillità di questi giorni da parte di Alessia e company era stata troppo sospetta. Chiara andò verso il lavandino e aprì l'acqua per sciacquarsi il viso, fu allora che vide Alessia sulla soglia della porta che sogghignava divertita con le braccia conserte. In quell'istante Chiara perse quel poco di calma e lucidità che le era rimasta, le si fiondò contro con tutto l'odio del mondo e la trascinò nel bagno per poi sbatterla contro il muro, Antonella intervenne prontamente alle spalle di Chiara che spinse Alessia nuovamente contro il muro con ancora più violenza.
-è solo colpa tua!- urlò lei in preda alla rabbia che ormai non riusciva più a contenere, continuava a stringere la presa intorno al suo collo, il sorriso di Alessia svanì lasciando spazio alla paura.
-Lasciami troia- cercò di dire lei raucamente, Chiara la schiaffeggiò prima di lasciarla cadere a terra, Alessia tremava e tossiva appoggiata al muro priva di energie. Chiara aveva ancora le lacrime agli occhi rabbiosi, uscì dal bagno con le gambe deboli e il cuore che le scoppiava, Antonella le andò incontro stingendola a sé ma sapeva che nulla poteva far passare l'odio e il rancore che portava dentro.
Vennero interrotte dal professore che, non vedendole tornare in classe, era uscito a cercarle; Chiara si asciugò in fretta le lacrime rassegnata mentre Alessia, ancora scossa, fece sfoggio di una delle sue facce migliori. Il professore guardò tutte e tre con circospezione e Antonella avvalorò la tesi portata prima in aula, Alessia a sua volta confermò lanciando però un'occhiataccia alle due amiche; il professore, non molto convinto, lasciò perdere intimando ai ragazzi ancora una volta di rientrare in aula, allontanandosi poi con Chiara.
Antonella di risposta diede una spallata ad Alessia che, ancora appoggiata al muro, le gridò e le giurò vendetta.
STAI LEGGENDO
il cammino dell' età
Storie d'amorela storia di Chiara e Michael, due ragazzi entrambi dal carattere forte. Due vite vissute all unisolo pur inconsapevolmente . Lui narcisista, amante della libertà e del divertimento, ma vivendo; costantemente,ed inconsciamente ad essere follement...