Cinnamon roll

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buongiorno maestro, oggi si inizia con le ripetizioni allora?

Armin era in classe quando ricevette il messaggio e gli bastò leggere l'anteprima sullo schermo per arrossire violentemente e farsi scappare una leggera risatina.

- Arlert, non distraiamoci per favore - la voce dell'insegnante lo fece trasalire.

- S-Sì, scusi signor Shadis - rispose Armin imbarazzato al professore di greco.

Ma per quanto si fosse sforzato di seguire la lezione, gli appunti presi in quell'ora risultarono confusi e discontinui: c'era qualcosa di più importante che occupava la mente di Armin.

Durante il cambio d'ora si affrettò a rispondere a Eren, l'oggetto della sua distrazione:

Assolutamente :) Io sarò in libreria dalle 15:00, vieni pure quando vuoi!

- A chi scrivi, Min? - Sasha stava camminando vicino a lui in corridoio e, come al solito, non riuscì a non ficcanasare nelle faccende del suo migliore amico. Era uno dei motivi per cui Armin la adorava: non aveva mai bisogno di dirle niente, lei capiva al volo e lo costringeva a parlare.

- Ehm... a Eren, il ragazzo con cui siamo andati in biblioteca ieri -

- Uuh, carino! C'è del tenero tra voi? - chiese, rivolgendo un occhiolino al biondo.

- N-No, che dici?! Lo conosco da poco e ieri ci siamo incontrati per caso... mi sono offerto disponibile per aiutarlo nelle materie in cui ha difficoltà -

- E tu non ti rendi disponibile per tutti, quindi devo presumere che qui ci sia dell'interesse, amico mio - erano arrivati davanti all'aula e prima di entrare Sasha diede una leggera gomitata sul fianco di Armin.

- Questo non è vero, ti ricordo che spesso aiuto anche te, signorina - ribatté il ragazzo dopo essersi seduto dietro al banco.

- Me sì, ma quando te l'ha chiesto Reiner? Gli avevi risposto di essere troppo impegnato per poterlo aiutare -

Armin si incupì all'istante e iniziò a giocare nervosamente con l'angolo del libro che aveva appena preso dallo zaino: - ... Reiner era un'altra cosa, ok? -

Sasha si rese conto di aver toccato un tasto dolente e si scusò immediatamente, appoggiandogli una mano sul braccio.

La mattinata trascorse lentamente tra lezioni e interrogazioni e quando finalmente arrivò l'ora di uscire, Armin si fiondò a casa, di nuovo con il sorriso sulle labbra, consapevole che neanche due ore dopo avrebbe visto Eren e avrebbe passato con lui il pomeriggio.

Una volta a casa cucinò velocemente, lasciando una porzione anche per il nonno, che sarebbe arrivato a momenti, poi andò in camera a sistemarsi. Cambiò la camicia, si pettinò con cura i capelli e alla fine spruzzò una nuvola di profumo davanti a sé, passandoci in mezzo per catturarne la fragranza.

Poco prima delle tre era per strada, a un isolato dalla libreria. Quando voltò l'angolo, con suo grande stupore vide che Eren era già davanti al negozio ad aspettarlo e quando si accorse che Armin si stava avvicinando gli rivolse un grande sorriso.

- Eren! Sei già qui! - disse Armin sollevando la saracinesca della libreria.

Eren si grattò la nuca: - Ehm, spero non sia un problema. Sai, ho pensato di dover sfruttare questa occasione - Dall'occhiata interrogativa che gli rivolse Armin, si rese conto di essere stato fraintendibile e si corresse subito, diventato paonazzo in volto - ... per studiare ovviamente -

Armin ridacchiò mentre entrava seguito da Eren. Lo accompagnò sul retro e gli fece posare la giacca, poi dispose due sedie dietro al bancone, entrambe alte, di quelle che lasciano penzolare le gambe: adorava la sensazione di leggerezza che gli dava il non avere i piedi appoggiati a terra.

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