Sorprese

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- Armin! Che diavolo ti è successo?! -

Eren si lanciò sull'amico e lo prese per le spalle, delicatamente, come per paura di fargli ulteriore male.
Con occhi attenti prese a studiare il grosso livido che occupava gran parte del lato sinistro del volto di Armin e che stonava sulla sua carnagione chiara. Era viola, in certi punti tendeva al nero o al giallastro e si estendeva dal sopracciglio fino al labbro, che era spaccato e leggermente sanguinante. L'occhio era gonfio, la palpebra ricadeva sull'iride e non gli permetteva di tranquillizzare l'amico come avrebbe voluto.

- Eren non è niente -

- Come fai a dire che non è niente?! - il ragazzo si stava agitando, aveva alzato il tono della voce e sentiva che Armin non avrebbe parlato tanto facilmente.

- È meno grave di quello che sembra, cerca di rilassarti, ok? Ora ti spiego -

Eren si sforzò di fare un respiro profondo e avvicinò la mano alla guancia del biondo andando a sfiorare lo zigomo, ma a quel contatto Armin strizzò gli occhi per il dolore ed Eren si allontanò immediatamente.

- Non volevo che mi vedessi così - riprese - Volevo evitare che ti preoccupassi -

- Ma io sono qui per te... Raccontami cosa ti è successo -

Anche Armin inspirò profondamente, per poi andare a sedersi sul letto, seguito da Eren.
In quel momento entrò Sasha: - Tuo nonno mi ha dato questo - disse porgendo ad Armin una busta piena di ghiaccio avvolta in un panno umido.

- Grazie Sa - sorrise lui prendendo il fagotto e appoggiandolo sul livido.
Eren non aveva ancora staccato lo sguardo dal volto di Armin, aspettava pazientemente che iniziasse a raccontare, ma lui, d'altra parte, sembrava stesse cercando di prendere tempo, non incrociava il suo sguardo e si teneva impegnato ad aggiustare il ghiaccio dove gli faceva più male.

- Hai raccontato anche a Eren? - chiese Sasha per spezzare il silenzio.

- Stavo per farlo ora - rispose Armin dopo qualche secondo di esitazione.

- Ok io... Vado in bagno - disse la ragazza prima di poggiare una mano sulla spalla dell'amico e uscire dalla stanza lasciandoli soli.

Armin sospirò un paio di volte prima di guardare Eren, deglutì e iniziò a parlare: - Eren davvero, non ti devi preocc... -

- Armin - Eren gli rivolse un sorriso cercando di infondergli un po' di quella sicurezza che lui stesso stava cercando.

- Okay. Allora... Non ti ho mai parlato di Reiner, vero? -

- Ehm no -

- Ecco Reiner è... Un ragazzo con cui sono stato - Armin abbassò lo sguardo, arrossendo. Non aveva mai parlato a Eren del proprio passato, né del fatto che fosse gay, e sicuramente non avrebbe mai immaginato di dirglielo in un contesto simile.
Non colse il movimento delle pupille di Eren, che si dilatarono involontariamente nel sentire quelle parole, anche se - Okay - fu il massimo che riuscì a tirar fuori.

- Non siamo stati insieme per molto tempo, però lui aveva iniziato a essere molto possessivo nei miei confronti e geloso, fino al punto da impedirmi di uscire con i miei amici. Ovviamente quando mi sono reso conto che non si trattava di una relazione sana mi sono allontanato da lui. Da quella volta mi scrive spesso e cerca di avvicinarmi nei corridoi, ma fortunatamente quando lo fa sono sempre insieme a qualcuno -

Eren sembrava sconvolto: quelle informazioni gli stavano mandando in tilt il cervello, non sapeva se essere felice, speranzoso o in collera con quel ragazzo che aveva pensato di poter trattare Armin come un oggetto di sua proprietà.

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