Dopo una settimana dal giorno in cui Eren aveva portato Armin a vedere il mare, era ricominciata la scuola.
Entrambi avevano ripreso a studiare e, da quando avevano scoperto di concentrarsi molto di più l'uno in compagnia dell'altro, erano molto spesso insieme.
Andavano in biblioteca o in libreria e sempre più di frequente Eren si fermava anche dopo aver finito di studiare per aiutare Armin con i clienti, che iniziavano ad abituarsi al suo modo di fare un po' maldestro e alle sue battute strampalate riguardo ai libri.Un pomeriggio, dopo essere usciti dalla biblioteca della scuola, Eren annunciò ad Armin che il suo fratellastro, Zeke, sarebbe finalmente tornato a trovare la famiglia in settimana.
- Devi assolutamente conoscerlo! - gli disse mentre camminavano sul marciapiede, ancora ghiacciato dopo la nevicata di qualche tempo prima.
- Mi piacerebbe molto! Vive lontano da qui? -
- È andato a lavorare in Australia due anni fa insieme al suo... ehm... coinquilino -
Armin non capì il perché di quell'attimo di esitazione e lo guardò con un sopracciglio alzato, ma preferì non indagare oltre.
- È più grande di noi e fa il biologo marino, sai? - riprese Eren guardando davanti a sé.
- Oh, veramente? - ad Armin brillarono gli occhi per un attimo - Io vorrei studiare biologia all'università! -
- Lo so, per questo te l'ho detto - rispose Eren tutto fiero, voltandosi verso il biondo - Parlagli, lui ha studiato in città e saprà dirti qualcosa -
- Sicuro, non vedo l'ora di conoscerlo! -
- Dovrebbe arrivare venerdì pomeriggio in treno, se vuoi possiamo andare a prenderlo in stazione insieme - propose Eren.
Anche lui non vedeva l'ora di farli conoscere, soprattutto di presentare Armin a Zeke, sicuro che gli sarebbe piaciuto tantissimo.
- Ehm... al pomeriggio in realtà ho un impegno. Se venissi a trovarvi alla sera? -
Non capitava mai che Armin prendesse impegni senza dirgli di cosa si trattasse ed Eren si risentì un po' sentendo con quale nonchalance glielo aveva riferito questa volta.
Ma si ravvide subito del suo pensiero, rendendosi conto che aveva tutto il diritto di farlo senza dover spiegazioni a nessuno.
Magari avrebbe solamente indagato se si trattasse di un appuntamento galante o di qualcosa di diverso.- Va bene, tanto rimarrà a dormire da noi insieme al... coinquilino e potrai stare fino a quando vorrai -
Parlando erano arrivati davanti a casa di Eren, dove solitamente si fermavano per chiacchierare ancora qualche minuto.
Ma Armin, per la seconda volta, spiazzò l'amico:
- Perfetto, grazie Eren! Ora scusa ma devo scappare, mio nonno mi aspetta a casa presto oggi -- Perché? - chiese Eren, sempre più insospettito e vagamente agitato.
- È una storia lunga... poi ti spiegherò, okay? -
Si avvicinò per abbracciarlo forte, incastrando il suo viso nell'incavo del collo di Eren, che non si aspettava di trovarsi il pompon del suo cappellino a solleticargli il naso.
Cercò di trattenersi, ma nonostante gli sforzi starnutì violentemente, facendo scivolare Armin sul ghiaccio.Per un attimo percepì il panico nei suoi occhi, ma i suoi riflessi furono tanto veloci da cingergli le spalle con entrambe le braccia, trattenendolo a sé contro il petto.
Per l'ennesima volta si trovarono vicini, troppo perché si potesse trattare di nuovo di una casualità.Si guardarono a lungo, persi.
Si fissarono negli occhi, il respiro di Eren si fece irregolare, Armin invece sembrava trattenere il fiato.
Si strinsero più forte, il bisogno di avvicinarsi era fuori controllo, pareva non fossero più in grado di scollarsi l'uno dall'altro.
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Leggimi una storia
FanfictionEren va al liceo, gli unici suoi interessi sono le serie TV, i videogiochi e gli amici. Non ha mai pensato all'amore, nè tantomeno ai libri. Fino a che non incontra Armin, il nipote del libraio, che sarà capace di affascinarlo con la sua dolcezza e...