Capitolo 43

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Continuo a guardarlo ma non spiccico una parola, vorrei dirgli tante cose ma non mi sembra il caso di insultarlo in un momento come questo.
Quest'uomo è completamente pazzo, crede che io sia un oggetto? Che possa usarmi quando vuole?
"Senti Harry, è meglio se te ne vai" ho già sentito abbastanza.
"Se solo tu potessi darmi l'occ-"
"Ho detto che devi andartene" lo interrompo subito, abbassa il viso e sospira sconfitto, dopodiché annuisce e si alza dal letto.
Lo guardo rivestirsi, non so che pensare, sono stata una cogliona.
Perchè ci sono andata a letto? Perchè non mi sono trattenuta? Possibile che io sia sempre così stupida?
Mi odio e lo odio.
Esce dalla mia stanza e scende le scale, dopodiché appena sento la porta d'ingresso chiudersi, mi sento tranquilla.
Devo calmarmi, andrà tutto bene e non succederà niente, non lo rivedrò mai più e tutto tornerà come prima.
Controllo l'ora, sono quasi le sette e mezza, e tra poco dovrei essere a lavoro.

Oggi al locale si terrà un evento importante e per preparare tutto bisogna andare lì qualche oretta prima, giustamente.
Ma oggi non me la sento di andare, prendo il cellulare e chiamo Stacy per avvisarla.
"Stacy.."
"Oi! Ma dove sei?" ecco, appunto.
"Sto male.." tossisco, per finta, "Oggi non riesco a venire, puoi coprirmi?" so che ho diritto ai giorni di malattia, anche se non sto davvero male.
Mi piace il lavoro e lo amo, solo che oggi non mi va proprio, non sono dell'umore adatto, combinerei qualche casino e lavorerei male.
"Si, d'accordo, allora ci sentiamo ok? Riprenditi"
La saluto e termino la conversazione.
Decido che è meglio andare a mangiare qualcosa e poi volare subito a letto, per deprimermi guardando serie tv o altro.
Prendo un pacchetto di patatine, una tira l'altra e va a finire che ne mangio un quintale, perfetto.
Nel frattempo controllo un po' i social, Allison ha pubblicato una storia dieci minuti fa con Josh.
Carini.
Decido di farmi un selfie nel divano, come sempre vengo di merda così ne scatto un paio e dopo un'accurata selezione ne scelgo uno strepitoso.

Scrivo "annoiata" e carico immediatamente la storia, che nel giro di tre minuti è già invasa di persone.
Menomale che ho il profilo privato e i miei colleghi non mi seguono, altrimenti sai che bella figura di merda.
Rispondo ai complimenti che mi fanno e subito dopo il mio telefono inizia a squillare.
Allison.
"Pronto?" mi manca stare con lei, ultimamente tutte e due siamo impegnatissime, lei con interrogazioni ed altro ed io con tutta la merda di sto mondo.
"Mi manchi" afferma, siamo proprio telepatiche.
"Anche tu, non stiamo insieme come una volta da un sacco" ci vediamo a scuola certo, ma siamo limitate lì.
"A proposito, sono con Josh e mi chiedevo se volessi unirti a noi, stiamo andando in un locale nuovo, ci saranno anche gli altri"
Una serata fra amici mi farà bene. Accetto.
"Sarò li fra venti minuti, muoviti!!" ridacchio e metto giù.
Corro nella mia stanza per prepararmi, scelgo di indossare un nuovo vestito che ho acquistato qualche giorno fa online.
È molto semplice, bianco con delle spalline molto sottili, un po' corto con una parte quasi trasparente appena sotto il seno.

È molto semplice, bianco con delle spalline molto sottili, un po' corto con una parte quasi trasparente appena sotto il seno

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Mi guardo allo specchio e devo ammettere che ho un ottimo gusto in fatto di vestiti.
Indosso dei tacchi bianchi, applico un po' di mascara e sono pronta.
Sistemo un po' del casino che ho lasciato in camera, spengo la luce e chiudo la porta, come sempre.
Arrivo all'ingresso e spengo tutte le luci di casa, proprio in quel momento un clacson proveniente da fuori mi fa capire che i miei amici sono arrivati.
Mi precipito fuori, gasatissima per questa serata che spero vada tutta a gonfie vele.
Allison viene incontro a me correndo, mi si fionda addosso e per poco non cadiamo.
"Quanto mi sei mancata!!!" esclama con un tono di voce altissimo.
"Anche tu da morire, oggi voglio bere fino a dimenticare persino il mio nome" e se è possibile anche questa vita di merda.
La mia affermazione la fa scoppiare in una grande risata, dopodiché mi incammino per salutare Josh al volante.
"Ciao Josh, come stai? È tanto che non ci vediamo" una volta eravamo tanto legati.
"Bene, grazie" sorride sinceramente, "Entrate forza"
Salgo nei posti di dietro mentre Allison davanti, la cosa un po' mi da fastidio ma cerco di non pensarci.

Una volta Josh era affezionato a me, ma adesso?
Sembra che Allison abbia preso il mio posto.
Finalmente arriviamo al locale, parcheggiamo la macchina e ci dirigiamo all'ingresso, leggo la luminosa insegna, The future.
"Carino il nome" mi guardo un po' intorno per vedere se gli altri sono arrivati, ma sembriamo essere in anticipo.
Fuori è allestito in modo molto bello, devo ammetterlo.
Ci sono due grandi palme con attorno delle lucine di Natale gialle, sopra le nostre teste è steso un telo azzurro, non sembra uno di quelli fatti a posta per riparare dalla pioggia, è solo per bellezza.
In lontananza vedo Michael ed Andrew.
Michael a stento mi rivolge uno sguardo, che succede? Cosa gli ho fatto? Perchè non viene ad abbracciarmi?
Invece Andrew saluti tutti educatamente, così si fa.
Ci penserò dopo, anche se vederci così distaccati mi fa restare molto male, mi ha raccontato tutta la sua vita e non mi sembra giusto che da un momento all'altro smetta di calcolarmi.
"Bene, entriamo?" propone Allison ed annuisco in fretta.
Sono molto curiosa di vedere questo posto.
"In realtà.." Josh sembra a disagio, che succede?
Proprio in quel momento, in mezzo a tutta la folla lo vedo.

Cammina verso di noi e mi chiedo con quale coraggio si sia presentato.
Arriva davanti a me e saluta cordialmente i ragazzi.
"Che cazzo ci fa questo figlio di puttana qui?" mi rivolgo a Josh, dato che a quanto ho capito sapeva tutto.
"Ecco... beh vedi no-" tenta di parlare ma lo interrompo, non voglio sentire niente adesso.
"Io me ne vado" lo guardo con tutto il disprezzo di questo mondo, poi mi dirigo a passo svelto verso una meta indefinita, cammino così, per calmarmi.
Non posso credere che Brandon sia qui, dopo tutto quello che mi ha detto, quel bastardo.
Gli altri lo sapevo? Ed Allison? Mi ha invitata per questo?
Sanno di ciò che mi ha detto? Beh se fosse così tornerò indietro e li ammazzerò uno ad uno.
Trovo una panchina libera e mi ci siedo, attorno a me ci sono diversi alberi, sembra quasi un parchetto.
In lontananza ci sono delle altalene, alcune foglie cadono e questa sembra l'atmosfera perfetta per l'inizio di un film horror.
"Posso?" una voce mi fa sobbalzare, giro di scatto il viso e trovo Brandon abbastanza vicino a me.
"Stammi lontano" faccio qualche passo indietro per accorciare le distanze fra di noi.
Non voglio vederlo, non voglio guardarlo, voglio che se ne vada a fanculo.
"Ho sbagliato, mi dispiace ho rovinato tutto"
"Già" incrocio le braccia al petto, annoiata da questa situazione.
"Se tu potessi darmi l'occas-"
"Io non devo darti proprio un cazzo, tu devi sparire dalla mia vita, hai capito? Mi fai schifo"

Se prima provavo qualcosa di forte per questo ragazzo, adesso riesco a vedere soltanto il Brandon tutto fatto che era con me in macchina qualche settimana fa.
"Perchè non entri? Non mi vedrai neanche, per favore non voglio rovinarti la serata" tenta di avvicinarsi ma lo blocco con la mano.
"Lo hai già fatto"
"Perchè fai tanto la difficile?" scuote la testa e gli scappa un sorrisetto che riesco a cogliere, che cazzo ride?
"Perchè sono fatta così" faccio spallucce, nessuno lo sta obbligando a stare qui con me, può andarsene quando vuole.
"Perchè sei venuto?" punto i miei occhi su di lui e non posso dire nulla sull'aspetto esteriore, è meraviglioso.
Ha una camicia blu con qualche schizzo di bianco e dei pantaloni neri attillati.
Faccio una veloce radiografia del suo corpo, sperando che non se ne accorga.
"Pensavo di essere anch'io parte del gruppo, di aver trovato degli amici"
Ci rifletto un po', a scuola non sembrano mancargli le conoscenze ma al di fuori del contesto scolastico non l'ho mai visto con nessuno, credo sia solo uno stronzo a cui piace stare da solo ma al tempo stesso vuole qualcuno con cui passare il tempo.
So cosa si prova, a non avere nessuno, a restare sempre in casa perchè non si ha neanche un'amica con cui uscire, a sentirti escluso da tutto.
E proprio perchè so cosa significa che cerco con tutta me stessa di dimenticare quello che mi ha detto.
Non dobbiamo per forza parlare o vederci. Io me ne starò per i fatti miei e lui pure, ci divertiremo entrambi e non ricorderemo niente di questa conversazione.
"Io entro" mormoro prima di avviarmi verso la strada, per entrare nel locale.



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