Capitolo 5

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Capitolo 5

Credo che la fiducia sia come un vaso di ceramica. Una volta rotto, non sarà più lo stesso di prima. Potremmo anche provare ad incollare i pezzi, ma le crepe, anche minuscole, rimarranno per sempre. E' un po' come se fosse una corda tirata da ambo i lati. Quando si è vicini la corda è in riposo. Ma poi la corda si tira e i legami si spezzano.

Stamattina mentre prendevo l'autobus ho iniziato a leggere i messaggi che mi erano arrivati ieri sera. Ma il punto è che non sto realmente capendo quale sia il problema.

Per una questione di correttezza, abbiamo deciso di creare un gruppo whatsapp solo tra noi ragazze che saremmo partite senza Mari. Allora, Rose che a suo solito ama organizzare, fare liste e schemi, ha deciso di sistemare l'assegnazione delle stanze. Io avevo chiesto esplicitamente la presenza di Sy in stanza per motivi abbastanza validi tra cui: sostegno tracolli. Allora poichè saremmo state dispari è capitato che io, Ro e Sy saremmo state in una stanza. Mentre Aria e Nelly in un'altra. E adesso per una questione di equivoci, siamo tutte divise.

Ma per adesso non mi interessa. Non riesco a pensare ad altro se non la verifica di chimica. So che dovrei interessarmi a questa cosa. Ne va della nostra amicizia. Ho provato a far ragionare Aria e anche Rose. Ma credo di aver solo aggiunto legna al fuoco. Magari dando del tempo ad entrambe, capiranno che è solo una grandissima stupidaggine discutere su stanze che d'altronde non sapremo neanche di quale hotel siano. E' tutto un grande interrogativo, ed è onestamente inutile anche solo pensarci.

Ad ogni modo il test è alla seconda ora, questo significa che non dovremo correre verso la classe in preda all'affanno per non perdere neanche un minuto; Quindi sono seduta sulla mia solita panchina accanto alla scuola intenta a decifrare queste formule di chimica. Osservo l'orario. Mancano 15 minuti al suono della campanella. Sospiro. Di solito a quest'ora dovrebbero arrivare anche gli altri, ma non riesco a vedere nessuno di familiare. Solo dei ragazzi , molto probabilmente di primo, sono sorpresa dal fatto che siano mol-

" HEY RAVIOLA!"- credo di aver perso quindici anni della mia vita. Rio mi si presenta davanti all'improvviso come un fantasma. Dal nulla.

"Potresti almeno provare ad essere meno... meno... ahh non lo so...meno te (?)".- Credo che la risposta sia un no.

Ilario,detto Rio, è il migliore amico di Alex, ma da quando abbiamo rotto, sembra che sia più amico mio che suo.

Alex ha iniziato ad allontanarsi da tutti i suoi amici, ma credo sia anche dovuto al fatto che nessuno dei suoi amici sopporti l'idea che lui sia diventata una persona così irascibile e Rio è una di quelle persone del tipo "you only live once" e quindi non si farebbe così tanti problemi con lui in quel modo. Dice che un giorno capirà quello che sta facendo. E io spero che sia così, perché non riesco a tollerare che una persona come lui possa diventare superficiale. Perchè sono sicura di quello che ho visto, di quello che ho vissuto. E io sono convinta che lui sia migliore di così. Lo credo. Mi fido di lui, nonostante tutto.

E lui lo sa.

Ad ottobre quando già stavano insieme, al compleanno di Rio e sua cugina, gli avevo scritto una lettera per spiegare le vere motivazioni per cui ero arrabbiata e delusa dai suoi atteggiamenti.

Quel giorno avevo chiesto a Rio di non inserirmi nel tavolo con loro due. Ma ironia della sorte, il tavolo in cui sarei dovuta rimanere era vuoto, perchè gli invitati non hanno avvertito della loro assenza, quindi mi sono ritrovata nel tavolo del festeggiato, con loro due di fronte.

La serata era andata abbastanza bene e ad un certo punto ho proposto ad Alex se volesse giocare a Tris con le piccole biglie che facevano da ornamento sul tavolo.

Ovviamente, la maggior parte delle volte perdevo. Okay, ho vinto solo una volta. E' sempre stato più bravo di me in questo. Non riuscivo mai a vincere una partita con lui avversario.

E' stato bello, divertente, come se fossimo tornati ai vecchi tempi. Ma poi lui scocca un bacio a Sophia e io sprofondo nella mia sedia. Bella serata, oserei dire.

Comunque quella sera, dopo aver scritto una lettera di auguri a Rio, ho scritto la lettera ad Alex.

Non lo so, mi sembrava giusto farlo.

Ricordo poco di ciò che ho scritto, ma quel poco è già abbastanza; Volevo che comprendesse ciò che avevo pensato, o almeno rimanere in buoni rapporti, come amici. Volevo fargli capire, attraverso quella lettera, che nonostante tutto, saremmo potute rimanere due persone che si vogliono del bene, perché avevamo attraversato tanto. Che eravamo significativi l'uno per l'altra. Che non ci saremmo dimenticati. Che saremmo potuti tornare amici, come prima di metterci insieme, prima di tutto quanto. Volevo fargli capire che io ero là e che di me si poteva fidare.

Ho sperato che dopo averla letta mi avrebbe detto qualcosa.

Non mi disse nulla. E io ci sono rimasta male.

Credo che la cosa più brutta di conoscere una persona è scoprire di non conoscerla affatto.

Sono sicura che quando incontriamo una persona, la nostra mente per ricordarla ha bisogno di elaborarla; Nel senso, se noi ci confrontiamo con una persona sconosciuta, il nostro subconscio starà cercando di capire che tipo di persona è, o meglio, starà cercando di scoprire il miglior modo di approcciarsi ad esso. Facciamo un esempio.

Se io non conoscessi le mie amiche, e le dovessi incontrare per la prima volta, sicuramente non saprei che a Mari piace il colore blu o che a Sy piaccia lo sport. Ma me lo potrei aspettare, perché inconsciamente dal suo modo di conversare, dalla leggerezza o la difficoltà con cui discutono di diversi argomenti, mi crea un'idea di loro. Ma questo non significa che debba sempre coincidere. Posso indovinare chi siano, ma non posso sapere chi realmente sono.

E quando l'idea di una persona non combacia la realtà, tu ti domanderai se quella persona, quella persona che ritenevi così vicina al tuo cuore, così affine ai tuoi pensieri, non sia altro che un'ombra. Un'ombra di ciò che veramente è. Un'illusione creata dalla luce troppo accecante della falsità.

Una finzione. 

Meglio usare lo Scotch (Cellophane Tape Book 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora