Capitolo 4

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La sorpresa è riuscita magnificamente. La Mamma di Lo, Anna, aveva organizzato perfettamente ogni dettaglio. Appena siamo arrivati, lei mi ha consegnato due chiavi di due piccoli appartamenti del resort. Era tutto splendido. Io e Mari eravamo le prime tra le ragazze ad essere arrivate.

Rose, Nelly e Sy sarebbero arrivate con il treno successivo perché avevano degli impegni da sbrigare. C'era solo un piccolo problema: ero al terzo giorno di mestruazioni.

-"Ahhh Dio... No ok facciamo che non lo metto" - stavo letteralmente morendo dal dolore. Odio i tampax. Non lo avevo mai usato , nè ero in grado di usarlo. Ho passato gli ultimi dieci minuti a sbraitare contro Mari, che stava chiamando Sy per farsi spiegare come usare un assorbente interno. Il tutto mentre lei rideva


-"Amo adesso sono sicura che non ci proverò nemmeno"- e ride. Appena esco la strangolo. Sento la voce di Sy dal cellulare di Mari.

- "Amo non puoi usarlo se non sei abbastanza rilassata. Devi stare calma altrimenti ti fai male." sento ridere anche Sy da qua. Le strangolo entrambe. Giuro.


Questa cosa dell'Amo l'ho iniziata io perché... beh perché non ricordo i nomi. Li confondo e sembro quei nonni che non riescono a ricordare bene i nomi di tutti i loro nipotini. Tutto sommato tutti i miei amici sono i miei nipotini perché sono la più grande fra loro, in realtà solo di qualche mese ma comunque mi sono fatta chiamare "zia Sam" in quanto per loro, testuali parole, sembro la zia single ricca che fa i regali costosi a Natale e che gira il mondo per tutto l'anno.

Quindi per abitudine tutte quante ci chiamiamo Amo e vi immaginerete le situazioni in cui siamo tutte e 6 in una stanza e una di noi dice: "Amo". Noi ci giriamo tutte. Capita spesso. Ad ogni modo proprio per questa trovata, ci siamo definite le Luvas. Perché tra un Amo e l'altro, io ho iniziato a chiamarle "Love" che poi si è trasformato in "Luv" a "Luvaly Luv" a "Luvas". Avevamo davvero una fervida immaginazione. Comunque quel giorno saremmo state solo 5 su 6 perchè Aria non poteva venire, purtroppo.

Ah beh per migliorare la situazione: nel gruppo dei ragazzi c'era anche il mio fidanzato, ex in realtà.

Avevo organizzato tutto questo da ben due settimane totalmente ignara che in due settimane potessero succedere così tante cose.

Avevamo rotto.

E in quel momento, forse sarebbe stato meglio che entrambi non ci vedessimo. Ma non andò così.

Passammo la giornata insieme con i nostri amici. E' stato strano. Perché la sera, lui si era avvicinato. Avevamo la cena al ristorante e quella sera lui ha fatto una cosa che mi ha lasciata perplessa.

Era un gesto che facevamo solo noi perché conosciamo bene i gusti reciproci. Io odiavo le cose amare, come i peperoni, e lui quelle acide, come i limoni. E paradossalmente eravamo l'opposto. Io amavo l'acidità del limone e lui i peperoni. E quindi a cena, lui mi cedeva i suoi limoni dal piatto e io i miei peperoni senza ripieno, perché il ripieno lo mangiavo io. Eravamo complementari insomma.

Quando siamo tornati nelle nostre stanze, abbiamo deciso di giocare ad Uno con le mie carte. Eravamo tutti sdraiati sul letto ad aspettare le 23:40 così da poter incamminarci per la spiaggia per aspettare la mezzanotte. Il giorno del compleanno. Quando all'improvviso lui si avvinghia al mio avambraccio. Io non capivo cosa volesse dire. Ho cercato di catturare l'attenzione di Mari per capire se lei ci capisse qualcosa, ma lei, come me non capisce e fa spallucce. Mi sono detta "ok forse vuole tornare insieme", "forse gli manco". Non era così.

Alle 23:30 Lo ci dice di iniziare a prepararci mentre lui andava a ritirare lo spumante dal padre. Allora mi rimetto le scarpe e ci incamminiamo. Io stavo ancora pensando ai suoi gesti e continuavo a domandarmi cosa significassero. Ma all'improvviso vengo interrotta dalla suoneria di un cellulare. Il suo cellulare. Mi osserva e si allontana. Risponde. Sapevo che fosse Sophia.

Meglio usare lo Scotch (Cellophane Tape Book 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora