Capitolo 6

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Penso di essere l'unica persona al mondo che il giorno prima della partenza non abbia ancora una valigia. Ma è passato quasi metà anno dall'ultimo viaggio e non mi è passato per la mente ricordarmi che si fosse rotta. Sospiro.

Sistemo gli ultimi vestiti rimasti appallottolati in un angolo della stanza, dopo di ciò dovrei essere pronta. Senza valigia, ma pronta. Riguardo la lista sul cellulare delle cose da portare e manca soltanto la pochette nera a strisce bianche di Victoria's Secret. La prendo e ne controllo il contenuto: niente liquidi superiori a 100 ml,trucchi, campioni di profumo, spazzolino, struccante e due collane. 

Una delle due me l'aveva regalata Alex. Era bellissima. E per me rimarrà sempre la mia collana preferita. E' un cuore di vetro soffiato di colore pervinca con delle striature bianche, protetto da una custodia a conchiglia. Non l'ho mai saputa aprire per bene. Me l'aveva portata da Marsiglia dopo essere tornato dalla crociera con i suoi genitori. Ripensandoci mi fa ancora ridere il giorno prima della sua partenza. Erano gli ultimi giorni di scuola e io non avevo ancora finito tutte le ultime interrogazioni poiché quell'anno sono stata sommersa degli impegni; Tra olimpiadi, diciottesimo, matrimonio di mio cugino e spettacolo di fine anno non sono riuscita ad organizzarmi in tempo per le verifiche. Ero totalmente a pezzi. Infatti, il 5 giugno, avevamo deciso di salutarci prima del viaggio e stare insieme, ma io mi sono addormentata. Eravamo sul divano di casa mia, non ricordo bene di cosa stessimo parlando perché ad un certo punto gli chiedo se potessi chiudere gli occhi cinque minuti, giusto il tempo di riposarmi e svegliarmi del tutto. Ovviamente mi fece dormire. Dopo due ore mi risveglio praticamente appoggiata alle sue gambe e poi mi disse che se ne sarebbe dovuto andare a casa sua per completare la valigia. In quel momento mi sono sentita super in colpa per aver utilizzato il nostro tempo per dormire. Ma mi aveva risposto che non facesse nulla,anzi, che gli piacesse vedermi dormire. E allora ho lasciato andare. Durante tutto il viaggio continuava a dirmi che si stesse seccando da solo e senza amici. E quando tornò mi porse due scatole. In una c'era un bracciale di perle di Majorca, nell'altra la mia collana. Ho sempre preferito la collana al bracciale. Non so perché, ma in un modo o nell'altro riesco a sentire più mio quel minuscolo cuore di vetro. Così sottile, così fragile. Di cui bisogna avere molto cura. E ogni volta che lo indosso è come se facesse parte di me, quella parte che ancora ci crede in un noi. Quella parte che ancora non vuole arrendersi. Perché sicura di poter amare. Di poter tornare ad amarlo ancora.

Lo porto con me in qualsiasi posto che sia lontano da casa, è come se riesca a darmi sicurezza.

Una volta, non sono riuscita a trovarlo e non avendolo indossato per ben due settimane, convinta fosse rimasto in valigia: sono andata nel panico. Ed è anche per questo che ho una costante paura di perderlo.

Ho cercato in tutti i cassetti della stanza, nel bagno e addirittura nelle borse, ma niente. Avevo le lacrime agli occhi e nella testa continuavo a pensare: nonono non posso perdere anche questo, è l'unica cosa che mi rimane di lui. E poi ho iniziato ad odiare il mio essere disordinata ma poi ho pensato anche che fosse impossibile che io mi sia dimenticata di una cosa così importante. E continuavo a pensare, a pensare e a cercare di ricordare l'ultima volta che l'ho indossato. E li mi sono ricordata. Il compleanno di Lo. Era sul comodino. Me lo ricordo. L'avevo lasciato lì insieme agli anelli. Panico. Ormai era perso. Avevo perso anche quello.

E poi come ultimo tentativo, ormai sicura di non poterlo ritrovare chiedo a mia madre:

"Mamma per caso hai visto una scatolina a forma di conchiglia lilla? Non riesco più a ritrovare la collana a forma di cuore, quella di vetro. Hai presente?. - Ho cercato in tutti i modi di sembrare calma.


"No"- pausa- "Hai visto per caso nella busta appesa sull'appendiabiti in corridoio?"- Quale busta? - "Avevo tolto quello che c'era in valigia dopo che sei tornata dal compleanno e l'ho messo a lavare, il resto l'ho messo in quella busta che dovrebbe essere appesa in corridoio."


Per poco non scoppiavo in lacrime. Sono corsa a guardare ed era lì , in mezzo ad una maglia a righe, dei tampax e degli anelli. Tirai un sospiro di sollievo. E poi iniziai a piangere. Era lì.

Il mio cuore era ancora lì. 

Meglio usare lo Scotch (Cellophane Tape Book 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora