Capitolo 4

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*Attenzione Spoiler sul film la Quinta Onda. Se qualcuno di voi vuole vedere il film, gli consiglio di farlo prima di leggere il capitolo*

"mi sento in colpa" sbatto la testa contro il tavolo della mensa. "come diavolo mi è venuto in mente di dire delle cose del genere" altra testata al tavolo. Charlotte intanto mangia una patatina... arrivando a fregarmene qualcuna dal piatto. Ribatto la testa. "ancora non ho capito per cosa" dice lei risistemandosi gli occhiali sul naso. Quando sono tornata a casa ero ancora arrabbiata e sentivo scorrermi nelle vene la soddisfazione di aver detto quello che pensavo senza incepparmi... ma una volta finita questa sensazione, mi sono sentita in colpa. Alla fine gli ho detto delle cose orribili. "ho attaccato la sua famiglia Charlotte. Io non lo conosco nemmeno, se l'avessero fatto a me avrei reagito sicuramente male" dico non guardandola. Avevo ragione, ma mi sento in colpa lo stesso. Non dovevo... per rimediare adesso dovrei andargli a chiedere scusa, ma il solo pensiero mi fa contorcere lo stomaco. Non ho voglia di parlare con lui e ricevere, molto probabilmente, un'occhiataccia e qualche frase scortese. "se quello che mi hai detto è vero se l'è meritato" Charlotte continua a rubarmi le patatine. Le dò un piccolo schiaffetto sulla mano quando prova a riprendere un'altra. "eh basta... sono mie quelle" lei mi fa la linguaccia.

"dovrei andare a chiedergli scusa" le dico infine. Lei alza le spalle leccandosi gli ultimi residui di patatina dalle dita. "per me invece dovresti restare qui e gioire della tua vincita... nessuno parla mai male a Brutus". Lei la vede come una specie di vittoria, finalmente qualcuno a fatto il culo al ragazzo tenebroso. Io la vedo invece come una mancanza di tatto e di rispetto verso una persona che, anche se scortese, non doveva sentir insulti rivolti alla propria famiglia. Sospiro. "ma si... alla fine chi lo rivedrà più" "appunto" "penso che sia l'ultima volta che vedo quella brutta faccia da botolo ringhioso" "mmm mmm". Ribatto la testa contro il tavolo. Ormai non riesco nemmeno ad autoconvincermi.

Mentre sono ancora con la faccia contro il tavolo sento un vassoio poggiarsi a pochi centimetri della mia testa. "ehm... ciao" dice Charlotte imbarazzata. Ho scoperto che anche se è una grande chiacchierona, in realtà ha delle difficoltà con le persone che non conosce. Con me è stata costretta a dover parlare... ma non sembrava che fosse impacciata o imbarazzata... forse perché sapeva già di cosa parlare. È una ragazza molto simpatica, ma parla in genere di cose che non riguardano la sua vita... parla di tutto tranne che di se. Per me va bene, le persone si aprono solo quando si sentono pronte a farlo... io aspetto quel momento. Alzo la testa e noto un fascio di capelli biondi raccolti in una coda. Allison. Si siede guardandoci. Charlotte la guarda come se fosse un essere divino, mentre io sono ancora a sentire il senso di colpa... povero Brutus... sono veramente eccessiva. "tu... tu che ci fai qui?" le chiede Charlotte.

Di solito Allison si siede sempre insieme al gruppetto degli stronzi e sembra che non riesca a notare nessuno, tranne che il suo prezioso ragazzo. Alzo un sopracciglio quando vedo che non le risponde. Sbaglio o è imbarazzo quello che vedo? "io... bhe io... sto solo cercando di seguire il tuo consiglio" dice guardandomi brevemente prima di voltare lo sguardo gonfiando le guance. "wow... bhe... ok" non so che dire... di solito i miei consigli fanno schifo, ma lei sembra davvero intenzionata a seguirli "consiglio... quale consiglio?" chiede Charlotte lasciando perdere l'imbarazzo, troppo presa dalla sua curiosità. "Livia mi ha consigliato di staccarmi da Erik" dice guardando il tavolo degli stronzi.

Appena li guardo anch'io noto che ci stanno fissando. Sguardi di fuoco e di stupore, come se considerassero il gesto di Allison un tradimento. Lei assottiglia gli occhi e poi si rigira. "ho finito di stare ai loro ordini" sussurra. Ordini? La guardo. Ha qualcosa che non va, ma accetto la sua decisione di fare di testa sua. Tutti hanno il diritto di pensarla a modo loro, lei sta facendo una cosa che vuole e sembra anche la prima volta da tanto tempo. La rispetto per questa sua decisione. Un piccolo sorriso mi affiora sulle labbra mentre la guardo. "cosi si fa ragazza" le dico facendola sorridere. Nella mensa entra Brutus e fin da subito nota Allison insieme a noi. Anche lui apre gli occhi, fulminandola con lo sguardo. Si dirige al suo tavolo e tutti sembrano concitati a parlare a bassa voce. "sembrano agitati" commenta Charlotte. "cavoli loro" Allison comincia a mangiare il suo pranzo. Io risbatto la testa sul tavolo.

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