È strano come le persone si aggrappino al primo che tende la mano per restare a galla.
È strano come io dica "le persone", e invece sono proprio io.
Doveva uscire l'ultimo capitolo.
Doveva uscire l'ultimo capitolo della mia vita ieri.
Non lo ha fatto.
L'ho scritto, nei minini dettagli, e più lo scrivevo più mi dicevo "vorrei continuare a scrivere all'infinito".
Alla fine mi sono detta che avrei voluto scrivere altre pagine.
Avrei voluto che qualcun altro mi salvasse come sono stata salvata ieri.
Vorrei davvero finire questo libro, una volta per tutte, così che non mi senta il peso di scriverlo, di leggere i commenti.
Vorrei chiudere il libro, e non aprirlo più.
Invece ogni mattina lo riapro, ogni mattina mi ripeto che vorrei vedere combaciare quelle pagine, che invece sono ancora spalancate.
Non posso regalare il mio libro a qualcuno, e dirgli di finirlo.
Non posso, sono io che lo scrivo, non sarebbe la stessa cosa.
Vorrei solo scappare da questo libro, questo orrendo libro dalle pagine gialle, che non è stato trattato bene e ora non si può più risistemare.
Vorrei solo buttarlo.
Vedo ancora tante pagine bianche in questo libro.
O meglio, giallastre.
Da piccola sognavo di scrivere le più belle avventure su quelle pagine.
Ora sogno di vederle strappate.
Ma c'è sempre quel qualcuno che mi ferma la mano quando cerco di sigillargli la copertina.
C'è sempre quel qualcuno che aspetta un nuovo capitolo, un nuovo appunto, una nuova vicenda in cui immedesimarsi.
Vorrei solo che il mio libro non lo avesse letto nessuno.
Così che avrei potuto smettere di scriverci senza sentirmi in colpa per quelli che aspettano un sequel.
E, anche se in momenti tristi penso "li odio, vorrei essere scrittrice di una cosa che dovrebbe far immedesimare solo me, invece mi devo preoccupare dei pensieri degli altri", anche se penso questo, prima di andare a dormire piango tanto.
"grazie, io non voglio chiudere il libro, ma non ho più l'ispirazione per continuare a scrivere"
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It's strange how people cling to the first one who holds out his hand to stay afloat.
It's strange how I say "people", and instead it's me.
The last chapter was to come out.
The last chapter of my life was due out yesterday.
It didn't.
I wrote it, in the smallest details, and the more I wrote it the more I said to myself "I would like to continue writing endlessly".
In the end I said to myself that I wanted to write more pages.
I wish someone else would save me as I was saved yesterday.
I would really like to finish this book once and for all, so that I don't feel the weight of writing it, reading the comments.
I would like to close the book, and never open it again.
Instead every morning I reopen it, every morning I repeat to myself that I would like to see those pages fit together, which are still wide open.
I can't give my book to someone, and tell them to finish it.
I can't, it's me writing it, it wouldn't be the same.
I would just like to escape from this book, this hideous book with yellow pages, which has not been treated well and can no longer be rearranged.
I'd just like to throw it away.
I still see many blank pages in this book.
Or rather, yellowish.
As a child I dreamed of writing the most beautiful adventures on those pages.
Now I dream of seeing them torn.
But there is always that someone who stops my hand when I try to seal the cover.
There is always someone waiting for a new chapter, a new note, a new story in which to identify oneself.
I just wish nobody had read my book.
So that I could have stopped writing to us without feeling guilty about those waiting for a sequel.
And, even if in sad moments I think "I hate them, I would like to be a writer of something that should only identify me, instead I have to worry about the thoughts of others", even if I think this, before going to sleep I cry a lot.
"thank you, I don't want to close the book, but I no longer have the inspiration to continue writing"
Ringrazio tutti i lettori della mia storia, spero che abbiate capito il riferimento alla realtà, fatto sta che non sarei qui a dirvi grazie se non fosse per voi...