Esiste un sentimento, un emozione, una sensazione, non so bene come definire, chiamata "solitudine"
Una persona prova "solitudine" in varie occasioni.
Quando non è circondato da persone;
Quando lo è ma lo ignorano;
O quando è ascoltato da tutti ma non da una persona in particolare.
Eppure io questa sensazione non la capisco
Non capisco come una persona possa essere tanto dipendente da un altra al punto dal sentirsi sola se solo quella persona non la calcola.
Le emozioni sono... Cose (?).. Che non capisco
Semplicemente perché di solito io vivo con la testa.
Però penso con il cuore.
Non dovrebbe essere il contrario?
Se dovessi dare una spiegazione alla solitudine che si prova quando una sola persona in particolare non ti calcola, la spiegherei facilmente.
Quando tieni ad una persona tutto il resto non conta.
Questa frase mi ricorda molto una storia che avevo letto nel mio libro di narrativa delle elementari.
"un maestro andò alla lavagna e scrisse in colonna tutte la tabellina del 6.
6x1=6
6x2=12
6x3=18
E così via.
6x7=42
6x8=50
E fino alla fine.
Finito di scrivere il maestro sentì delle risatine di sottofondo, e si girò a guardare la classe.
-che c'è di tanto divertente?-
La classe tacque e un alunno alzò la mano con ancora il risolino tra i denti.
-guardi che ha sbagliato, 6x8 fa 48-
Gli fece notare l'alunno.
Il maestro si girò a guardare la lavagna, poi rimise lo sguardo su quell'alunno, e con lui l'intera classe, come a dire che sapeva bene quello che aveva fatto.
-io ancora mi chiedo come mai tra dieci operazioni, tra cui nove giuste, vi soffermerete sempre solo e soltanto su quella sbagliata-"
In realtà non c'entra moltissimo con il discorso di prima, ma mi è venuto in mente quasi subito.
In quel momento gli alunni controllavano che il maestro non facesse errori, quindi tenevano d'occhio solo quelli.
Che una cosa fosse giusta non contava.
Per questo mi ricorda la faccenda di prima, per quante persone ci diano attenzioni come vorremmo, se una persona a noi cara non lo fa noi noteremo solo quella.
E staremo male solo per quella.
Però io non capisco lo stesso.
Ora sto imparando a pensare con la testa e vivere col cuore, per questo mi sorgono tante domande.
Le persone in fondo sono tutte uguali.
Tutte sostituibili.
Perché ci appendiamo alle persone come fossero radici?
Perché non riusciamo ad essere indipendenti.
Io mi chiedo perché nella vita non riusciamo a stare da soli, ci circondiamo da mille persone pur di non sentirci soli, se poi alla fine nella tomba c'è spazio per uno solo.
Che senso ha?
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There is a feeling, an emotion, a feeling, I don't know how to define, called "loneliness"
A person experiences "loneliness" on various occasions.
When not surrounded by people;
When it is but they ignore it;
Or when it is heard by everyone but not by one person in particular.
Yet I don't understand this feeling
I don't understand how a person can be so dependent on another to the point of feeling alone if only that person doesn't calculate it.
Emotions are ... Things (?) .. that I don't understand
Simply because I usually live with my head.
But I think with my heart.
Shouldn't it be the other way around?
If I were to give an explanation of the loneliness that is felt when one person in particular does not calculate you, I would easily explain it.
When you care about a person, everything else doesn't matter.
This sentence reminds me very much of a story I had read in my elementary fiction book.
"a teacher went to the blackboard and wrote all the 6 times table in the column.
6x1 = 6
6x2 = 12
6x3 = 18
And so on.
6x7 = 42
6x8 = 50
And until the end.
When he finished writing, the teacher heard some background giggles, and turned to look at the class.
-What's so much fun? -
The class was silent and a pupil raised his hand with the little giggle still between his teeth.
-guardi who was wrong, 6x8 is 48-
The pupil pointed out to him.
The teacher turned to look at the blackboard, then looked back at that pupil, and with him the whole class, as if to say that he knew well what he had done.
-I still wonder why among ten operations, including nine right ones, you will always dwell only and only on the wrong one- "
Actually, it doesn't have much to do with the previous speech, but it occurred to me almost immediately.
At that moment the pupils checked that the teacher made no mistakes, so they kept an eye only on those.
That one thing was right didn't matter.
This is why it reminds me of the matter before, for how many people give us attention as we would like, if a person dear to us does not, we will notice only that.
And we'll be sick just for that.
But I don't understand the same.
Now I am learning to think with my head and live with my heart, so many questions arise for me.
After all, the people are all the same.
All replaceable.
Why do we hang on to people as if they were roots?
Because we can't be independent.
I wonder why in life we cannot be alone, we are surrounded by a thousand people just to not feel alone, if in the end there is room for only one in the grave.
What does it mean?
