Sono giorni che mi sto perfezionando nel riuscire a nuotare senza respiro e, devo ammetterlo, è fantastico. Oggi Ramiro mi ha detto che mi avrebbe portato in un luogo diverso da quello del solito. Mi misi un vestito corto per il caldo che faceva e lo seguii. Corremmo per un cinque minuti e poi ci fermammo: eravamo ai piedi di una cascata. Ci tuffammo e facemmo il solito allenamento, poi ci distendemmo sull’erba per asciugarci; ero ancora umida quando mi disse di seguirlo. Camminammo nella direzione della cascata, ai piedi della quale c’erano dei fitti cespugli. Ad un tratto Ramiro si fermò e disse qualcosa di incomprensibile, rimasi scioccata: i cespugli si mossero fino a scoprire un sentiero. Ci inoltrammo e dopo alcuni passi mi trovai nel posto più bello avessi mai visto: eravamo dietro la cascata, in una grotta che sembrava quasi interamente d’argento, coperta da quel velo di acqua, in cui si rifletteva il sole formando un arcobaleno. Ero sopraffatta dallo stupore quando mi accorsi che Ramiro mi stava fissando.
‘’allora, ti piace?”
‘’è…è, è bellissimo’’ sospirai ‘’il posto più bello di tutto l’universo’’
Sorrise e si avvicinò a me. I nostri visi erano così vicini, le sue labbra erano così vicine alle mie. Sentivo il suo respiro avvicinarsi al mio collo mentre le sue mani mi cinsero i fianchi. Mi baciò sotto l’orecchio, scaturendo una scossa nel mio corpo che mi attraversò da testa a piedi. Poi mi baciò sulle labbra e allora migliaia di scosse agitarono il mio corpo. Aprì le labbra e mi baciò in un modo così dolce e pieno di amore che mi sciolsi completamente: allungai le mie braccia fino ad avvolgergli il collo e ricambiai. Lentamente, le sue mani sciolsero i nastri che chiudevano l’abito, il quale scivolò in terra dolcemente. Ero così fragile nel mio corpo da vergine coperto da neanche un velo, così vulnerabile mentre anche i suoi vestiti caddero in terra, così completa dopo l’ultimo stappo doloroso. Si muoveva dolcemente, quasi non volesse farmi male, e intanto mi baciava dappertutto; con una mano strinse i miei capelli, obbligandomi a piegare di lato il collo per lasciare spazio alle sue labbra, mentre con l’altra scendeva e saliva dalla mia coscia fino al mio seno. Io, trasportata da quella fantastica agonia, gli stringevo la schiena e sospiravo quasi completa. E poi, wow. Terremoti, scosse, tuoni, fulmini, tsunami. Con l’ultimo colpo lacrime di entrambi rigarono i nostri volti, e dissero quello che la voce ancora spezzata non riusciva neanche a sussurrare da quanto era sfiancata: ‘’ti amo’’.
Appoggiai la mia testa sul suo petto muscoloso e lo guardai negli occhi. Mi sorrideva, accarezzandomi le spalle, ma tutto d’un tratto l’espressione nei suoi occhi cambiò.
‘’hey, che succede?” dissi dolcemente
‘’è una lunga storia…” cercava di fare il vago, ma si vedeva lontano miglia e miglia che doveva dirmi qualcosa di importante.
‘’sono qui’’
‘’ok… però non arrabbiarti o fraintendermi”‘’va bene’’
‘’ecco, oggi arriverà mio fratello dalla contea di cui è responsabile’’
‘’e non ne sei felice?”
‘’beh si, ovvio, mi manca, il fatto è che ogni volta che conosco una ragazza e le presento mio fratello, lei si innamora di lui, lui dapprima acconsente, ma poi spezza loro il cuore”
‘’e tu glielo lasci fare?”
‘’non lo fa per cattiveria, è una specie di prova che faccio per vedere se è quella giusta… ma finora non l’ho ancora incontrata’’
‘’oh, wow… ho due domande… anzi tre… quante ragazze hai avuto? Ci sei stato? Racconti a tutte quello che mi hai appena detto?”
‘’tante… anzi tantissime, ma la maggior parte non le ho neanche baciate, figuriamoci quello. Non l’ho mai raccontato a nessuna, lo racconto a te perché, nei tuoi confronti, provo qualcosa di talmente forte come mai con nessuna e non riuscirei a sopportare che mi lasceresti… avevo sempre giurato a me stesso che la mia prima fosse stata l’unica’’
‘’e io che il mio primo fosse stato l’unico’’ wow, non pensavo fosse vergine… sono scioccata, ma felice.
‘’ovviamente non posso obbligarti a stare con me se stasera ti innamorerai di lui’’
‘’hey, il mio cuore è già occupato, non c’è spazio per due’’ sorrise, ma non sembrava convinto. Allora gli presi il viso e lo baciai.
‘’io ti amo, non voglio nessun altro’’ e diedi inizio al secondo round.
Ero nel mio letto già da mezz’ora ripensavo a noi due. Odio farmi vedere debole, odio che gli altri vedano la mia vulnerabilità, per gli altri devo essere una dura, una che ha tutto sotto controllo, ma con lui, con lui è diverso. È come se io desideri di essere salvata da lui, di avere un rapporto così intimo che lui sappia tutto di me. Voglio che lui faccia parte di me. E mai come adesso, sola nel mio letto, desidero un suo abbraccio, uno dei suoi sorrisi angelici, uno sguardo dolce e premuroso da quegli occhi azzurri che mi hanno trafitto il cuore dal primo secondo in cui li ho incrociati. Voglio poter sentire il suo cuore battere mentre sono avvolta dalle sue braccia, voglio poterlo sostenere quando è lui che ha bisogno di me, voglio uno di quei ‘’e vissero felici e contenti’’ ma so che la strada per arrivarci l’ho appena imboccata. Senza accorgermene le lacrime stavano rigando le mie guance: la mia mente aveva iniziato a vagare per i miei anni delle medie. Ero sola, già mi tagliavo. Ero grassa e nessuno mi voleva come ragazza. Ero strana e nessuno mi voleva come amica. O almeno è questo ho percepito io, poiché magari a qualcun altro avrei anche potuto sembrare quasi popolare, ma il fatto è che per me l’amicizia e l’amore sono un’altra cosa. Quello che mi circondava era tutto così superficiale, cosi falso… c’era solo lui. All’inizio è stato strano e quasi difficile per me accettare che il mio cuore, tra sette miliardi di persone, aveva scelto proprio quella persona per aprirsi, per fidarsi e cercavo di respingerlo, ma poi mi sono lasciata andare, ed è stata la cosa migliore che io abbia mai fatto in vita mia. Quella volta quando stavo male, finalmente qualcuno sapeva il perché, e quella, seppur breve, carezza mi diede l’unica ragione perché oggi sono ancora qui: la speranza che lì fuori ci sia qualcuno che riesca ad amarmi. E in Ramiro l’ho trovata. Le mie lacrime assungono adesso un sapore di felicità, mista a gratitudine. È proprio vero, la vita ti tira dei salvagenti quando stai per affogare, e lui è stato il mio. Poi le lacrime ripresero un sapore amaro: ricordai poi come mi sentii alla fine di quell’anno, dopo quell’errore; era stato davvero un errore? Beh, per me era un segno della grande fiducia, gratitudine, stima e rispetto che avevo e ho nei suoi confronti. Mi ero lasciata andare troppo? Ancora non lo so. Il punto è che dopo quel momento sembrava quasi freddo con me e, beh, inutile dire che mi feci mille paranoie mentali. Ero troppo appiccicosa? Ero un peso per lui o gli piaceva aiutarmi? E sarò un peso anche per Ramiro, quando saprà tutto su di me… come io sogno? C’è sempre il dubbio nella mia testa quando qualcuno guadagna la mia fiducia, dopotutto, anche se gli dicevo che ‘’non ero più abituata a parlare con qualcuno’’, il fatto è che non sono mai stata abituata, non l’ho mai fatto. Mio padre per me non c’è mai stato, mia madre aveva altre preoccupazioni ed è stata una scelta mia non volerla appesantire ancora di più, amici veri non ne ho mai trovati. E c’è sempre la paura che l’altro si stufi, soprattutto per chi come lui ha una vita che non centra niente con la mia. E c’è sempre la paura di venir dimenticati, quando per te era così importante. C’è sempre la paura. È allora che puoi scegliere: chiuderti a riccio o donare completamente la tua fiducia; io personalmente credo che se sei arrivato ad avere quel genere di paura tieni a quella persona molto di più di quello che immagini e, piuttosto che perderla, è meglio la seconda opzione.
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Persa in me stessa
Fiksi Umumquesta è una storia dedicata a chi si sente solo. A chi ha paura di non essere abbastanza. A chi ha così tanti problemi, anche abbastanza seri, da perdersi in essi, da perdersi in se stessi. Una storia scritta da una adolescente per altri adolescent...