Prologo

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Una Magnifica Serata


La serata è stata proficua, molto proficua: ben due statuette di un'edizione limitata di Ezreal ed un poster ormai introvabile di Ahri. Si avvicina allo stereo, felice, e lo accende. La musica parte, riproducendo la colonna sonora creata per le Guardiane Stellari, le paladine che lottano contro l'oscurità dell'universo per far brillare la luce della Prima Stella.

Canticchia il motivetto mentre pone le due statuette sul suo basso armadio. Entrare nel negozio è stato facile, non aveva nemmeno una porta blindata. Il vetro è caduto sotto l'urto del suo corpo, come l'unica guardia che avrebbe dovuto proteggere la merce. Un ottimo acquisto ottenuto con poca fatica, mai nella sua vita gli è capitato un colpo simile.

Prende il poster, già racchiuso con cura in una cornice rubata al volo in un negozio di casalinghi, e trova per fortuna ancora un chiodo libero. Quello è stato più duro da trovare. Le informazioni sono state difficili da recapitare, i suoi contatti non se ne intendono molto di oggettistica delle Guardiane Stellari e ha dovuto minacciare uno di chiedere a sua figlia prima di ottenere una pista. Poi, finalmente la rivelazione: una ragazzina del quartiere Est della città aveva una copia di quel poster, persino autografato. Ha avuto una certa difficoltà a salire le scale che conducevano nella sua stanza, ma ne era valsa la pena: ora la sua parete ha un vero pezzo da collezione.

Sospira, felice, vedendo i suoi trofei: Tristana e Veigar l'avrebbero di certo invidiato.

« Urgot! »

La magia di quell'istante viene rovinata da quel richiamo carico di rabbia.

Si volta ed è costretto a vedere il triste garage dove vive: uno spazio austero pieno di cianfrusaglie elettroniche e meccaniche, gettate alla rinfusa dentro a degli scatoloni o sparsi su di un largo tavolo. Un piccolo spazio è dedicato ad una cucina, vicino ad un divano ed una televisione.

È un miracolo che sia riuscito a ritagliarsi un angolo tutto per sé, colorato e colmo della sua passione. La colpa, però, non è sua: l'uomo in piedi davanti a lui gestisce quel posto, lui è solo un ospite. In realtà non è nemmeno sicuro di definirlo uomo: gran parte del suo corpo è robotica, tanto che forse è persino inutile per lui indossare quel logoro pigiama e quella vestaglia.

« Puoi spegnere quello stereo? » gli chiede, mal celando la sua rabbia.

« Ma sto mettendo a posto i miei acquisti, mi serve la colonna sonora giusta. »

« Sono le quattro del mattino, dannazione! Non potevi aspettare domani? »

« Impossibile. » gli sibila, minaccioso.

« Neanche abbassare giusto un po' quella maledetta musica? »

« No. » risponde secco e stringendo gli occhi.

L'uomo sospira e si volta, sconfitto: non vuole di certo rischiare uno scontro diretto con lui.

« E va bene, ma sbrigati che non voglio far sparire dei vicini solo perché minacciano di denunciarci per i rumori molesti. »

Urgot si ricompone e ritorna a canticchiare, sistemando meglio il poster di Ahri: è stata davvero una magnifica serata.

Il Cuore di una Vera Stella ( Original Version )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora