Capitolo 4: La camera incantata.

108 1 0
                                    

<Ragazze, giuro mi dispiace così tanto> dissi per l’ennesima volta con le lacrime agli occhi rompendo il gelido silenzio che si era creato nella nostra stanza e tra di noi. <Daphne non è colpa tua.. ci saranno altri balli> disse Mae cercando di consolarmi mentre consolava se stessa. <Infatti, Mae ha ragione.. è tutta colpa di quelle due vipere! Cavolo quanto le odio!>disse Jayla arrabbiata. <Chissà cosa c’era in quella lettera di così importante.  Ehi, ma tu dove l’hai trovata?> chiese curiosa Mae. <In realtà non l’ho trovata. È stato qualcuno a consegnarmela.. È stato Adam, voleva che consegnassi urgentemente quella lettera al principe, ma io non l’ho ascoltato.. Ah se solo lo avessi ascoltato.. Tutto questo non sarebbe mai accaduto!> dissi lamentandomi e voltando le spalle alle mie amiche. Entrambe si avvicinarono a me dicendo:<Coraggio Daph! Davvero non importa, aspetteremo un altro anno..> <SI CHE IMPORTA!> urlai prendendo a pugni il muro di fronte a me e iniziai a camminare nervosamente per la stanza. <So quanto ci tenevate e so che era la nostra occasione per incontrare altre persone oltre a quelle che abitano nel castello o che popolano l’isola. Oppure poteva essere la nostra opportunità di scappare o se non tutte, almeno una. E ho rovinato tutto, come al solito.. io rovino sempre tutto.> Mentre parlavo, piangevo e gesticolavo notai  qualcosa che luccicava nell’angolo destro della stanza. Mi avvicinai ed era una piccola chiave d’argento. < È vostra questa?> domandai voltandomi verso le mie amiche che mi seguivano. Entrambe scossero la testa e tutte ci porgemmo la stessa domanda: “COSA APRIRÀ MAI?”

Provammo ad aprire di tutto: dai cassetti, alla porta, al cassetto segreto o al carillon magico.. ma niente.

Tornai nell’angolo dove avevo trovato la chiave. Mi abbassai e notai che proprio nell’angolo dove il pavimento si univa con  la parete, c’era luce. Seguii quella luce e notai una piccola serratura, provai ad aprirla ed ecco che avevo risolto il mistero. La chiave apriva un altro cassetto segreto.. questo però non era un vero e proprio cassetto; più che altro era un toppa che nascondeva un buco. <Ehi! L’ho trovato!> gridai e le due ragazze si avvicinarono a me. Il buco era molto grande e da esso proveniva molta luce. Non ne sapevo il motivo ne sapevo spiegare quella sensazione, ma era come se mi invitasse ad attraversarlo, ad entrarci dentro.. a buttarmi nell’ignoto insomma! Non avevo paura, anzi ero molto incuriosita. Mi sono sempre fidata dell’istinto e in quel momento mi diceva di buttarmi.. mi diceva di scoprire cosa ci fosse in quel “buco”. Misi le gambe penzoloni e dissi alle mie amiche:<Io mi butto.. E voi?> Si guardarono un momento per scoprire se avevano pensato alla stessa risposta ed in coro dissero:<Ti seguiamo Daph!> Ecco stava per accadere.. il mistero stava per essere totalmente svelato.

Mi tuffai con un sorriso sulle labbra e gli occhi chiusi. Volevo aprirli solo quando sarei atterrata; ma la situazione reale non fu come l’avevo scritta nella mia mente.  Non atterrai su nessuna superficie; anzi sprofondai. “ACQUA” pensai subito. Aprii gli occhi e una luce mi abbagliò. Cercai la fonte di quella luce e vidi che proveniva dalle mie gambe, o meglio dalla mia gamba.. Ero sconvolta e mentre mi divincolavo non so bene da cosa, inalai l’acqua e pensai di affogare ma con mio grande stupore non accadde nulla; l’acqua filtrava attraverso dei tagli che percorrevano la mia spina dorsale.<Branchie> dissi. “Respiro sott’acqua, ho le branchie.. ma cosa mi succede?” Abbassai lo sguardo e vidi al posto delle mie gambe una lunga coda colorata. Non aveva un solo colore, era un arcobaleno, era bellissimo e strano allo stesso tempo. Sentii delle voci ovattate gridare <Daphne.. Daphne dove sei?> Cercai velocemente di nuotare verso l’alto e incredibilmente riuscii a capire come muovere quella nuova parte di me. Tornai in superficie e gridai. <Ragazze c’è l’acqua e io.. io..> <Daphne che succede? Aspetta ci  buttiamo anche noi.> In poco tempo anche Mae e Jayla furono in acqua. Pensavo che spuntasse anche a loro la coda, ma questo non accadde. <Daph.. ma che ti è successo alle gambe?> chiese scioccata Mae <Daph hai la coda? Sei una sirena?> chiese incredula Jayla. “SIRENA” questa parola mi rimbombò nella mente.<Io.. Io non so, non capisco, è successo tutto così improvvisamente.. Ma mi sembra tutto così familiare.> dissi guardandomi intorno. <In che senso? > chiesero le mie amiche in coro. <Seguitemi! So dove andare.>annunciai  immergendomi e muovendo la mia coda arcobaleno in modo così naturale che mi sembrava di averlo fatto sin da piccola. Trovai un piccolo pezzo di terra emersa in quell’oceano e lì feci riposare le mie amiche. Quando riuscii ad uscire dall’acqua la mia coda scomparve e così come si erano formate, le branchie scomparvero procurandomi però un po’ di dolore. Le mie amiche erano stanchissime e appena arrivate su quella piccola isola si stesero sull’erba ancora bagnate. Iniziai ad osservare meglio quell’isoletta e notai ce eravamo nella nostra stessa camera solo più colorata e abbellita. Era tutto decorato e ricco di particolari e colori. Tornata ad avere le gambe mi avvicinai all’armadio e aprendolo c’erano tantissimi vestiti principeschi. <Ehi ragazze, guardate qui.> gridai. Entrambe arrivarono velocemente e dissero:<Ma non è possibile.. è la nostra stanza.. ma più bella e con bellissimi vestiti!> Erano entusiaste e anche se stanche iniziarono a saltare e a provare i vestiti. Ognuna di noi ne scelse uno e così con determinazione dissi:<Ragazze, noi quest’anno andremo al ballo, e nessuno ce lo impedirà.. neanche la regina Gayla!> Entrambe mi guardarono un po’ spaventate e scoraggiate ma Jayla disse:<Per qualsiasi cosa tu abbia in mente, io ci sto.> Anche Mae concordò dicendo:<Oh nessuno mi impedirà di andare al ballo, puoi starne certa.> Ci fu un ultimo abbraccio prima di rituffarci in acqua con i nostri nuovi vestiti per ritornare alla nostra “vera” stanza colme di speranza.

 “SIRENA.. FORSE È QUELLO CHE SONO..? DEVO SCOPRIRE LA VERITÀ. DEVO SCOPRIRE CHI SONO E DA DOVE VENGO. NE HO BISOGNO PER CAPIRE A QUALE MONDO APPARTENGO: ALLA TERRA, O AL MARE?”

Regina del sole, Regina del mare!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora