Ancora un giorno di lavoro,ormai io, Mae e Jayla ci siamo abituate alla quantità di lavoro all’interno del castello. È tutto uno spolverare, lavare, stirare, preparare, apparecchiare e svolgere altre mille faccende. Come sempre arriviamo in ritardo nella sala da ballo per la divisione dei compiti e come al solito ci caricano di lavoro. Oggi, per giunta ci hanno anche divise; io dovrò lavorare da sola mentre Mae e Jayla andranno fuori per delle commissioni.
-Ci vediamo dopo Daph!- Mi saluta Mae, mentre prendo tutti gli attrezzi necessari per lavare l’ingresso e le scale.. Sono arrivata in questo castello circa 5 anni fa all’età di 10 anni, non ho memoria dei miei primi 5 anni di vita oltre a delle immagini senza senso che ogni tanto riaffiorano nella mia mente, però ricordo benissimo il giorno in cui ho incontrato lei, la persona che mi ha salvato la vita, la regina Gayla.
“FLASHBACK”
-Corri Daphne, corri, è la tua unica occasione.. CORRI..- Continuavo a ripetermi queste parole per darmi la forza di correre, scappare lontano e lasciare definitivamente quello squallido ed orribile istituto dove vivevo. Continuai a correre attraverso un bosco pensando che non fosse più spaventoso dell’istituto, superai una strada lunghissima, infinita direi, per poi trovarmi in un piccolo paesino. Pensai che mi avrebbero trovata se fossi rimasta lì, così decisi di nascondermi su di una nave pronta a salpare per dirigermi finalmente verso la libertà. Durante il viaggio l’equipaggio a bordo non si accorse della mia presenza e provai una gioia immensa nell’udire le parole TERRA IN VISTA urlate da un marinaio. Cercai di uscire senza fare rumore ma avvertii una strana sensazione, come se qualcuno stesse immobile a fissarmi. Mi voltai di scatto e mi ritrovai di fronte qualcuno d’inaspettato. Era un bambino rannicchiato il più possibile per non essere visto, sfortunatamente gli era capitata una bambina che vedeva benissimo anche al buio. Cercai di allontanarmi per uscire da quella stanza buia quando qualcuno dell’equipaggio aprì la porta. Una mano mi tirò il braccio e un’altra si posò delicatamente sulla bocca impedendomi di emettere alcun suono. Fui grata allo sconosciuto per il salvataggio all’ultimo secondo. Fortunatamente il marinaio uscì subito dalla stanza così io potei respirare.
Adam: “Stai bene?” Mi chiese con voce dolce lo sconosciuto.
Io: “Si” Dissi ringraziandolo. “Come ti chiami?” Domandai curiosa.
“Adam” Rispose lui. “Io sono Daphne” Dissi con una voce molto amichevole.
“Dove stai andando, Daphne?”- “Non saprei, non ho una meta precisa.. So solo che sto scappando. E tu?”
“Anche io cerco di scappare.. Ma non ho il coraggio.. Non riesco ad allontanarmi da quest’isola”
Stavo per chiedergli spiegazioni quando la nave si fermò. Era giunta a destinazione e con essa anch’io. Furono pochi minuti di silenzio e poi finalmente rividi il sole. Uscì dalla stiva della nave e con un po’ di agilità riuscii ad atterrare sulla terra ferma e non in acqua. Mi voltai sperando di vedere Adam, ma non era quella la sua decisione.. Anche lui scappava e non sarei stata certo io, una sconosciuta, ad impedirglielo.
Ero meravigliata dalla bellezza di quel posto.. “BENVENUTI SULLA MAGICA ISOLA DI HALAS” Si leggeva su un cartello non molto lontano dal punto in cui ero rimasta immobile. Mi feci coraggio ed iniziai ad esplorare il nuovo ambiente notando che gli abitanti erano tutti molto indaffarati e quasi non si accorgevano della mia presenza. Sembravano preparare una festa per l’arrivo di qualcuno importante e fu lì che vidi la mia salvatrice. Stavo cercando di orientarmi guardando da una parte all’altra della città, attraversavo la strada principale dell’isola quando un esercito di cavalli stava per investirmi. Chiusi gli occhi per la paura e trattenni il respiro non so neanche io per quanto tempo. Improvvisamente sentii una mano sulla mia spalla. Ricominciai a respirare ed aprii gli occhi. Una donna molto bella dai capelli lunghi e neri poggiava una mano sul muso di un cavallo e l’altra sulla mia spalla, si voltò e mi sorrise dicendo: “ Come si chiama questa coraggiosa bambina che attraversa la strada principale durante la parata per la regina?” Mi sforzai di parlare ma le parole non uscivano dalla mia bocca. X: “Daphne, si chiama Daphne!”- Disse una voce che conoscevo. Adam. “Oh guarda un po’ chi abbiamo qui. Adam, stai ancora cercando di scappare?”- Disse la donna quasi infastidita. “Si!”- Rispose il bambino in modo deciso. “Anche lei scappa e ha sbagliato posto per cercare la libertà, non è forse così regina Gayla?”- Continuò senza pretese Adam. Non capivo realmente quello che stava dicendo ma all’udire la parola REGINA mi inchinai velocemente; allora la Regina disse “Una persona è libera solo se rispettosa delle regole mio caro, piccolo Adam. E poi non vorrai spaventare la nostra ospite facendole pensare che qui nessuno è libero? Beh così mi deludi.. I tuoi genitori non ti hanno insegnato le buone maniere? Ah giusto.. tu sei scappato anche da loro.. Ma adesso voglio darti l’ opportunità di non scappare mai più e sarà anche un’opportunità per la nostra nuova ospite, Daphne, per conoscere più affondo la mia isola. La mia proposta è questa: Vi và di venire a vivere nel palazzo?”
“FINE FLASHBACK”
<Ehi fuggitiva!> Una voce familiare ed amichevole mi fece risvegliare dai miei pensieri. <Buongiorno mio salvatore> gli risposi con un sorriso, felice di vederlo. Io ed Adam eravamo diventati grandi amici e dal giorno in cui lo conobbi diventò il mio “salvatore” ed io la “fuggitiva”. <Oggi adempi ai tuoi doveri da sola?> domandò speranzoso. Annuii dolcemente porgendogli una pezza bagnata dicendo <Per ora.. ma se un giovane dolce, bello e simpatico mi aiutasse.. forse non sarei più così sola!> convincendolo ad aiutarmi. Non mi avrebbe mai detto di no, anche senza adulazioni, ma quei complimenti li pensavo davvero.
<Adam?> <Si?> <Ascolta.. dovrei chiederti una cosa..> chiesi con voce tremante. < Daphne, dai, non fare la timida con me.. Ti conosco da più di 5 anni ormai.. puoi chiedermi tutto!> rispose schizzandomi con l’acqua contenuta nel secchio. Sorrisi.<Stavo pensando a quel giorno, al giorno in cui è iniziato tutto.. A quello che disse la Regina..>dissi cercando di non tremare. <Quando la Regina disse che eri scappato dai tuoi genitori cosa.. cosa voleva dire?>continuai voltandomi per ricominciare a pulire. <Speravo di non arrivare mai a rispondere a questa domanda, ma se proprio vuoi sapere..>disse con un tono triste, quasi malinconico.<Quando avevo 5 anni, il villaggio dove vivevo con i miei genitori fu attaccato. Ero troppo piccolo per capirne le motivazioni ed ero molto spaventato e quindi, come ogni bambino, piangevo. I miei genitori, per salvarmi, mi chiusero nella loro stanza urlandomi di stare zitto!>I suoi occhi divennero rossi e gonfi, voleva piangere ed era tutta colpa mia, mia e della mia curiosità. Lui continuò il suo triste racconto:<Spaventato decisi di uscire dalla finestra, ma le guardie mi videro, corsi il più veloce possibile e alla prima occasione presentatasi mi arrampicai su un albero. E poi successe. Una grande esplosione che devastò tutto il villaggio. Ricordo solo che scappai più lontano invece di tornare indietro per cercare i miei genitori o qualche sopravvissuto. E questo non me lo perdonerò mai!>Iniziò a piangere e con lui anch’io. Lo abbracciai e accarezzandogli i capelli biondi gli dissi:<Shh.. Non è colpa tua, piccolo Adam.. Eri solo un bambino e avevi paura.. Eri un innocente trovatosi improvvisamente in una guerra.. Non è colpa tua.. Anch’io avrei fatto la stessa cosa. Non è colpa tua, piccolo Adam!> Avevo messo a tacere la mia curiosità ma avevo fatto piangere due cuori: il mio e quello di Adam.
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Regina del sole, Regina del mare!
FantasiCome due bambini così diversi posso avere lo stesso destino?