Capitolo 10

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POV's Lilian

Le lacrime non smettevano di scendere dai miei occhi, ormai rossi e di una lucidità che farebbe invidia ad una perla.

Io: Perché? Perché piango per lui? Mi ha trattato male molte volte... Non dovrei star male se si facesse una cameriera puttana che non fa altro che prendere cazzi nella bageigei (genitale femminile)!
Eppure... Sento una strana sensazione di rabbia e tristezza... Una sensazione che mi fa sentir solo ed indesiderato.

Tra lacrime e pensieri, caddi nelle braccia di Morfeo.

POV's Christophe

Venni svegliato da una luce abbagliante che, dopo poco, realizzai fosse la luce solare.
Mi girai e non potei fare a meno di vedere una sagoma sotto le coperte.
Sollevai di poco quest'ultime e vidi la persona che ieri notte mi son fatto.

Io: Devo smetterla di andare a letto con questa individua o sennò il rapporto tra me e Lily rischierà di crollare.
Io: OTILIA!

La domestica scattò al mio forte richiamo come una gazzella dopo aver appena sentito il passo di un leone.
Mi guardò con occhi spaventati ed irritati.

Otilia: Bastardo, ma che ti è saltato in mente?! MI HAI SPAVENTATA!

La fulminai con lo sguardo per avermi risposto con un tono irrispettoso come quello.

Io: Ti ricordo che sono il capo di questo posto e potrei sbatterti fuori da un momento all'altro, quindi vedi di portarmi RISPETTO.

Ella se ne stette zitta e posò il suo sguardo sulle candide lenzuola con cui copriva il suo nudo e formoso corpo.

Io: Ed ora alzati e vai ad apparecchiare la tavola che ho fame e voglio fare subito colazione.

Lentamente si alzò e con calma si mise la sua divisa.

Io: Muoviti.

Io mi alzai ed indossai una semplice vestaglia rossa di seta, fatta dalla miglior sarta di Parigi.
Andai in camera di Lilian e in uno scatto aprii la porta e quello che vidi davanti fu una bella vista per me ma per il mio amico fu adrenalinico.
C'era Lilian piegato a novanta, con sole mutande sopra e sembrava cercasse qualcosa nell'armadio.
Appena notò della mia presenza, con uno scatto felino prese il lenzuolo dal letto e tentò di coprirsi con esso.

Lilian: Che ci fai qui?!

Aveva una voce abbastanza tremante.

Io: Ovvio, sono venuto a dare il buongiorno al mio piccolino.

Gli sorrisi ma lui non fece lo stesso, anzi, mi guardò con uno sguardo di puro odio.

Lilian: Non ho alcun bisogno del tuo buongiorno. Perché non vai a darlo alla tua puttana?

Christophe: Oh, piccolo, la mia puttana sei tu.

Ridacchiai, ma smisi subito notato il suo sguardo che diventava sempre più schifato.

Lilian: Mi fai schifo! E comunque stavo parlando della troia che ti sei fatto ieri notte.

Io: Oh, intendi Otilia! Pensavo stessi dormendo, così...

Lilian: Sì, ma non mi sembra una buona scusa per andarci a letto!

Io: Aaaaah, ho capito. Che carino, sei geloso.

Lilian: NON SONO GELOSO! Beh, in realtà si... È che pensavo che io fossi unico per te.

Io: Lo sei. Sappi che non provo niente per Otilia. Certo, è davvero una bella donna, ma non provo assolutamente niente di particolare per lei... Credimi.

Dopo due lunghi minuti, Lilian si decise a sorridere.

Lilian: D'accordo, per questa volta te la passo. Ma...

Io: Ma...?

Lilian: Ma devi promettermi che non lo farai mai più!

Io: Va bene. Prometto solennemente che non scoperò nessun'altro, tranne che te.

Lilian arrossì un po' in viso per poi mormogliare un "ok" imbarazzato.

Mi avvicinai a lui e gli diedi un bacio a stampo.

Io: Ed ora, piccolo, vestiti che è l'ora di fare colazione.

Lilian: Sì, daddy!

Mi sorrise.
Un sorriso sollevato e felice.
Fantastico.

Daddy's PeachDove le storie prendono vita. Scoprilo ora