𝔎𝔬𝔫𝔱𝔯𝔞𝔰𝔱 || 𝔍𝔦𝔨𝔬𝔬𝔨- 𝔖𝔬𝔭𝔢.

Chapter 8

Quella mattina Jimin si svegliò di soprassalto imprecando per non aver sentito la sveglia e puntualmente quello sciacallo di Yoongi era andato via senza curarsi di svegliarlo, ed era ormai tardi per presentarsi a lezione, senza contare che avrebbe ricevuto un rimprovero dal professore qualora si fosse presentato in classe, quindi decise di restare a letto senza però riaddormentarsi, erano passati vari giorni da quando aveva avuto quella breve chiacchierata con il suo amico Taehyung eppure nonostante i suoi buoni propositi non era riuscito a chiarire il malinteso avuto con Jungkook, e in verità non ne aveva poi così tanta voglia. Il moro aveva sempre il potere di farlo sentire in difetto anche se era lui quello ad aver chiaramente ragione, e per la prima volta in vita sua si sentiva anche in imbarazzo, cosa che non era nel suo carattere essendo una persona prettamente strafottente, tuttavia però non era di certo privo di sentimenti anzi si riteneva una persona estremamente leale nei confronti delle persone che gli stavano particolarmente a cuore, ed era capace di tutto pur di proteggerle. Jimin dovette comunque ammettere a se stesso che fino ad allora non aveva avuto nessun rapporto pacifico con il moro, ed anche dopo aver stipulato quella sottospecie di tregua da parte di entrambi dovette convenire con sé stesso che non conosceva nulla di Jungkook, e la stessa cosa si poteva dire del moro nei suoi confronti, tuttavia non poteva nemmeno incolparlo di non aver almeno cercato di conoscerlo attraverso domande fatte per puro scopo conoscitivo, e Jimin dal canto suo si limitava solo a dare risposte sbrigative e vaghe facendo capire all'altro che non gradiva domande troppo personali, e tramite quel comportamento pensava di aver dato modo all'altro di avere dei sospetti su di lui.

Jimin si alzò dal letto sedendosi sul davanzale della finestra ammirando il panorama esterno immerso nei suoi pensieri e non sentì la porta venir aperta e poi chiusa, il biondo dal canto suo aggrottò le sopracciglia poggiando i libri sul comodino per poi sedersi sul letto osservando il pesca, era da giorni che Jimin si comportava in modo insolito, e la cosa più insolita era che non gli avesse ancora parlato di ciò che lo tormentava. Yoongi non era solito immischiarsi negli affari degli altri ma anche se non lo dimostrava Jimin gli stava a cuore fu per quello che decise di farsi avanti per primo.- Jimin cosa c'è che non va? è da giorni che sembri un anima in pena.- Jimin sentendo la voce del biondo si voltò verso di lui sapendo che lo avrebbe schernito bonariamente come era suo solito fare.- Mi piace Jungkook, per me non è più un amico semmai lo è stato.- Tra le cose che Yoongi si aspettava o poteva lontanamente aspettarsi quella era l'ultima a cui aveva pensato, anzi in verità il pensiero nemmeno lo aveva sfiorato.- Le cotte amorose non sono di mia giurisprudenza Jimin.- Jimin si lasciò scappare un sorriso dopo le parole dell'amico, poiché sapeva benissimo che il biondo era pressoché negato nelle relazioni in generale.- Lo so è per questo che non te ne ho parlato, sapevo che non potevi aiutarmi.- Ammise Jimin voltandosi a guardare nuovamente fuori dalla finestra.- In qualsiasi caso lui non deve saperlo.- Aggiunse il pesca.- Perché mai non deve saperlo? Non hai pensato all'eventualità che lui possa provare lo stesso?- Domandò il biondo in disaccordo con la scelta avventata dell'amico.- Lo sai che non posso Yoongi siamo incompatibili, e non mi riferisco alle case a cui apparteniamo ma a ben altro.- Disse Jimin guardando il biondo.- Jimin dovresti smetterla di crearti questi pregiudizi su te stesso senza lasciare agli altri il libero arbitrio.- Jimin non controbatté alle parole del biondo, tuttavia non poteva permettersi di rischiare, non se aveva ancora la possibilità di tornare sui suoi passi ed essere solo un amico per Jungkook.