Capitolo 16 - La Prova

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L'aria era più fresca.. più secca di quando il rituale era iniziato. L'atmosfera che percepivo era di pericolo. Eppure non c'era nessuno, non udivo nessun suono, solo il vento ed il mio respiro affannoso spezzavano il silenzio assordante.
Provai a chiamare nuovamente i miei amici.. ma nessuno rispose, solo l'eco.
Mi alzai, non avevo nessuna arma con me, mi arrangiai prendendo un candelabro dal tavolo del rituale. Tutto pareva logoro e abbandonato da anni.
Iniziai a salire le scale della sala del rituale, mi avrebbero portato in un ala del castello adiacente alla sala del consiglio, forse Raevys e Tilion erano lì.
Una volta salite le scale, mi trovai in una piccola stanza quadrata. Una sola porta davanti a me.
Poggiai l'orecchio al legno del portone per sentire chi ci fosse dietro, ma nulla sembrava muoversi dietro di essa.
Con cautela, presi la maniglia e aprii la porta. Un vento gelido entrò subito, ed una volta varcata la soglia, vidi che ero finito in una grotta! Com'era possibile? Dov'era il castello?
Doveva essere la prova dei purificatori, il test era iniziato. Decisamente era una stregoneria, un illusione. O forse no. Era tutto così reale, tangibile.
Forse mi trovavo altrove, in un altro piano materiale. Dovevo continuare a muovermi.
La grotta era immensa, fatta di ponti, salite e discese apparentemente non artificiali, ma scavate dall'acqua e dal tempo. Vi erano numerosi rigoli d'acqua che confluivano in fiumiciattoli che cadevano nel vuoto. Dovevo stare attento.
Esplorai la grotta, seguendo la corrente del vento forse sarei uscito.
Era difficile muoversi nella penombra della grotta, l'ambiente era scuro, quindi mi strappai una manica e l'avvolsi al candelabro. Con un paio di pietre provai ad accendere un fuoco.
Iniziai a sbattere le pietre, ma nulla di fatto, solo poche scintille. L'eco dei colpi rimbombava parecchie volte prima di interrompersi.
Continuai a provare ma pareva non essere sufficiente, quindi insistetti ancora, e ancora.
Alla fine si! Riuscii ad accendere il fuoco! Un po di luce e calore mi avevano rincuorato.
Dopo qualche minuto di cammino, potetti udire dei versi. Non sembravano umani.
Difficile dire di cosa si trattasse e da dove venissero, l'eco amplificava il suono.
Accelerai il passo e quei versi si fecero più intensi, come se qualcuno gracchiasse, non sembravano di un solo essere, dovevano essere molti.
Iniziai a correre e quei rumori si fecero costanti! Mi stavano braccando.
Correvo, il verso di quegli esseri si fece più marcato e vicino, dovevo trovare una via d'uscita!
Seguendo il soffiare del vento, più avanti notai un cunicolo, era piuttosto angusto, ma uno della mia stazza ci passava senza problemi. Dovevo raggiungerlo.
Ad un certo punto un ruggito, ben distinto dietro di me, mi fece sobbalzare!
Provai a continuare a correre senza voltarmi indietro, ma non ebbe importanza.
Mi si parò davanti una grossa bestia, ricoperta di solide squame color cenere. Denti affiliati e sporgenti come sciabole ed artigli possenti.
Fece un sibilo fissandomi con quei suoi occhi gelidi.
Sembrava un Drago,  come aspetto ma non per dimensioni, poichè era grande poco più di un toro, inoltre non aveva le ali.
Eppure mi sembra di averli già visti in qualche manoscritto.
Non ebbi molto tempo prima che la bestia cercasse di azzannarmi.
Provo ad avvicinarsi fogandosi con le sue fauci verso di me, io arretrai agitando il candelabro, ma non pareva sortire nessun effetto, la bestia non era affatto intimorita.
Ruggendo provò uno slancio attaccandomi con le sue possenti zampe, ma ebbi i riflessi di scivolare in basso con una capovolta, da lì iniziai a correre!!
Sentivo ruggire alle mie spalle, poi sopra di me. Sulle pareti notai altre 4 creature che convergevano nella mia direzione! 
Mi stavo avvicinando all'ingresso tunnel, forse da lì potevo uscire dalla grotta.
Guardai dietro di me per vedere dove fosse la bestia, ma non feci in tempo a girarmi che una di quelle creature mi travolse!
Precipitai dal sentiero e caddi ad un livello inferiore della grotta. Rimasi senza fiato per il colpo per qualche secondo e potetti vedere quegli esseri camminare sulle alte pareti rocciose sopra di me. Mi guardavano e sibilavano fra di se, pareva stessero parlando.
Fu in quel frangente che le riconobbi. Erano dei Lindworm! Esseri draconici, simbolo di pestilenza e dolore, portatori di sventura, e ne avevo 5 davanti.
Mi alzai goffamente, avevo un forte mal di testa. Toccandomi la fronte, vidi del sangue, fortuna non mi ero rotto nulla. 
Il tunnel era vicino, poco sopra di me, vi era una salita che potevo utilizzare per arrivarci direttamente.
Iniziai a correre, nell'acquitrino della grotta, poco distante da me, raccolsi il candelabro, ormai il fuoco era spento, ma poteva servirmi per evitare di finire nelle fauci di quelle bestie..
Più avanti vidi degli stracci, poi delle ossa.. Dovevo essere nel loro covo.
Iniziai a risalire il sentiero, sentivo i Lindworm correre sulla roccia sopra di me, uno mi balzò addosso! Mi teneva fermo con una zampa mentre cercava di mordermi la testa!
Con il candelabro mi dimenavo, tentando di ferirlo ma inutilmente, le sue scaglie erano troppo coriacee. Quando provò a mordermi di nuovo, ficcai il candelabro fra le sue fauci, ma lo masticò come una foglia di insalata! Era difficile tenere salda la presa, ma ci riuscii.
Quel che avevo in mano non era più un candelabro, ma un ammasso informe di ferro, ma questo mi fu di grande aiuto, perchè il ferro si era appuntito e affilato, allora riuscii a conficcarglielo fra le squame della zampa!
Con un ruggito agghiacciante, il Lindworm balzò indietro, ma nel farlo mi graffiò il braccio.
Frettolosamente mi alzai e, correndo come un folle, raggiunsi l'ingresso del tunnel!
Entrai ignaro di cosa potessi incontrare, ma con delle bestie alle calcagna non avevo scelta.
Mi addentrai nel tunnel, il quale aveva diversi cunicoli.
In quel dedalo di roccia, potevo sentire quelle creature darmi la caccia.
Cercai di fare piano e di allontanarmi più che potevo.
Giunto ad un incrocio, trovai un cadavere. Sembrava essere il corpo di un contadino, non aveva armature o cos'altro, ma stringeva una daga a sè. La presi dalle sue mani ormai mummificate.
Era affilata ed in buone condizioni. Mi legai il fodero alla cinta, per poi sentirmi afferrare!!
Quel cadavere mi aveva preso per un braccio!
"Ahhrghh! Lasciami! Che diavolo vuoi da me!?" Urlai d'impulso.
La cosa più agghiacciante è che il morto mi rispose.
"dEvi mORirEHHH"
Istintivamente, con uno strattone mi liberai dalla sua prese, sguainai subito la spada e lo decapitai.
"gROOoOoooNnnZ!!" Mentre scappavo potevo sentire la sua testa mozzata gridare il mio nome.

Scappando dal non morto e dai Lindworm, in fondo all'ennesima galleria, trovai delle scale che portavano ad un piano superiore. Erano fatte di pietra, con un corrimano di legno scuro. Delle torce adornavano le pareti. Prima di salire, ne presi una.
Il silenzio era nuovamente padrone della scena, mentre salivo le scale non udivo alcun rumore provenire da nessuna parte. In cima alle scale, vi era una porta, ma era spalancata, come se qualcuno l'avesse sfondata.
Mi affacciai con cautela, ma non potevo credere ai miei occhi. Mi trovavo alla Taverna del troll alticcio, il mio locale!
Non c'era nessuno, tutto pareva abbandonato da anni, vi era una leggera nebbia che permeava l'ambiente.
Tutto era lì. Il bancone, la dispensa, i tavoli e gli sgabelli.. Persino la birra!
Provai a vedere se nel barile ce ne fosse ancora, ed in effetti riuscii a berne un sorso, per un attimo mi sentivo serenamente nostalgico.
Approfittai della situazione di calma per rimettermi in sesto. Mi tamponai la ferita alla testa e mi fasciai il braccio. Era poca roba, ma bastò a farmi stare meglio.
Ebbi tempo di riprendere fiato, quando ad un certo punto, dal ripostiglio percepii dei movimenti. 
Mi affacciai con attenzione, in una catasta di rifiuti e rottami, potetti riconoscere Rodrick!!

Non capivo come poteva essere lui, ma niente aveva tanto senso lì.
"Rodrick, per la miseria, quanto tempo! Che ti è successo? Come stai?"
Mancavo da circa 4 mesi, ma mi rispose come se mi avesse visto ieri.
"Diamine Gronz, è bello vederti, quelle creature sono tornate, continuo a scacciarle ma tornano sempre"
"Di quali creature parli Rodrick?" chiesi curioso e preoccupato.
"Ghoul, Zombie e Creature mannare, arrivano ogni notte" Rodrick pareva averne già affrontati.
Si alzò, raccolse uno spadone e mi disse di seguirlo.
Lo aiutai a sbarrare porte e finestre, sigillammo anche la porta della grotta da dove ero venuto.
Avemmo appena il tempo di finire di barricare il locale, che un corno suonò fuori.
Subito dei grugniti, ululati e lamenti si fecero sentire da fuori la taverna.
Impugnai la mia arma, anche Rodrick fece lo stesso, poi mi disse "Gronz, ammazzane più che puoi, dobbiamo resistere.. I purificatori avranno vinto, ma io non mi piego al loro volere!"

Forse avevo capito male "I purificatori cosa? Hanno vinto?" Chiesi sconcertato.
"Si caro mio, i purificatori hanno soggiogato tutta Thaldrius, è un anno ormai.. Ma io col cazzo che mi lascio trasformare!" Disse Rodrick pieno di rabbia.

Non capivo.. ero nel futuro? Dove mi trovavo? Come facevano ad aver vinto i purificatori?
Sono stato un anno imprigionato nella vasca del rito a cui il saggio mi aveva sottoposto?
Ogni domanda era sempre più agghiacciante, ma non avevo il tempo per pensare!
Delle creature stavano colpendo le assi di legno alle finestre, una barricata cedette.
"SVELTO! ATTACCHIAMO!" Rodrick si buttò all'assalto dei mostri che irrompevano.
Mi fiondai su quello che pareva un Ghoul, ne avevo già affrontati prima, ma non fu facile.
Iniziai a roteare la mia spada, tagliando e infilzando le orride creature che irrompevano dalla finestra rotta.
Zombie, Scheletri, e degli esseri mutanti si scagliarono contro di me. Schivai molti dei loro colpi ed attaccai. Mutilavo, tagliavo e sventravo qualsiasi cosa fosse alla mia portata. Alcuni dei loro attacchi mi ferirono, ma non sentivo dolore, forse era il furore della battaglia, l'adrenalina, che non mi faceva provare niente. I non morti si frantumavano subito al colpo della spada, zombie e ghoul si spappolavano come budini.
Continuammo a falciare orde di creature, nel mentre le altre barricate cedevano inesorabilmente sotto l'assedio dei nemici.
Ad un tratto, di prepotenza entrarono due Mannari. Avevano le sembianze di un lupo e l'altro di un orso. Quest'ultimo, falciando indistintamente le altre creature, si diresse verso Rodrick. Il lupo fece lo stesso avventandosi su di me!
Balzai di lato per evitare una zampata, quindi con un fendente colpii l'animale sul fianco.
Con un ringhio famelico, il mannaro si girò di scatto e riuscì ad afferrarmi la spalla con i suoi denti aguzzi!
Il dolore era acuto, ad ogni mio movimento stringeva sempre di più. Non potevo muovere la spalla, cercai di sopportare il dolore per non far cadere la spada, con l'altra mano tentavo di assestare dei pugni nell'occhio della bestia, ma il lupo mi stava sbranando!
Con un estremo tentativo, provai a passare la spada nell'altra mano.
La presi per la lama, per poi rapidamente girarla e afferrarla dal manico, quindi la conficcai direttamente nel cranio del mannaro, il quale si accasciò di botto sul pavimento, lasciando la presa dalla mia spalla ma piombandomi a peso morto addosso.
Mentre cercavo di liberarmi dal cadavere del lupo, potetti sentire Rodrick gridare.
"UARGHHH, GRONZ! AIUTO" Il grosso Orso lo stava schiacciando, lacerandolo sulla schiena con i suoi possenti artigli.
Aveva bisogno di me, mi alzai e facendomi strada a colpi di spada, arrivai alle spalle del mannaro. Con un balzo, mi aggrappai alla sua pelliccia e, arrampicandomi sulle sue spalle, lo trafissi alla gola.
Il bestione cadde di fianco gorgogliando e rantolando prima di fermarsi per sempre.
Le creature parevano arretrare. Ma Rodrick era messo malissimo.
"Tranquillo amico, risparmia le forze. Ti tirerò fuori di qui" Cercai di rassicurare Rodrick, ma non dovevo apparire convincente.
"Lascia stare Gronz.. promettimi che mi vendicherai.. che vendicherai tutti i caduti"
Rodrick si rivolse a me con un filo di voce.. poi sospirò... aveva lo sguardo fisso su di me. Non respirava più.
Lo fissai scioccato, con gli occhi sgranati, senza battere le palpebre per infiniti attimi..
Solo una voce mi fece tornare in me..

"La feccia è destinata a soccombere.. e presto lurido Goblin, raggiungerai il tuo inutile amico"
Era Atosh.. Stava sulla porta della locanda, appoggiato alla parete con le braccia incrociate, con l'aria compiaciuta e piena di odio.

Chiusi gli occhi al mio amico. Poi mi alzai e mi voltai verso Atosh.
"L'unico che soccomberà sei tu, maledetto purificatore. Ti ucciderò io personalmente, qui, ora"
Alle mie parole, scoppiò in una risata scomposta.
Non gli diedi un attimo per ricomporsi e smettere di ridere, che gli ero già addosso.
Intercettò i miei fendenti, i miei affondi.. schivava e parava i miei colpi, ma io facevo altrettanto.
Il fatto che combattessimo alla pari lo mandava su tutte le furie.
"Perchè non muori? Tu e quei maledetti goblin siete solo una razza inutile!"
"Risparmia il fiato Bastardo di un purificatore, adesso il Goblin ti fa il culo!"
Atosh infieriva con attacchi poderosi, ma io ero più agile, più veloce. Laddove non schivavo, paravo prontamente con la mia spada.
All'ennesimo colpo evitato, con una capovolta, riuscii a colpire con la mia lama la gamba di Atosh, facendolo cadere in ginocchio. Stavo per portare la spada alla gola del nemico, ma quel farabutto usò la magia e, con un fulmine mi scaraventò sul muro.
Zoppicando si avvicinò e mi disse.
"Sei migliore degli altri, te lo concedo.. Ma il tuo sforzo è inutile, tutto ciò che hai fatto sarà vano.. Era meglio se pensavi a fare birre in questa locanda, non sarai mai un purificatore.. adesso MUORI!" Atosh stava preparandosi a scagliare dei fulmini o chissà quale altra magia verso di me.
A quelle parole mi alzai e gridai con tutta la voce che avevo in corpo.
"GWARTISHKAAR TJONFENGAL SWORFARG KONTULL!!!!!"
Non mi resi conto di aver parlato in goblinese.. in effetti non ricordo nemmeno il significato di quanto detto.
Non mi accorsi nemmeno che stavo fluttuando quando gridavo. Ma non appena smisi di gridare, emisi un onda d'urto enorme abbagliante e potente, dopodichè persi i sensi.
Mi svegliai da solo, accerchiato da fumo e fuoco.. dove prima c'era la locanda, ora vi era un enorme cratere.
Ero stato io a farlo? Come ci ero riuscito?
Tutto attorno a me era distrutto.. ed era colpa dei purificatori. Ad un tratto la terra tremò.
Vidi una grossa montagna davanti a me, stava tremando forte, così forte che sembrava muoversi. Per paura che mi crollasse addosso, mi voltai e provai a correre, ma non appena mi mossi, venni abbagliato da una luce bianca accecante.
Ero stordito, stanco e confuso. Vedevo tutto bianco, poi di colpo, il silenzio.

Diario di un Goblin fortunato!!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora