Edgar la guardò con il solito sguardo malizioso prima di dire: - Ma non sarei un gentiluomo se prima non facessi questo.
Si chinò su di lei, baciandole il collo e scese fino a raggiungere il suo seno, dedicandosi con particolare passione ai capezzoli e Ida si ritrovò a fissare la scena con un misto di incredulità e stordimento, ma non sapeva ancora cosa l'aspettava.
La bocca di Edgar proseguì il suo cammino, lasciando una scia umida e bollente di baci sul suo ventre fino a raggiugere il monte di venere. La donna fu incapace di opporsi, nonostante immaginasse quanto potesse essere sconveniente una cosa del genere, ma solo il Signore in quel momento poteva sapere quanto desiderasse che lui...
Si scoprì troppo reattiva nell'assecondare la pressione della mano di Edgar sulla sua coscia per aprire maggiormente le gambe, ma ormai l'unica cosa che le importava era che lui continuasse a darle piacere con la lingua nel suo punto più sensibile.
Sospirò più rumorosamente di quanto volesse e trattenne a stento i gemiti ed era letteralmente incapace di distogliere lo sguardo, completamente dimentica di ogni pudore.
Un dito si unì a quella dolce tortura, affondò nel suo sesso facendola contorcere per la sorpresa e il piacere e presto Ida assecondò i movimenti, non osando chiedere di più perché era ancora leggermente intimorita dalla faccenda.
Il piacere sembrava nascerle da lì sotto e si propagava per tutto il corpo come un fuoco, lasciandola ubriaca e vogliosa dopo ogni ondata, era totalmente diverso dal piacere solitario che si concedeva spesso.
- Edgar... ti prego... - sospirò infilando una mano fra i suoi capelli e l'uomo ne approfittò per sollevarsi e raggiungere il suo viso.
- Ora sei pronta per me. – sentenziò allineando il proprio membro con l'intimità della donna.
Ida cinse le sue spalle con entrambe le braccia, attirandolo a sé, in cerca di sollievo per quella brusca interruzione, ma Edgar non avrebbe accennato alcun movimento se non fosse stato sicuro che lei lo desiderava veramente.
- Ida, amore mio... posso fermarmi in qualsiasi momento se lo desideri, ma se decidi che devo essere tuo non posso tornare indietro. – le disse mentre le scostava i capelli dal viso.
- Ti voglio, Edgar. – rispose cercando il tono più convincente che potesse avere in quella situazione di stordimento.
L'uomo si spinse appena dentro di lei, trovando subito resistenza fisica e la sentì irrigidirsi, sapeva che l'inizio sarebbe stato doloroso, ma non poté fare a meno di pensare che Ida era solo e soltanto sua.
Spinse ancora e lentamente la sentì accoglierlo con maggiore elasticità, Ida lo stringeva quasi spasmodicamente e aveva serrato gli occhi.
- Ida, guardami, va tutto bene? – chiese mentre si sistemava meglio per non gravarle troppo addosso.
- Hm... - mugolò poco convinta. Era buffo che fosse lei a preoccuparsi di non fargli pesare il dolore fisico che stava provando.
- Posso muovermi? – chiese titubante.
- Non lo so... - ammise. Il dolore era diminuito, ma la sensazione che permaneva era come uno strano indolenzimento.
Edgar accennò un movimento lento con il bacino e la sentì irrigidirsi di nuovo. Aveva immaginato quel momento per anni, aggiungendo ogni volta particolari diversi su come potesse essere, ma la realtà superava ogni fantasia. Sarebbe stato eternamente grato a Ida per avergli concesso quella parte di sé così importante.
Solo era dispiaciuto per quel doloroso rito di passaggio obbligatorio e provò rabbia ingiustificata verso se stesso nel non poter fare di più per coadiuvare il dolore.
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La Proposta
RomanceRussia, 1897. Ida Lebedev è la giovane figlia di uno dei nobili più influenti della Russia, ma è anche una donna testarda e poco incline alla prospettiva di un matrimonio combinato. Tale ostilità è dettata dall'amore per il giovane Grigoriy Volkov...