-2- OIKAWA TOORU NON È UN GENIO

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[...]

Il pub era pieno e la squadra si trovò un tavolo vicino alla finestra. Iwaizumi poggiò il gomito sul legno scuro e il mento sulla mano. Osservava il paesaggio esterno, c'erano tante persone che passeggiavano sotto la luce dei lampioni, sembravano sereni e camminavano stretti.

Le chiome degli alberi si muovevano piano contro la leggera brezza notturna e la luce lunare si rifletteva in quelle poche pozzanghere ancora presenti ai lati della strada. 

-quante coppie ci sono in giro di sera- pensò l'asso sospirando piano e percependo il proprio fiato caldo sulla mano che gli sorreggeva la testa

Qualcuno gli poggiò il boccale di birra davanti e lo risvegliò dai suoi pensieri. Si girò a ringraziare il cameriere e prese un sorso di quella bevanda amara. Gli piaceva il gusto della birra, lo rinfrescava, lo dissetava e gli riempiva la bocca di quell'aroma leggermente forte di malto d'orzo. Si passò la lingua sul labbro superiore per ripulirsi dalla schiuma e notò un movimento di fronte a lui. Quando alzò lo sguardo fu sicuro di aver visto il capitano voltarsi di scatto dall'altra parte e ignorarlo.

-che gli prende?-

Alzò le spalle e riprese a bere guardando fuori della finestra. 

I compagni di squadra continuavano a parlare animatamente, soprattutto dei giocatori delle altre squadre, ma lui non vi dava molto retta. Voleva sembrare concentrato sul discorso, ma continuava a lanciare occhiate ad Oikawa che era arrivato al terzo Martini di fila. Temeva il peggio per il capitano e fece bene. Una volta finita la serata, alle quattro di notte, il locale li sbatté fuori perché doveva chiudere e tutta l'Aoba si ritrovò all'improvviso senza un posto a sedere.

"credo sia ora di tornare a casa, si è fatta una cert'ora!" disse Hanamaki battendo due volte le mani e sorridendo. Anche lui aveva bevuto abbastanza e le sue guance stavano arrivando piano piano al colore dei suoi capelli.

Lentamente tutti i componenti della squadra presero strade diverse per tornare ognuno a casa propria. Rimasero in quattro Matsukawa, Hanamaki, Iwaizumi e Oikawa. Il capitano volteggiava intorno ad un palo della luce tenendosi con una mano al ferro battuto e l'altra a sfiorare l'aria fresca della notte.

"avrei dovuto far danza" disse con un sorriso luminoso. Hanamaki scoppiò a ridere e lo raggiunse anche lui aggiungendosi a quel movimento circolare del capitano.

"effettivamente è divertente" disse il rosa invitando gli altri due giocatori a fare lo stesso, ma quelli si scambiarono uno sguardo e poi scossero la testa rifiutando l'invito.

"io riporto a casa Hanamaki e tu Oikawa?" chiese a bassa voce il ragazzo più alto all'asso dell'Aoba che annuì sospirando forte.

Iwaizumi si avvicinò ad Oikawa, poteva sentire chiaramente l'odore di alcol anche a distanza, bloccò il suo movimento serrando la mano intorno al polso esile dell'alzatore e lo guardò alzando le sopracciglia.

"andiamo Tooru, è tardi"

"come mi hai chiamato?" chiese perplesso il numero uno. Non lo chiamava mai per nome, tranne in occasioni speciali. Che quella fosse una di quelle occasioni? Il capitano si portò la mano al mento e assunse un'espressione pensierosa.

"preferisci che ti chiami idiota?"

"no no, Tooru va benissimo" avvicinò il viso all'asso e sorrise.

"noi andiamo Iwaizumi..." disse Matsukawa che sosteneva il corpo stanco di Hanamaki "...ci vediamo domani agli allenamenti".

L'asso alzò una mano in segno di saluto e tornò a guardare il capitano

-se saremo in grado di giocare domani- pensò osservando quel suo compagno di squadra completamente ubriaco.

Fece staccare con forza OIikawa dal palo e provò ad incamminarsi verso casa. Tooru scuoteva la testa e opponeva resistenza, non voleva tornare a casa, non in quel momento e in quello stato. Fece girare l'asso verso di sé e lo guardò con occhi supplichevoli.

"ti prego Iwachan andiamo a vedere l'alba su in collina"

La collina era il luogo dove i due ragazzi sin da bambini si recavano per passare il tempo insieme, quando erano piccoli giocavano e una volta cresciuti ci si recavano per allenarsi con qualche palleggio o semplicemente per passare una giornata insieme.

Iwaizumi ci pensò un attimo, avrebbe voluto sdraiarsi nel suo caldo e comodo letto e dormire fino alla mattina dopo, ma quegli occhi nocciola, che lo guardavano in quel modo, riuscivano ad ottenere sempre tutto. Sospirò piano e annuì cambiando direzione e dirigendosi verso la collina. 




E voi come ve lo immaginate Oikawa ubriaco?? 

Se la storia vi sta piacendo fatemelo sapere con un commento o una stellina!

Buon proseguimento di lettura e buon tuffo nelle emozioni^^



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