-4- L'IRRIGIDIMENTO DI UN TIMIDO

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"baciami nel momento in cui il sole sorge e torna ad essere protagonista nel cielo infinito. Facciamogli vedere che non è l'unico che brilla a questo mondo"

"cos..."

"baciami Iwachan" gli occhi nocciola si posarono in quelli verde oliva di Iwaizumi e continuarono quella richiesta facendola diventare una preghiera silenziosa -baciami-

Non seppe cosa gli passò nella mente, ma, nel momento in cui il primo raggio di sole si fece strada nel blu indaco, non ci pensò un attimo e si sporse verso il capitano lasciandogli un bacio leggero, a stampo anche se avrebbe desiderato qualcosa di più, su quelle labbra sottili piegate in un sorriso sincero.

"così abbiamo dimostrato di brillare?" chiese a bassa voce rimanendo con la bocca a sfiorare quella dell'altro. Poteva sentire il fiato di Oikawa, reso dolce dall'alcol, accarezzargli gli zigomi e quei lievi soffi caldi gli facevano percorrere la schiena da piacevoli brividi.  

"abbiamo dimostrato al sole che possiamo illuminare noi stessi da soli tramite un tocco e al destino che possiamo prenderci ciò che vogliamo anche senza il suo aiuto"

Ancora con dei discorsi filosofici che Iwaizumi non riusciva ad attribuire al suo capitano, ma forse quel posto e quel momento avevano tirato fuori un Oikawa più saggio e maturo.

"adesso che ho ottenuto ciò che volevo, o almeno una parte, possiamo tornare a casa Iwachan" Oikawa sorrise socchiudendo gli occhi e strinse la mano dell'asso tirandosi su e a sua volta facendo sollevare l'altro dal verde prato che li aveva accolti ancora una volta.

Iwaizumi cominciò a pensare che il capitano lo avesse portato lì con il solo scopo di baciarlo, ma lui aveva il dubbio che il giorno dopo se lo sarebbe potuto ricordare. Rimase in silenzio a pensare a cosa avrebbe potuto fare se quel singolo, delicato, ma importantissimo gesto fosse stato dimenticato dal suo amico. Glielo avrebbe dovuto ricordare? Ma se poi Oikawa si fosse pentito di averlo fatto? Decise di non pensarci e di aspettare il giorno dopo.

Arrivarono davanti alla porta di casa di Tooru e, prima di aprire la porta il capitano si girò verso l'altro e gli circondò con le proprie mani il viso, avvicinò la propria fronte facendola aderire a quella dell'asso e sorrise.

"il mio Iwachan mi ha riportato a casa" dopo di che si staccò ed entrò senza voltarsi.

[...]

"guarda quei due idioti" Matsukawa si avvicinò ridendo verso Iwaizumi che sollevò lo sguardo e lo puntò lì dove indicava il suo amico.

Oikawa e Hanamaki stavano seduti a terra con la schiena poggiata alla parete e si tenevano la testa, entrambi con un'espressione sofferente.

"credo che abbiano i postumi" rispose l'asso con un mezzo sorriso. No, probabilmente nulla di ciò che era successo era ancora nella memoria del suo amico d'infanzia e una stretta al cuore gli fece dimenticare per un attimo di dover respirare.

Gli allenamenti si conclusero prima del dovuto per colpa dei due ragazzi ancora con il mal di testa per la sera prima. Avevano causato risate da parte della squadra e urla da parte del coach, che se ne fregò del loro malessere e gli strillò nelle orecchie per venti minuti.

[...]

"credo di aver fatto infuriare il coach" disse d'un tratto Oikawa mentre camminava un paio di passi più avanti di Hajime. Si voltò e cercò di incrociare il suo sguardo, ma l'altro teneva la testa china e non gli dava la possibilità di incontrare il suo verde oliva. Il colore degli occhi del suo amico d'infanzia era qualcosa che Oikawa riteneva unico, erano così chiari, ma anche così decisi a farsi imprimere nella mente di chiunque con quelle loro sfumature particolari.

"Iwachan"

Dire il suo nome senza aggiungere altro era una cosa che faceva sin da piccolo. Lui lo chiamava, spesso senza un motivo, semplicemente per sentire quel nome liberarsi nell'aria, ma piano piano Hajime aveva iniziato a rispondere ad ogni suo richiamo.

"si?"

"qualcosa non va?" si fermò e si fece raggiungere dal passo lento dell'altro. Provò ancora a vedere le iridi di quel colore caratteristico, ma proprio non volevano farsi scorgere, che fosse capitato qualcosa?

"n-nulla"

"bugia"

Ed ecco un'altra cosa che faceva sin da quando era piccolo, quando capiva che il suo amico gli stava mentendo rispondeva semplicemente bugia e aspettava che l'altro si correggesse con una verità, detta anche a bassa voce a lui non importava, la voce del suo asso lo raggiungeva sempre.

"cosa ricordi di ieri Oikawa?" 





Ed ecco che Iwaizumi lancia la bomba ponendo quella domanda... secondo voi Oikawa che ricorda??

Se la storia vi sta piacendo fatemelo sapere con un commento o una stellina!

Buon proseguimento di lettura e buon tuffo nelle emozioni^^

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