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I capelli del ragazzo lentigginoso erano così scompigliati da ricordare quasi la forma del nido di un corvo.
Si sedette, si stropicciò gli occhi e si guardò intorno.
Senza quasi volerlo posò lo sguardo sullo specchio vicino a lui e tirò un sospiro.
‹Le lentiggini...sono ancora qui.›
Lui, quelle lentiggini,le odiava a morte.
Nonostante Tsukishima gli avesse più volte ripetuto quanto fossero effettivamente belle le sue lentiggini, il ragazzo dai capelli scuri scuoteva leggermente la testa sorridendo, con lo sguardo basso. 
‹Davvero, non riesco proprio a capire come facciano a piacerti queste...cose.›
Questo gliel'aveva detto una volta, mentre alludeva alle sue lentiggini e guardava il cielo leggermente nuvoloso, malinconico.
‹Non lo so... mi piacciono. C'è forse un motivo per cui ti piacciono le patatine?›
La risposta del più alto lasciò Yamaguchi di sasso, mentre l'occhialuto fissava un albero davanti a sé, con lo sguardo vacuo e assente.
‹Cosa intendi con questo?›
Lui guardo il suo amico, con un sospiro, poi chiuse gli occhi per guardare nuovamente verso la distesa di nuvole litigiose che si stagliava sulle loro teste.
‹Proprio quello che ho detto.›
Il biondo guardò le lentiggini del ragazzo al suo fianco, serio, anche se il moro avrebbe potuto giurare di aver visto un sorriso lampeggiare sul suo volto per qualche frazione di secondo, prima di venire spento dal brutto tempo.
‹Yamaguchi, tu ti fai troppi problemi.›
Di tutta risposta, l'altro si limitò ad arrossire violentemente e distogliere lo sguardo.
Tsukishima si rimise le cuffie,e fece partire la musica.

I'm Sorry that I did this
The Blood Is on My hands

"Il sangue è sulle mie mani..." Gli occhi marroni di Yamaguchi scrutavano Tsukishima mentre pensava questo, intento ad ascoltare le sue canzoni con le cuffie, ignorando l'amico.

I stare my reflection
I didn't know Who I am
Practice My confession
I case take in the stand
I'll Say learned the lesson
I'll be a Better man

Tsukishima gli stava facendo ascoltare quella canzone di proposito?
O non sapeva che lui riusciva a sentirlo?
In ogni caso Yamaguchi non sapeva che fare.
Si alzò in piedi e prese il suo zaino, indossandolo su una spalla sola.
Picchiettò delicatamente sulla spalla di Tsukishima e richiamò la sua attenzione
‹Tsukki... io vado.›
Le pupille ragazzo si dilatarono dietro agli occhiali e salutò l'amico con un cenno della mano.

Would you love me more
(Would you love me more?)
If I killed someone for you
Would you hold My Hands
(Would you hold My Hands?)
Are the same oneds that I used
When I killed someone for you...

Più si sforzava di togliersi questa canzone dalla testa, più i versi si imprimevano vividi e nitidi nella sua testa.
Pensava di star impazzendo.
Probabilmente quello fu il suo ultimo pensiero lucido e azzeccato per molto tempo.

That damned smile /TsukkiYama/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora