Felicità.

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Stare lontano da Nicolas era diventato praticamente impossibile.
Erano sempre stati particolarmente legati e Cesare aveva sempre sentito una sorta di senso di protezione verso il più piccolo.

Avevano scoperto una connessione fisica molto forte, ma quello che li avvicinava  era soprattutto altro: Nicolas riusciva ad allontanare le paranoie e i mille pensieri che tormentava l'altro da ormai giorni.

Dare un nome ed accettare i suoi sentimenti non era cosa da poco. Ma se insieme erano felici, perché privarsi della felicità?

E con quella consapevolezza Cesare decise che da quel momento in poi avrebbe assecondato ogni suo istinto, ogni sua emozione.

"E anche la sfida di oggi è finita"
Nelson guardò Cesare, concedendogli silenziosamente la parola.
"A settantamila like finalmente porteremo il format che tutti aspettate! Nic a te la parola"

Tutti lo guardarono confusi: non era assolutamente in programma.
Nicolas non se lo fece ripetere due volte, infondo era il re del protagonismo e dell'improvvisazione. Lasciò la seconda camera nelle mani di Tonno e raggiunse Nelson e Cesare dietro il tavolo.

Si avvicinò al microfono e urlò:
"È BUONO E BASTAAAAAAA?"
Dalla regia si alzarono delle risate che travolsero anche loro tre. Subito dopo pronunciarono in coro l'arriverenze, chiudendo ufficialmente la puntata.

E anche se non lo facesse notare, Nicolas era davvero felice.
Probabilmente avrebbero realizzato per la prima volta una puntata basata su una sua idea ed era davvero orgoglioso. Cercò subito con lo sguardo Cesare, voleva ringraziarlo in qualche modo. Non sapeva bene cosa dirgli, sentiva solo la necessità che sapesse che in quel momento era felice. E che quella felicità era soprattutto grazie a lui.

Sentì qualcuno cingergli piano i fianchi e una testa si appoggiò sulla sua spalla. Non ci mise troppo a capire chi fosse: conosceva ormai a memoria il profumo di Cesare. Ebbe l'istinto di portare la mano ai suoi capelli, ma si fermò titubante.

"Ci riposiamo un po' insieme sul divano? Sono distrutto" Nicolas accettò silenziosamente, sorridendo. Fecero il tragitto studio—divano praticamente attaccati, strisciando i piedi sul pavimento, la testa di Cesare ormai incollata nell'incavo spalla dell'altro.

Prese posto e allargò le braccia per farci entrare Nic che, per la prima volta, non si oppose. Cesare stava per stringerlo e attaccarlo al suo petto, quando l'altro iniziò a muoversi, girandosi su un fianco.  Si ritrovò, in questo modo, a pochi centimetri dal suo vis..
Deglutì piano, visibilmente in difficoltà.

"Volevo dirti grazie"
Erano così vicini che sul viso di Cesare arrivava il respiro dell'altro, ad ogni parola che pronunciava.

"Per cosa?"
Non riusciva a ragionare bene, Nicolas era troppo vicino e le sensazioni che stava provando lo mandavano fuori di testa.

"Per quello che hai fatto in puntata"
Lo disse con voce rotta, roca e troppo bassa. Cesare distolse lo sguardo dai suoi occhi per potersi distrarre un minimo da ciò che stava vivendo. Ma il suo corpo non era della stessa idea.

Nonostante fosse così teso da sentire fuoco ovunque, Cesare prese la coperta a bordo divano e coprì entrambi, fin sopra le loro teste. Nicolas lo guardò confuso e portò la mano sulla sua fronte, come se volesse controllare una possibile febbre.

"Ti senti bene? Non fa così tanto freddo"
La sua mano dalla sua fronte passò ad accarezzargli la guancia, per poi infilarsi tra i suoi capelli disordinati. L'altro non accennava a rispondere, si limitava a fissarlo intensamente.

Erano così vicini che, quando Cesare si avvicinò a Nicolas, si mosse in modo impercettibile. Gli lasciò un bacio sulla guancia, accarezzandola subito dopo con il palmo della mano. Al più piccolo mancò quasi il respiro.

Ma a quanto pare, Cesare non era soddisfatto. Si avvicinò una seconda volta, baciando l'altra guancia.
E Nicolas restava in silenzio, incapace di proferire parola. Si beava di quel tocco leggero sulla sua palle, chiudendo gli occhi.

L'aveva desiderato per così tanto tempo che aveva il terrore che al minimo movimento, tutto potesse finire. Come quando stai sognando e ti svegli di soprassalto. Ma lui da quel momento, non voleva svegliarsi mai.

E Cesare continuò quasi stregato, come se uno riuscisse a sentire i pensieri dell'altro. Gli baciò la fronte e a quel contatto l'altro ebbe un piccolo fremito.
Fu poi il turno del naso e appena le sue labbra lo sfiorarono, una piccola risata uscì dalla bocca di Nicolas.

Questo clima leggero si spezzò subito dopo, quando Cesare premette le sue labbra sul suo mento. Nicolas percepì sulla sua bocca la barba dell'altro e questo contatto così sconosciuto, così intimo e così vicino lo destabilizzò.

Sospirò piano, ma Cesare riuscì comunque a sentirlo. Non aveva staccato neanche per un attimo gli occhi dal viso di Nicolas, che intanto aveva le palpebre chiuse. Iniziò a fissargli le labbra, convinto di non essere visto. Ma quasi come un richiamo silenzioso, l'altro aprì gli occhi.

E Cesare poté capire dal suo sguardo che entrambi desideravano la stessa cosa.
Con il cuore che esplodeva nel petto, si avvicinò per l'ennesima volta.

Quando le sue labbra toccarono quelle di Nicolas, sentì per la prima volta di essere nel posto giusto. Fu un bacio a stampo lento e umido, come i precedenti.

Si allontanò piano, ma non ebbe neanche il tempo di realizzare cosa fosse successo che questa volta fu Nicolas ad avvicinarsi a lui.

Ma quel bacio non aveva nulla di simile a quelli di Cesare. Si trasformò subito in qualcosa di più profondo, le loro lingue si cercavano con tanta violenza, come se fosse quasi una necessità. Si alzarono alcuni schiocchi di saliva e Nicolas si staccò a malincuore.

"Ci sentono così"
Cesare aprì gli occhi di scatto, quasi infastidito da quella brusca interruzione.
Portò la mano di Nicolas sul suo petto, accanto al cuore. Il più piccolo sentiva sotto pelle il battito dell'altro. Era veloce. Forte e tanto veloce.

"L'unica cosa che io riesco a sentire adesso è questo" E Nicolas quasi si commosse a quella dichiarazione.
Ma non riuscì neanche a rispondere, che Cesare riprese il controllo della sua bocca. Si limitò a lasciargli dei piccoli baci sulle labbra, scendendo poi piano sul suo collo.

"Nic" Lo chiamò piano, mentre si concentrava su un particolare lembo di pelle dove, il giorno dopo, sicuramente sarebbe comparsa una macchia rosea.
"Mh?" Nicolas era troppo preso dalle labbra dell'altro sulla sua pelle per rispondere in modo razionale.

"Ho pensato a cosa potremmo aggiungere nella puntata del tuo format" Nicolas alzò gli occhi al cielo. Un po' per il piacere che stava provando in quel momento e un po' per il disappunto provocato da quella frase. "Ma ti sembra il momento?" Cesare rise e si staccò da lui, guardandolo  fisso negli occhi. "Le tue labbra Nicolas. Sono proprio buone e basta".

— —
E BACIO FU!
So che lo stavate aspettando tutti da un po' ma voglio rendere la storia più realistica possibile, creando per i personaggi la propria storyline più adatta. 
Mi sono emozionata da sola a scrivere queste scene, immaginarle mi rende proprio instabile HAHAHAHA
Sono super ripetitiva ma davvero grazie per ogni singolo commento che mi lasciate, li apprezzo tantissimo <3
Al prossimo aggiornamento xx

Balikwas | CesolasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora