Bacio della buonanotte.

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Nicolas aveva sempre fantasticato su come potessero essere quei momenti.
Quando aveva brutte giornate e desiderava staccarsi dal mondo esterno, si abbandonava a letto e pensava.

Ma quello che stava vivendo da ormai due giorni, superava ogni possibile immaginazione. Era come se Cesare possedesse una sorta di magnete e ogni volta che si ritrovavano a pochi metri di distanza, non poteva fare altro che incollarsi a lui.

E lo faceva così spesso e in modo così palese che Nicolas, contro ogni previsione, era ormai obbligato a diventare la parte razionale della coppia.

Aveva più volte spiegato a Cesare che non poteva raggiungerlo ogni volta che andava in bagno per poter limonare. O che poteva risultare un po' troppo strano che stessero così tanto tempo nascosti sotto le coperte.

Ma lui sembrava non voler sentire ragioni. Ci avevano anche provato a fingere che fosse tutto come al solito, ma di "solito" ormai c'era ben poco.

Si stuzzicavano e si cercavano come sempre, ma quello che prima terminava con una risata tra amici, adesso si trasformava in una forte tensione sessuale. Un problema che non potevano di certo sottovalutare.

"La devi smettere" Cesare lo sibilò piano, passandosi una mano tra i capelli, frustrato.
L'altro lo guardò confuso "Di fare cosa?"

Stavano registrando una nuova puntata sul canale principale e Nicolas si limitava a girare con la seconda camera come faceva sempre.

"Mi distrai, non riesco a ragionare bene se ci sei tu in quel modo, a distanza di un metro" Cesare quasi piagnucolò e Nicolas rise, avvicinandosi a lui, per stringerlo a sé. Appoggiò la testa sul suo petto e chiuse gli occhi.

"In che modo sarei scusa?"
Cesare sospirò rumorosamente, mentre si appoggiava alla testa di Nicolas, respirando il suo profumo.
Che ormai conosceva a memoria.

"Concentrato, sei completamente assorto nel fare ciò che fai" Restò un po' in silenzio. Era difficile per lui provare a spiegare le sue emozioni e, quando ci provava, gli sembrava di essere un coglione.  "Hai uno sguardo intenso, la bocca sempre semi aperta che sembra sempre urlare il mio nome"

Nicolas tremò a quelle parole e lo strinse ancora più forte a lui.
Ora che erano entrambi vicini, era come se avessero ripreso finalmente a respirare.

"Ho una buona notizia"
"Sarebbe?" La voce di Cesare arrivò vicinissima all'orecchio dell'altro, quel contatto gli provocò dei piccoli brividi lungo tutta la scena.
"Prima finiamo la puntata e prima ce ne andremo da qui, posso accompagnarti a casa se vuoi"

Cesare sembrò rinascere a quella proposta e, subito dopo aver lascito un bacio sulla testa dell'altro, chiamò tutti gli altri all'attenzione.

"Vecchi terminiamo o no questa puntata? Siete dei nullafacenti" Nicolas scosse la testa divertito da quel repentino cambio d'umore.
"Ma se sei stato tu a chiedere una pausa"
Dario lo raggiunse e si posizionò dietro il tavolo della regia, pronto a riprendere.

E Nicolas notò proprio un cambio repentino in Cesare e se nella prima parte di puntata l'aveva visto spento e pensieroso, ora era particolarmente raggiante.

Aveva notato come Cesare lo cercasse con lo sguardo ogni volta che in puntata accadeva qualcosa divertente o di particolarmente importante. Di come si girasse verso di lui nei piccoli momenti di pausa o di come gli sorridesse ogni volta che i loro occhi si incontravano.

Nicolas limitava ad osservarlo ammaliato, dietro lo schermo della sua seconda camera. Ammirava la sua sicurezza, quel pieno di controllo che aveva di se stesso davanti ai riflettori.

Controllo che perse qualche ora più tardi, nella macchina di Nicolas.
Non sapeva neanche come fossero finiti in quella situazione, erano semplicemente partiti con un innocente bacio della buonanotte.

Ma dopo qualche minuto si era ritrovato Nicolas spalmato addosso e la sua bocca praticamente ovunque.

"Quindi questi passaggi a casa sono solo una scusa per fare le ammucchiate" Cesare lo disse ridendo, inarcando piano il collo, per lasciare all'altro più spazio per poterlo baciare.

Nicolas non se lo fece ripetere due volte e ne approfittò volentieri.
Si staccò solo un attimo dalla sua pelle per poter sospirare "Se vuoi"
Lo baciò di nuovo "Posso"
E una volta ancora "Smettere"

Ma Cesare non disse niente, si limitò a passargli una mano tra i capelli, accompagnandolo nei movimenti.

Cercò poi un contatto con la sua pelle e infilò le mani sotto la sua maglia,  accarezzandolo fino alle spalle. I loro corpi quasi scottavano ogni volta che entravano in contatto.

"Fa un po' caldino"
Nicolas si staccò dalla mascella dell'altro, appoggiandosi alla sua spalla. Respirava piano, ma l'altro percepì dai sospiri fin troppo lunghi che stava provando a contenere l'ormone.

Compiaciuto, decise di rincarare la dose.
"Se vuoi vedermi senza maglietta puoi dirlo senza mezzi termini"
Ma Nicolas non rispose, si limitò ad alzarsi  dal suo petto e a mettersi seduto sulle gambe di Cesare.

"Come se fosse la prima volta che ti vedessi" tentò di apparire tranquillo, ma la voce improvvisamente più roca e gutturale lo tradì.

"Sarebbe la prima volta che lo faresti seduto a cavalcioni su di me, però"
E a Nicolas quasi mancò il fiato. Non aveva realizzato in che posizione fosse prima di quell'istante.

E prenderne coscienza non fece altro che peggiorare la sua situazione già complicata. I loro bacini erano praticamente attaccati e quel contatto così vicino lo rendeva instabile. Poi, percepì un dettaglio che lo fece sorridere.

"Provochi tanto, ma tu non stai di certo messo meglio" E Nicolas, dopo quella frase, vide Cesare arrossire.
Solitamente non si lasciava mai trasportare dalle emozioni, cercava sempre di non far trapelare nulla dal suo corpo.

Eppure, in quel momento, sembrava un libro aperto. Bastava osservare come mordeva le sue stesse labbra, per frenare l'istinto di avventarsi su quelle di Nicolas.
O come lo spogliasse con un solo sguardo languido, che percorreva più volte il corpo magro e minuto dell'altro.

"Domani è sabato, vieni da me? Ho casa libera" Quella proposta accese in Nicolas uno sguardo malizioso, che coinvolse dopo poco anche un sorriso divertito "Quindi niente foto?" L'altro sgranò gli occhi e lo guardò confuso. "Certo che sì, le promesse vanno rispettate" E a quel punto, quello ad essere confuso, era Nicolas.

"E cosa fotografiamo a cas-" Ma Cesare non gli lasciò completare la frase, che si avvicinò ancora una volta alle sue labbra, tirandolo verso di sé.
"Sorpresa" mormorò poi, tra un bacio e l'altro, godendosi ogni momento. Ogni singolo tocco. Ogni singolo respiro.

E poco dopo, dopo altri infiniti baci, Cesare aprì la portiera dell'auto di Nicolas per tornare a casa. Si girò ancora una volta a guardarlo, per avere la sicurezza che tutto quello appena successo non fosse solo frutto della sua immaginazione.

Ma Nic era ancora lì. Stava controllando qualcosa sul suo telefono, distratto. "Nicolas?" Alzò piano lo sguardo e quando i loro occhi si incrociarono per l'ennesima volta gli sorrise, assottigliando gli occhi e dando spazio alle sue piccole fossette. "Grazie per questa buonanotte"

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SCUSATE IL RITARDO!!!
Ho ripreso a lavorare e tra un mese ho gli esami quindi il tempo libero è diminuito notevolmente 🥺
Ma siete sempre tra i miei pensieri e non potrei mai lasciarvi senza Cesare e Nicolas troppo a lungo ! <3
Davvero grazie per tutti i commenti, davvero non so come ringraziarvi!
Al prossimo aggiornamento!

Balikwas | CesolasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora