dodici

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Mi svegliai la mattina seguente, riposata benché fossi andata a letto tardi. Accesi il telefono e sbottai << Merda, sono le undici!>> mi alzai. Cercai i miei vestiti e dopo averli trovati me li misi, chissà perché la sveglia non era suonata. <<Dove stai andando ?>> mi chiese Adrian uscendo dal bagno. Un asciugamano gli circondava la vita, cavoli se era bello. Distolsi immediatamente lo sguardo, era possibile che non avesse un minimo di pudore? <<Sono in ritardo per la lezione>> risposi guardando il pavimento. Adrian scoppiò in un mare di risate mentre io lo guardai confusa. << Sei proprio tonta sai?Oggi è sabato>>. Lo guardai imbarazzata, certo che non ne facevo una giusta. << Comunque sia voglio andarmene>> <<Vuoi che ti riporti a casa?>> <<Si>> <<E poi cosa farai a casa ?>> << Non so , forse i cazzi miei?>> lo guardai incrociando le braccia. <<Non dirmi che farai i compiti>> <<Non sono affari tuoi>> distolsi lo sguardo. Adrian si avvicinò mettendomi le sue mani sulle mie ginocchia << Farai i compiti>> mi disse <<E anche se fosse ?>> lo guardai. << Oggi starai con me>> <<Eh?>> <<Hai capito bene>> si allontanò. "È l'unica cosa di cui ho bisogno" pensai ironica. << E dove andiamo?>> <<Vedrai>> mi disse tornando in bagno . Dopo 5 minuti tornò con dei vestiti addosso, finalmente riuscì a guardarlo negli occhi senza arrossire. <<Vieni, andiamo a fare colazione>> disse uscendo dalla stanza seguito da me. Mi portò in un bar non poco distante dall'Hotel. <<Che prendi?>> mi chiese consultando il menù. <<Uova strapazzate>>. Adrian mi guardò con un espressione disgustata <<Non mangiamo certe cose in Francia>> << Ma sono buone>> incrociai le braccia. <<Ho capito, ordino io per te>> <<Non ci provare>> dissi. << Cameriera>> urlò Adrian. << Adrian, abbassa la voce>> gli dissi. <<Cameriera>> urlò nuovamente. Mi misi una mano sul viso rossa, non poteva andare peggio. <<Cosa posso fare per voi?>> arrivò finalmente. <<Prendiamo due Croissant>> <<Va bene>> disse scrivendo l'ordine su un foglio per poi andare. <<Non avresti dovuto urlare>> dissi <<È solo una cameriera, che ti importa>>. Incrociai le braccia <<Non ti hanno mai insegnato la parola rispetto, vero? >> <<Mm ora che ci penso no, non è nel mio vocabolario>> ridacchiò. Alzai gli occhi, alla fine era inutile discuterne con lui. << Ecco a voi>> disse la ragazza dandoci il cubo. <<Grazie>> sorrisi mentre Adrian mi guardò divertito. Appena la ragazza se ne andò gli chiesi <<Che c'è?>> << Sei buffa>> <<Si chiama solo essere educati>> << Sei buffa lo stesso>>. Guardai il cibo nascondendo un sorriso mentre presi il croissant. << È buono >> dissi dopo averlo assaggiato << Meglio delle uova strapazzate eh?>> sorrise Adrian mangiando. <<Per una volta hai ragione>> <<Ho sempre ragione>> rispose spostandosi una ciocca di capelli. Dopo aver finito la mia colazione mi alzai <<Dove vai?>> <<A pagare>> <<<No, lascia faccio io>> <<Non ci pensare neanche. Hai già fatto troppo per me>> dissi <<Non ho fatto niente>> <<Davvero Adrian, lasciami fare>> lo guardai negli occhi. <<Va bene>> sospirò per poi risedersi. Andai verso la cassa <<Ti sei divertita con Adrian eh>> ridacchiò la cameriera <<Come scusi?>> <<Tu dovrai essere la nuova>>.

Complicated love [Miraculous Ladybug]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora