5) Play The Game

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Quel pomeriggio rimasero tutti assorbiti dai loro compiti quotidiani. Giorno, Trish e Bruno passarono ore chiusi in sala riunioni tra scartoffie, caffè e grafici Excel, intenti a studiare una nuova soluzione con cui continuare ad arricchirsi anche durante la quarantena.
Gli altri proseguirono con il piano di rilevare i compro oro, facendo visita ai negozi nei dintorni.
L'unico che non aveva niente da fare era il ragazzo di Trish, che decise di approfittare del momento di calma per studiare. Nonostante la pandemia e la sua doppia vita da studente criminale, ci teneva molto a rimanere in pari con gli esami. La sessione invernale era stata un disastro (complici sia la difficoltà degli esami sia Trish che non gli dava un attimo di tregua tra il lavoro e la loro relazione) per cui doveva concentrarsi sull'estate, nonostante l'incognita sulle modalità telematiche.

Quando Fugo e Narancia tornarono, il cielo era già scuro da un pezzo. I due scesero dall'auto del primo con due grosse scatole di cartone tra le mani. Giorno, che li aveva sentiti arrivare e li stava spiando da una finestra li osservò incuriosito mentre andavano verso il salotto. "Che state facendo?" chiese soffocando uno sbadiglio con la mano. Tutte le telefonate del pomeriggio lo avevano fatto a pezzi.
Narancia posò la sua scatola a terra con delicatezza, come se contenesse qualcosa di fragile "Prima siamo passati vicino a casa mia e ne abbiamo approfittato per passare a prendere la Play" rispose, estraendo il case della console per appoggiarlo accanto al televisore.
Giorno aggrottò le sopracciglia "La Play?"
"Si, la Playstation. Che c'è, vuoi stare fino ad aprile senza la Play?"
Fugo nel frattempo aveva aperto a sua volta la sua scatola, estraendone vari cavi, controller e i dischi dei giochi avevano recuperato a casa di Narancia. Prese il guscio di uno e se lo rigirò stupito tra le mani.
"Perché hai portato anche GTA? È per un solo giocatore"
"Come perché? Fare esplodere cose a caso su GTA per ottenere più stelle di polizia possibile è la cosa più rilassante che esista" Fugo alzò gli occhi al cielo alla sua spiegazione, cosa che infastidì Narancia, che la riteneva una ragione più che valida. Non vedeva l'ora di fare rapine stupide con gli amici e stupirli sfruttando quel trucchetto che aveva scoperto per caso per rubare un carrarmato a Fort Zancudo.
"Comunque l'idea di portare qui la tua Playstation è stata geniale Nara. Non c'è niente di meglio che una partita a CoD con gli amici per risolvere i problemi"
Narancia annuì "In realtà, me lo ha chiesto Abbacchio" ammise, districandosi tra i cavi da collegare.
"Non pensavo che Abbacchio fosse un tipo da videogiochi" si intromise Giorno, il quale non aveva nemmeno idea di cosa fosse GTA e perché fare esplodere le cose fosse così tanto divertente. Non aveva mai avuto una console e le uniche volte che aveva giocato a qualcosa era stato con loro, molto tempo prima.
Narancia fece spallucce "È stata un'idea sua portare la mia Play qui. Ha borbottato qualcosa tipo 'meglio che ci borchiamo su Mortal Kombat, così almeno non dovrò pulire il vostro sangue dal pavimento'. Sembrava molto serio"
"Infatti lo ero" rispose il diretto interessato, apparso all'improvviso nella stanza. Il ragazzo era incazzato nero e stava premendo un fazzoletto rosso di sangue sopra un sopracciglio. Il sangue gli stava colando copiosamente sugli occhi e sul resto della faccia nonostante la pressione, doveva essere un taglio piuttosto profondo.
"Giorno sbrigati che non ci vedo più  un cazzo"
Si lamentò digrignando i denti per il dolore. "Fammi vedere" spostò la mano di Abbacchio, osservando corriucciato il taglio sanguinante appena sopra il sopracciglio sinistro. "È profondo. Ma che cavolo ci hai fatto?" gli chiese preoccupato mentre Golden Experience gli ricostruiva il sopracciglio. Se non fosse stato per i poteri curativi di Giorno, gli sarebbero sicuramente serviti dei punti. In pochi secondi, solo un segno biancastro irregolare rimase lì dove poco prima c'era un taglio sanguinante. Abbacchio fece una smorfia, riaprendo lentamente l'occhio sinistro e sbattendo la palpebra. Certo, Giorno poteva curarli, ma il processo non era esattamente indolore "Quella vecchia stronza... Me la pagherà" sibilò cercando di pulirsi la faccia umida e appiccicosa di sangue.
Mista per poco non si strozzò dalle risate guardando l'espressione inviperita dell'albino. Aveva assistito a tutta la scena che lo aveva ridotto così ed era certo non se la sarebbe scordata per lungo tempo.
"Spiegate anche a noi cosa c'è di divertente?" domandò Giorno confuso quanto i due ragazzi che stavano finendo di montare la console.
"Non c'è proprio un cazzo da ridere. Mista, se non la pianti entro cinque secondi ti spacco le gengive, altro che Mortal Kombat!"
Ma il ragazzo non sembrava intenzionato a smettere "Scusa, non ce la faccio, sto ancora ripensando alla scena"
"Stronzo infame... Sei rimasto fuori a ridacchiare come un ebete invece di aiutarmi! Almeno renditi utile e portami dei fazzoletti, così vediamo se la pianti di ridere"
Mista gli lanciò il pacchetto che era posato sulla credenza e Leone lo prese al volo, poi si sedette in poltrona mentre cercava di ripulirsi borbottando le peggiori ingiurie che gli venivano in mente.
Gli altri si sedettero intorno a lui, aspettando che raccontasse come si era ridotto così. Chiunque fosse stato, doveva essere per forza potente.
Anche se il suo stand non era proprio il massimo in combattimento, Leone era un osso duro, difficile da sconfiggere.

Quarantena Alla Villa di Passione (post Vento Aureo) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora