15) I Don't Want To Miss A Thing (!!!)

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Eccoci qua. Il lemon è qui. Ovviamente come per l'altra volta... Se non vi piacciono certe situazioni "piccanti", siete invitati a saltare il capitolo, tanto la trama non va avanti.

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Giorno trovava incredibile come in poche settimane si fosse già abituato a dormire con un'altra persona.
Quando la mattina si ritrovò da solo avvolto nelle coperte gli prese subito il panico, chiedendosi dove fosse finito il suo ragazzo alle otto di mattina. Dopo cinque minuti di ansia, trovò il biglietto che Guido gli aveva lasciato sul comodino insieme ad una camelia rosa scuro che doveva aver raccolto in giardino da uno dei tanti cespugli che vi crescevano rigogliosi.
Una camelia: simbolo di stima, ammirazione e di essere disposto a tutto in amore, registrò mentalmente Giorno chiedendosi se Guido l'avesse messa lì per il suo significato o se semplicemente era stato il primo fiore che aveva trovato uscendo in giardino.
Molto più probabilmente la seconda, ma illudersi per la prima non gli costava nulla.
Aprì il biglietto e dopo aver acceso la luce, cercò di decifrare la pessima grafia di Guido, che unita alla sua tendenza a scrivere in caratteri microscopici, rendeva il suo compito molto arduo:

Buongiorno amore mio. Come promesso, ho organizzato il nostro appuntamento.
Sperò che andrà tutto bene.
Ti aspetto stasera alle dieci davanti ai cancelli della villa.
PS. mettiti un costume, ti servirà.
PPS. sono andato a correre. Mi dispiaceva svegliarti.

Seguiva un cuoricino stilizzato. Giorno sorrise, interrogandosi su dove l'altro lo avrebbe portato. Non aveva nessuna idea su dove avrebbe potuto usare un costume da bagno ad Aprile, oltretutto faceva ancora freddo, soprattutto la sera quando si alzava il vento. Non che lui fosse una persona freddolosa, ma non moriva particolarmente dalla voglia di fare il bagno da qualche parte di notte. Come dicevano in quella serie che seguivano Fugo e Narancia, la notte è oscura e piena di terrori.

Dopo essersi vestito, uscì fuori a cercarlo.
Non dovette camminare molto, perché incrociò Guido e Narancia davanti al portone. Nonostante fuori non fosse ancora così caldo, i due ragazzi erano così sudati per la corsa da avere le magliette chiazzate di scuro ed appiccicate addosso. Narancia si reggeva le gambe respirando affannosamente, i suoi capelli così aggrovigliati da sembrare un nido d'uccello. Anche Mista sembrava provato, respirava velocemente ed aveva i riccioli scuri spalmati sulla fronte, umidi di sudore.
Nonostante fosse in quello stato, Giorno aveva comunque voglia di andare a baciarlo e ringraziarlo per il fiore.
"Ehi Giorno!" Narancia fece una pausa per riprendere fiato "Sei arrivato troppo tardi, noi ormai abbiamo già finito" gli disse asciugandosi la fronte con il bordo della maglietta.
"Tanto io odio correre"
In quel momento, arrivò anche Sheila. Nonostante avesse appena corso insieme agli altri due ed avesse ancora il fiatone, non era sudata nemmeno la metà dei due maschi, anzi, manteneva una grazia dignitosa. Era la prima volta che Giorno la vedeva indossare una canottiera e degli shorts. Rispetto ai vestiti che indossava di solito, quell'abbigliamento e i capelli legati in una coda stretta esaltavano molto di più il suo fisico sottile ed allenato.
Narancia sembrò notare la direzione dello sguardo di Giorno e così gli si avvicinò sussurrando "Anche tu rimetti in dubbio gli orribili gusti di Panni?"
"No. Ho sempre pensato che Sheila fosse una bella ragazza"

Ma mai quanto il mio Guido

Aggiunse solo nei suoi pensieri adocchiando nella direzione del moro che si stava dissetando. Si sentiva particolarmente romantico quella mattina, non sapeva bene il perché, probabilmente era la trepidazione per il suo primo appuntamento che, se da una parte lo uccideva per l'ansia, dall'altra lo faceva fluttuare leggero come un palloncino.
Si avvicinò a Guido e lo osservò con occhio critico "Sei lercio. Come vi siete conciati in questo modo?"
Il moro rise rauco ed indicò Sheila "Chiedilo a lei. Va' come un treno, è stato un trauma starle dietro"
Sheila alzò le spalle, bevendo avidamente dalla sua borraccia "Mi piace correre, quando posso mi faccio una corsetta. Si sono ridotti così perché li rodeva andare allo stesso passo di una ragazza" gli spiegò.
Seguì una serie di accuse e frecciatine reciproche che Giorno seguì senza intervenire finché non rientrarono dentro.
Approfittando del momento in cui Narancia e Sheila si accusavano a vicenda ignorandoli, Guido si avvicinò a Giorno "Hai visto il mio biglietto?"
"Si. Potevi dirmelo che vi eravate organizzati per correre insieme"
"In realtà è stato improvvisato. Narancia lo fa spesso quando è bel tempo, mi ha trovato in cucina e mi ha praticamente costretto a correre con loro, credo abbia paura a rimanere da solo con Sheila"
Fece per stringerlo a sé, ma Giorno si spostò, sgusciando fuori dalle sue braccia. Guido lo fissò confuso dal suo atteggiamento.
"Puzzi" si giustificò lui facendogli la linguaccia.
"Okay, okay, vado a fare la doccia" si avvicinò all'ingresso del corridoio che conduceva alla sua camera, ma all'improvviso si fermò e si voltò di nuovo verso Giorno "Per stasera, non perdere tempo a vestirti bene. Dove andiamo, non ci servono vestiti"
Giorno sgranò gli occhi per ciò che la frase implicava, quindi si affrettò ad aggiungere "Cioè... Ricordati il costume, ti spiego stasera. Non andare in ansia, okay?"
"Certo... Come no" mormorò Giorno tra se e sé osservandolo allontanarsi tutto calmo e tranquillo.
Avrebbe dato un milione di euro per sapere dove cavolo aveva intenzione di portarlo.

Quarantena Alla Villa di Passione (post Vento Aureo) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora