3. Anita, Cuore Di Mamma.

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07 marzo 2020

Responsabilità. Sacrificio. Paura.
Tre parole che erano ben presenti nella sua testa. Notti insonne e giorni angoscianti per Giuseppe.
Nemmeno i bagagli di esperienza potevano contrastare quelle tre presenti parole.
In cinquantacinque anni, in maniera del tutto inedita, aveva timore!
Il cielo cupo non faceva altro che alimentare quelle tre parole.
I suoi occhi erano come un libro aperto. Quegli occhi stavano contemplando i primi fiori di una primavera alla porta. Una primavera che dovrà lottare con un virus chiamato Covid-19.
Era nel suo studio a palazzo Chigi. Solito abito formale con giacca e cravatta di color blu oltremare. Aveva le braccia conserte rivolte verso la grande finestra.
Bussarono alla porta ma lui non riusciva a distogliere lo sguardo dalla finestra.
"Avanti!"
Era Anita. Come sempre impeccabile! Indossava un tailleur bordoaux e i capelli erano sempre raccolti con uno chignon. Aveva il vassoio della colazione. L'odore del caffè impregnó tutto lo studio.
Piacevole sensazione.
"Giuseppe, ho visto che non hai fatto colazione,ho deciso di portarla!"-lasciò il vassoio sulla grande scrivania e lo fissó in maniera preoccupata-"Non mangi da ieri sera! Come fai ad affrontare tutta la giornata in queste condizioni?"
Finalmente l'uomo si voltó verso di lei. Aveva due occhiaie ben presenti:"Anita, da quanti anni mi conosci?"
La donna abbozzó un dolcissimo sorriso
"Da ventotto anni, Giuseppe! Sono stata la tua prima segretaria!"
"Ho paura! Ho tanta paura! Mi sento così piccolo... Impotente! Ho paura di fallire miserabilmente!"abbassò il capo e strinse i pugni ma l'anziana donna si avvicinò e, con la mano destra, alzò il viso cupo di Giuseppe.
"Sai cosa diceva sempre mio padre? Un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno."
"Già, Martin Luther King. Le sue parole sembrano così attuali!"-aveva gli occhi lucidi ma Anita diede una pacca sulla spalla.
"Giuseppe, non sei solo! Anche se andranno tutti contro! Io sarò sempre dalla tua parte! È solo un momento... più o meno lungo"-sospirò-"ma sarà solo un momento! Piuttosto, fai una bella colazione e mettiamoci in sesto!"
Giuseppe l'abbracció forte a sé. Anita era speciale. La stimava tantissimo.
"Sei come una sorella per me!"
Anita scoppio a ridere di gusto mentre si allontanava.
"Visto che abbiamo sedici anni di differenza posso essere anche tua mamma!"
Giuseppe degustó il caffè con uno sguardo interrogativo.
"Non è meglio chiamarti sorella, no?"
"La mamma vuole sempre il meglio per il proprio figlio. Ti auguro una buona giornata!"
La dolcezza e la saggezza di Anita, fece sostituire quelle tre terribili parole con coesa, poderosa e rapida.

*****

"Signora Maresca? Ma lei è impazzita?" Rocco Casalino, braccio destro di Giuseppe Conte, chiamò in maniera furiosa la donna che stava sistemando dei protocolli nell'ufficio di Marco.
"Per fortuna non soffro di demenza senile, signor Casalino"rispose mansueta alla provocazione dell'uomo.
Rocco si avvicinò alla donna guardando dritto negli occhi.
"Una festa? Hai organizzato una festa per domani??" i suoi occhi erano carichi di indignazione.
"Non ho organizzato una festa ma ho chiamato una cantante. Giuseppe ha il sacrosanto dritto di passare una serata tranquilla! Non dorme da giorni! Non vedi le sue occhiaie?"si mise la mani sui fianchi con aria di sfida.
"Questa è la prima ma l'ultima volta!"
Rocco uscì dall'ufficio sbattendo violentemente la porta.

*****

Se Chiara avesse scommesso di cantare a palazzo Chigi davanti alle cariche politiche, avrebbe scommesso tutti i suou averi sul no. Invece era davanti all'immenso edificio con le gambe tremolanti.
Il crepuscolo facevano risaltare,ancor di più,il nocciola dei suoi occhi.
Sospirò.
Entrò nella struttura e, un addetto, si avvicinò a lei.
"documenti?" era un ragazzo sulla trentina con un abito formale.
Chiara aveva già i documenti in mano. Il ragazzo sgranó gli occhi.
"Chiara Amoruso! Il signor de Rossi è impegnato per una riunione straordinaria. L'accompagno subito dalla signora Maresca!"
"Grazie!"
Non riusciva a rispondere altro. Era ammaliata da quel meraviglioso palazzo.
Opere d'arte di ogni genere, arredamenti lussuosi e soffitti immensi.
Anita andò incontro alla giovane con un sorriso.
"Vedo che sei rimasta affascinata da palazzo Chigi. Sembra di stare in un castello incantato, no?"
"Si! È una struttura meravigliosa! Salve signora Maresca!" allungò la mano verso la donna.
"Chiamami Anita. Diamoci del tu, Chiara!"
"Va benissimo, Anita!" si era decisamente tranquillizzata.
"Ora ti accompagno nella camera dove c'è l'addetto all'immagine! Hai portato le basi musicali?"
"Ecco!" uscì dalla tasca la chiavetta USB.
Giunti alla porta dove c'era già l'addetto,Anita mise la mano sulla spalla della giovane.
"In bocca al lupo! Mi fido di te!"
"Grazie Anita, crepi!"ricambió con un sorriso.

*****

Anita era una donna meticolosa. Giuseppe diceva sempre che, se aveva fatto carriera straordinaria e soddisfacente, era anche grazie a lei.
L'uomo stava sorseggiando un 'Ca del bosco' in compagnia dei suoi colleghi. Indossava un abito nero abbinato alla cravatta antracite.
"Anita!" alzò il braccio destro per avere l'attenzione della donna. Stava girando per i tavoli per assicurare che sia tutto a posto.
"Giuseppe, dimmi tutto"
L'uomo si avvicinò all'orecchio della donna.
"Ma Marco?"asserì facendosi guardare da nessuno
"È ancora in riunione. Non capisco sinceramente il perché e..."
Giuseppe guardò Chiara. Indossava un abito nero a sirena. I suoi capelli erano raccolti da una parte lasciandoli mossi e il trucco nude che facevano risaltare il suo bel viso.
Inizió a cantare 'Bella senz'anima di Riccardo Cocciante'.
Era ipotizzato.
La sua voce entrò in Giuseppe come una dolce carezza nel suo cuore.
I brividi su tutta la schiena, fece vibrare il suo corpo.
I suoi occhi erano sempre più lucidi. Sarà il periodo o la sensibilità accentuata per la sua età, si commosse tanto.
"Chi è questa ragazza?" si asciugò le lacrime
"La cantante che abbiamo trovato io e Marco al Soubrette!"
I momenti belli durano sempre troppo poco. Per un attimo Giuseppe si sentiva ''leggero'' e spensierato ma Marco entrò velocemente nella sala terrorizzato.
"Giuseppe, abbiamo un problema serio! Siamo in emergenza. Vieni in ufficio!"
Anita si mise le mani sulla bocca. La situazione non era una delle migliori!

*****

Chiara camminava avanti ed indietro, in una delle sale di palazzo Chigi. Erano l'una e mezza.
Nel frattempo si era cambiata.
Indossava una tuta dell'Adidas nera e le scarpe ginniche bianche e nere.
Bussò la porta e la giovane andrò spedita.
Era Anita con uno scatolone.
"Chiara, ti devo parlare!"
Il suo volto era addolorato e fosco. D'istinto,Chiara mise le mani sulle sue spalle munite.
"Cosa è successo? Ho visto il presidente uscire in quella stanza preoccupato!"
"Chiara, l'Italia è diventata zona rossa. Giuseppe ha dichiarato il lockdown."-si morse le labbra dalla disperazione-"ha chiesto espressamente di non far uscire nessuno dal palazzo. Avrete le camere più belle. La tua è proprio questa qui!"
Chiara era spiazzata. Si sedette sul divano e mise le mani tra i capelli.
"Quanto tempo durerà?"
"Per ora fino al tre di aprile! Mi dispiace tesoro! Doveva essere la serata della tua vita!"-Un velo di malinconia fece da padrone sul viso della donna-"ho dei vestiti di mia figlia. Portate la stessa taglia!" la donna appoggiò la scatola sul divanetto dove era seduta Chiara e uscì un paio di vestiti. Erano tutti bellissimi!
"Non è gelosa di prestarmi tutti questi vestiti costosi?" aveva tra le mani una maglia di Gucci
"Mia figlia mi ha lasciato l'anno scorso. Aveva il cancro."chiuse gli occhi per non piangere stringendo le mani.
"Non volevo. Sono addolorata..." si alzò di scatto dal divano, avviandosi all'anziana donna.
"Tranquilla Chiara. Non lo potevi sapere! Questi sono i vestiti. Se vuoi farti una doccia c'è già tutto il necessario in bagno! Io vado in ufficio da Giuseppe!"
"Visto che, avrò tanto tempo libero, possiamo vederci per una chiacchierata. Ti va?"Abbozzó un sorriso e la donna ricambio
"Certo! Mi fa tanto piacere! Buonanotte Chiara!"
"Buonanotte Anita!"

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