24. L'arresto.

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Disclaimer:è un capitolo abbastanza forte. Potrebbe urtare seriamente la vostra sensibilità.

Il Jolly Holland, dopo la vicenda del Coronavirus, ricominciò a rinvigorire di gente dopo mesi di chiusura totale.
Era un locale situato ad Ostia vicino al mare. La bellezza di quel locale era ancor più evidenziato dal chiaro di luna.
Un cameriere sulla ventina d'anni si avvicinò ad una coppia piuttosto bizzarra.
Una donna con una parrucca nera e un uomo con il berretto blu della NY Yankees.
"Salve signori! Cosa posso portare?"
"Due Nigroni, grazie!"-L'uomo non diede confidenza al cameriere e continuó a scrutare qualcuno.
"Con poco ghiaccio, per favore!"-continuó la donna che osservava lo stesso punto dell'uomo.
Il cameriere fece una smorfia di stupore e se ne andò via.
"Marco, dici che non ci riconosceranno? Mora sto proprio male!"
Eleonora cercó di sistemarsi a meglio la parrucca.
"Stai tranquilla! Secondo Giuseppe, noi dovevano perdere questa scena epica? Non capita tutti i giorni avere come genero il presidente del consiglio!"
L'uomo serró gli occhi per individuare Chiara.
I suoi genitori Luigi e Nunzia erano già nella capitale. Sentivano fortemente la mancanza della propria figlia e, durante il lockdown, avevano sofferto tanto.
La bionda diede una gomitata così forte che Marco incominciò a tossire.
"Ma stai male?"-asserì accarezzandosi il fianco dolente.
"Sta arrivando Chiara e i suoi genitori!"-indicò l'amica abbracciata ai suoi cari.

Non ci fu un giorno nella fase uno dove Chiara non pensó ai suoi genitori.
Rivederli dopo tanti mesi, fu una gioia immensa e sconfinata.
Luigi, da uomo pugliese, salutò i lavoratori dando del voi.
Nunzia, con gli occhi pieni di commozione, accarezzò il pancino di Chiara.
Una gentile cameriera accompagnó la famiglia alle spalle del tavolo di Eleonora e Marco.
"Se volete, possiamo già ordinare!"
"Sto aspettando mio genero. Oggi è la presentazione ufficiale."-rispose Luigi toccandosi la chiama brizzolata. Assomigliava tantissimo a Richard Gere e, nonostante la sua età, aveva ancora un certo fascino.
"Certo signore! Passerò più tardi!"
Nunzia sorrise dolcemente alla cameriera e poi scrutó Chiara che stava al cellulare. La donna percepì la felicità di sua figlia.
"Almeno dicci come si chiama, tesoro!"
"Ok, mamma. Si chiama Giuseppe! Sta arrivando! Sta parcheggiando la sua moto!"
"Un genero pure pilota!"-concluse Luigi e poi baciò la sua figlia sulla guancia.

Eleonora, nuovamente in maniera involontaria, diede un'altra botta al suo amico.
"Beh, ha pilotato il popolo italiano con i suoi decreti. La similitudine ci sta!"
"Alla terza gomitata, andrò dritto in ospedale!"-massaggió il fianco ma alla visione di Giuseppe, si alzò con il busto colpendo il cameriere che riuscì a posare i cocktail sul tavolo per un pelo.
"Scusa! Ti sei fatto male?"-sventoló le mani dalla vergogna.
Il cameriere se ne andò via senza rispondere. Era piuttosto arrabbiato.

Chiara prese le mani dei suoi genitori e accarezzò i loro dorsi.
"Mamma? Papà? Adesso chiudete gli occhi. Sta arrivando Giuseppe!"
"Perché dovremmo chiudere gli occhi?"-Nunzia scoppiò in una fragorosa risata e coinvolse anche il marito.
"È una sorpresa. È pur sempre il papà del vostro primo nipote!"
Chiusero gli occhi e arrivò Giuseppe con il casco nero sotto il braccio.
Decise di indossare i panni più informali possibili. Indossò semplicemente una camicia bianca e un pantalone blu notte.
La mora sghignazzó assieme a Giuseppe,erano curiosi di vedere la loro reazione.
"Potete togliere le mani!"
Luigi e Nunzia ebbero un forte sussulto. L'uomo si alzò dalla sedia e strinse fortemente la mano di Giuseppe.
"Signor presidente. La stimo profondamente! Sicuramente, il mio genero Giuseppe, avrà fatto questa sorpresa!"
"Papà, noti che indossa, per caso, i panni istituzionali?no. È lui il tuo genero Giuseppe!"-asserì la mora abbracciando il suo compagno.
Quest'ultimo la baciò dolcemente.
"Non ti ho salutata, amore mio!"
"No Gigi. È il suo fidanzato! Si sono baciati. Sua maestà!"-Nunzia poté credere ai suoi occhi.

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