Era mattina inoltrata e il Dio degli Inganni era stranamente tranquillo nella sua cella nei sotterranei del palazzo di Asgard.
Sapeva che qualcosa non andava, lo sentiva nell'aria, ma non sapeva cosa.
Finché una guardia non bussò sul muro vicino alla barriera della prigione, richiamando la sua attenzione.
Si girò e si avvicinò alla barriera per sentire meglio ciò che il cavaliere aveva da dirgli.
Avrebbe preferito non sentire.
L'unica persona che il dio abbia mai amato, ora non c'era più, e questo pensiero lo distruggeva.
Tentò di sfogarsi sui mobili di quella lussuosa cella.
Ribaltò il letto e scaraventò tutti i libri della libreria a terra, lanciò contro un muro l' abat-jour frantumandola.
La stessa sorte toccò al comodino e a tutti gli altri mobili di quella stanza.
Ma anche avendo distrutto tutta la cella il Dio era irrequieto e completamente fuori di senno.
Lui era tra tutti quello più affezionato a Frigga, ma di certo non lo dava a vedere.
Da lei aveva imparato le arti magiche e come sfruttarle, lei era l'unica che lo vedeva per ciò che era realmente, e non per ciò che lui faceva finta di essere.
Perché sotto la maschera di sarcasmo e inganni si nascondeva un piccolo Loki, che quando voleva sapeva essere anche dolce e affettuoso.
Ed era così che lui si mostrava lei, privo di maschere, era l'unica che abbia mai visto il vero Loki, l'unica a cui lui si sarebbe fatto vedere debole.
E ora lei non c'era più.
Si stava avvicinando all'autodistruzione ad ogni secondo.La notte arrivò lentamente e Loki combattè con tutte le sue forze per addormentarsi, finché non iniziò a sentire le palpebre pesanti.
Chiuse finalmente quei suoi occhi verdi e si addormentò.
Dormiva irrequieto continuando a rigirarsi nel letto che aveva ritirato su da terra poco prima.
Durante il sonno più lacrime sgorgarono dai suoi occhi semichiusi.
La sua mente vagava, vagava finché non gli parve di svegliarsi.Frigga, la sua amatissima madre era lì, in un angolo della cella di Loki, che lo osservava con occhi e perfidi e pieni di disprezzo.
La dea con fare sicuro camminò fino ai piedi del letto del ragazzo.
Quest'ultimo si stropicciò gli occhi e li spalancò spaventato.
Per la prima volta era completamente rimasto senza parole.
- Ma non ti vergogni, eh?- urlò la donna con occhi rabbiosi.
Continuò dicendo con disprezzo - Il dio dell'Inganno, ma chi vuoi prendere in giro, sei solo un ragazzo che si autoconvince di essere superiore a tutto e a tutti, ma invece non sei nessuno. - Loki la guardò intensamente e pensò questa non è mia madre, in seguito si alzò dal letto, furioso, e con le mani tra i capelli andò in contro a quella che pareva sua madre sbraitando con disperazione:
- Basta, basta Loki, devi smetterla di sminuirti -
Dopo un urlo proseguì - Tu sei il dio dell' Inganno nessuno è superiore a te! Nessuno! - stremato si lasciò cadere a terra con tutto il suo peso e si addormentò con una lacrima che scendeva dal suo limpido occhio verde e con ancora i nervi a fior di pelle.
Frigga non c'era più.
Svanì, se ne andò dai sogni di Loki, o almeno fino alla mattina seguente.
Quel illusione lo perseguitava ogni notte e piano piano non faceva più caso a quelle parole, diventando sempre più forte.Ciao cari lettori 😘
Vi sta piacendo questo primo capitolo?
Vi invito a commentare e se vi va anche a votare!! ❤️❤️❤️Fatto con la collaborazione di una mia amica che desidera rimanere anonima.
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Fan Fiction Loki
Fanfictionvisto che io e una mia amica non abbiamo niente da fare nella nostra vita, abbiamo deciso di scrivere una Fanfiction sulla Marvel, visto che è comune ad entrambe la passione per i personaggi MCU, specialmente Loki, abbiamo deciso di fare questa pazz...