~capitolo 11~

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La prima ora a scuola passa molto velocemente. Per fortuna ora ho letteratura, aspettavo questa lezione con ansia.

Entro nell'aula e vedo Candice che mi sorride dal posto dell'altra volta, così mi siedo accanto a lei.

"Buongiorno" mi saluta.

"Hey,come va? Le chiedo sorridendo

"Bene. Ho saputo che l'altra volta hai asfaltato Katrin" sorride, ma non sono amiche?

"Senti mi dispiace per la tua amica ma..." mi interrompe.

"Frena, Katrin non è mia amica. Diciamo che la sopporto nel contesto" mi spiega

"Ah ho capito"

Entra il prof, ci saluta e poi inizia a distribuire un foglio bianco. Noi lo guardiamo confuso perché non capiamo. È un compito a sorpresa?

"Allora ragazzi..." inizia a parlare il prof Brown, poi continua "... oggi faremo un lavoro insieme. Dovete sapere che uno scrittore prima di scrivere un grande libro va in giro in cerca di emozioni. Va in cerca d'ispirazione. Così inizia ad osservare le varie persone per vedere, per capire se riesce ad apprendere un loro sentimento. Tramite cosa? Chi sa rispondere?"

"I gesti?" Dice Candice

"Si! I gesti. Ragazzi un gesto vale più di mille parole. Però il lavoro di oggi si dividerà in 2 parti oggi faremo che uno di voi scrive una parola che sente dentro in questo momento. La prossima volta faremo la seconda prova" poi conclude

Forse non ho capito. Vedi i miei compagni scrivere. Tranne lui. Non mi ero nemmeno accorta che ci fosse visto che non mi ha dato proprio fastidio oggi. Lo osservo sembra indeciso. Guarda un punto fisso davanti a sé come se stesse ricordando qualcosa. Allora ho capito e scrivo la mia parola.

"Ok ragazzi tempo scaduto"

Io e Candice ci guardiamo

"Adesso, scambete il vostro foglio con il vostro compagno. Uno alla volta leggerà la parola dell'altro" adesso ho capito veramente.

Lui vuole tirarci fuori le emozioni e farci capire attraverso una parola cosa prova l'altro.

"Chi vorrebbe iniziare?"
Una ragazza che prima d'ora non avevo neanche nota alza la mano. Legge la parola INIVISIBILE.

La ragazza ci spiega che ha scelto questa parola perché lei fin da piccola è stata un po' invisibile e nessuno le dava attenzioni. È una cosa triste.

Dopo ci sono state parole come: INGANNO, SODDISFAZIONE, INCAPACITÀ...

Ad un tratto il prof chiede a me di leggere la parola che ha scritto Candice.

"Lei ha scritto ABUSO" La guardo, lei abbassa lo sguardo.

"Candice vorresti spiegare il perché di questa parola?" Chiede il prof Brown.

In un primo momento resta in silenzio poi sospira e inizia a spiegare.

"Quando avevo 12 anni mia mamma si è sposata con un uomo orribile, violento e maschilista..." Fa fatica a parlare, così le prendo la mano
"...un giorno mia mamma non c'era e mio fratello era in camera sua e lui è venuto in camera mia" si ferma e inizia a piangere.

Non ha finito di spiegare ma non ci vuole tanta immaginazione per capire cosa ha dovuto passare.

"Signorina Candice?" Cerca di chiamarla il prof. Ma lei ormai è sconvolta così si alza e corre via fuori dall'aula.

"Ecco questo stupido gioco cosa ha portato" dice Cole. Ci voltiamo tutti verso di lui.

"Signor Sprouse, questo gioco stupido come dice lei serve per far uscire fuori i propri sentimenti e far capire q chi ci ascolta che tutti abbiamo delle debolezze"

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