25. 𝒚𝒐𝒖 𝒂𝒓𝒆 𝒏𝒐𝒕 𝒂𝒍𝒐𝒏𝒆

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Io: i capitoli li chiamerò con canzoni di Bowie e degli Stones
Sempre io: oh guarda, Michael Jackson

Che dire... questo sarà l'ultimo capitolo prima dell'epilogo. Spero di non avere fatto un casino.

Ritrovarsi davanti David, dopo tutto quel tempo, fu come una boccata d'aria dopo un'apnea di dieci minuti

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Ritrovarsi davanti David, dopo tutto quel tempo, fu come una boccata d'aria dopo un'apnea di dieci minuti. Non riusciva a crederci: due minuti prima era su un palco, con l'adrenalina che gli scorreva nelle vene e i ragazzi che suonavano insieme a lui, ed ora si trovava a pochi centimetri da un ragazzo sorridente, un ragazzo che non vedeva davvero da troppe settimane.

Sorrise, timido, e David lo trasse a sé, cingendogli con le braccia il collo e strofinando la testa contro di lui. "Cazzo, mi sei mancato troppo", mugugnò il biondo, attaccandosi praticamente al corpo di Mick.

L'altro ragazzo ridacchiò, afferrandolo per i fianchi sottili e facendolo staccare leggermente. "Anche tu", affermò, sincero. Poi lo prese per una mano e lo tirò dietro le quinte, dove avrebbero potuto parlare senza urlare, totalmente indisturbati.

David lo seguì, con un sorrisetto sbarazzino in volto, e appena furono soli, distanti dai ragazzi della band che ridevano e dal pubblico che sembrava volerli di nuovo sul palco, si sporse verso di lui e lo baciò, completamente senza preavviso.

Mick sussultò a quel contatto, stupendosi dell'improvvisa irruenza di David, che praticamente gli aveva infilato la lingua in bocca senza nemmeno dirgli ciao, e si sentì buttare all'indietro, con la schiena premuta contro la parete. Appoggiò le mani sulle spalle dell'altro e lo spinse, facendolo staccare.

"Merda, Dave, che cazzo fai?", gli chiese, guardandolo stralunato.

Il biondo allargò le braccia. Qualcosa era cambiato in lui, nel modo in cui teneva i capelli, o nei movimenti che compiva, sembrava più sicuro di sé, più... libero, forse. "Sono gay", affermò semplicemente.

Mick scosse la testa, divertito. "Tu non sei gay", rise, senza riuscire a trattenersi.

David lo baciò di nuovo, più dolcemente questa volta. "Tecnicamente, no. Ma... ecco, diciamo che ho trovato un gruppo", lo informò, con sincera gioia negli occhi.

Il castano sollevò un sopracciglio, sedendosi su uno degli amplificatori. "E...?", chiese, interrogativo, segretamente contento per lui ma ancora preoccupato per tutto ciò che sarebbe successo se qualcuno li avesse visti in quel momento.

"E...", iniziò David, avvicinandosi piano a lui e sedendosi per terra, raggomitolato al suo fianco, "...per ottenere l'ingaggio ho detto che sono gay".

Mick lo guardò storto. Non gli sembrava possibile che il ragazzo sempre timido e impacciato che era David fosse cambiato così tanto, tramutandosi in estroverso ed espansivo, e si chiese a che cosa fosse dovuta questa grande trasformazione. "E Dana?", chiese, curioso.

A questo punto negli occhi azzurro ghiaccio di David passò un lampo di imbarazzo, e Mick riuscì a riconoscere il ragazzo di cui si era innamorato tempo prima. David abbassò gli occhi, mordendosi un labbro, e vedendolo lì, inginocchiato al suo fianco con i capelli biondi in primo piano, Mick non riuscì a trattenere un sorriso intenerito.

𝐦𝐞𝐦𝐨𝐫𝐢𝐞𝐬 [𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora