00 - Prologo

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Ormai i tre si stavano abituando a quella vita: assieme all'astuzia di Jungkook studiavano un piano d'azione nei minimi dettagli per entrare nel luogo prestabilito nel modo più subdolo possibile. Una volta arrivati era questione di minuti prima che Sunhi e Hoseok uscissero con il bottino in mano e si fiondassero nel furgoncino, nel quale li aspettava Jungkook con tutta la sua attrezzatura per controllare e disattivare le videocamere.

Lì il gioco era fatto, non gli restava che fuggire.

Jungkook innestava la marcia e sfrecciavano a tutta velocità per le vie periferiche di Seoul, senza badare a dove li avrebbe portati quella vita, a loro importava soltanto sopravvivere giorno per giorno.

Quella sera erano infatti appena tornati da una rapina fatta ad un negozio di articoli elettronici che avrebbero poi rivenduto nel liceo della loro città, lo stesso che frequentavano anche loro pochi anni prima. Fecero in modo di crearsi una ristretta cerchia di clienti che, nonostante non sapesse come si procurassero il materiale, ma probabilmente sospettava che non utilizzassero metodi del tutto legali, ormai si affidava a loro tre per comprare gli oggetti più disparati a poco prezzo: gli studenti risparmiavano e i tre ragazzi guadagnavano soldi per continuare a vivere.

Stanchi si buttarono pesantemente sul divano della casa di Jungkook troppo stremati dall'avventura appena conclusa per tornare ognuno a casa propria. Jungkook aveva deciso di andare a vivere da solo una volta compiuti 18 anni e sia Sunhi che Hoseok preferivano rimanere a casa sua piuttosto che tornare nelle loro dimore, dove sicuramente la loro mente non avrebbe fatto altro che concentrarsi sull'inferno che erano costretti ad affrontare quotidianamente. Quella casa era quindi diventato il loro nascondiglio sicuro e a lui non dispiaceva averli sempre intorno.

«Quindi quanto abbiamo fatto?» parlò Sunhi mentre Hoseok frugava dentro la borsa la quale conteneva i loro recenti reati sottoforma di telefoni ed altri apparecchi elettronici. Generalmente nel trio lui era colui che si occupava di decidere quali oggetti sarebbe stato meglio rubare perché gli avrebbero fruttato di più.

«Poco più di 133 mila won*» rispose tirando fuori uno alla volta dalla sacca quei dispositivi, rigirandoli tra le mani e ammirandoli, inalando già il profumo dei soldi che ne avrebbero ricavato.

«Sicuramente Sunhi riuscirà a raggirare qualcuno, sa essere persuasiva quando si tratta di soldi» disse Jungkook con quel suo solito ghigno sadico, per poi tornare a giocare con il suo telefono posizionandosi più comodamente sul divano. Ad una persona estranea Jungkook sarebbe sicuramente sembrato il solito ragazzo silenzioso perché troppo timido per parlare, ma chi lo conosceva meglio sapeva come proprio durante quei suoi silenzi il suo cervello stesse lavorando come una macchina impazzita per architettare qualcosa. Il suo lato manipolatore non gli impediva però di prendersi cura delle persone a lui più care e, anzi, i suoi due amici potevano giurare di non aver mai incontrato persona più affettuosa di Jeon Jungkook.

«So essere persuasiva anche quando si tratta di cibo quindi cuciniamo qualcosa che mi fa male la pancia per quanta fame ho» rispose Sunhi alzandosi finalmente dal divano ed avvicinandosi al frigorifero. Alla fine si riunirono al tavolo per mangiare silenziosamente perché probabilmente troppo sovrappensiero per parlare di qualcosa, finché la quiete non venne interrotta da una proposta di Hoseok che li fece quasi strozzare:

«ma se rubassimo opere d'arte?»

*circa 1000 euro

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