6. The song of the Nightingale

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Non ci sono orologi nella stanza in cui
sono stata rinchiusa. Ormai non riesco più a riconoscere quando è mattina e quando pomeriggio. Posso svegliarmi alle undici credendo che siano le otto, o semplicemente posso restare tutta la notte sveglia in attesa che il tempo scorra placido, come spuma di mare tra le dita.

Mi rigiro tra le lenzuola, guardando il
Sole alto nel cielo. Decido quindi che
è ora di prepararmi. Jungkook mi ha dato appuntamento per mezzogiorno e non intendo farmi trovare ancora sotto le coperte.

Afferro un paio di jeans che Yoongi si è premurato di farmi avere, ed una t-shirt bianca.

Mi sfilo quindi la canotta, rimanendo in intimo. Nulla di pretenzioso, se non un minimo accenno di pizzo ai bordi del reggiseno.

Nei Rifugi non serve essere
particolarmente attraenti. Ognuno ha
un compito ben preciso che gli occupa
gran parte della giornata. E poco
importa se non trovi l'uomo o la donna della tua vita.

Mi siedo sul letto, ancora in biancheria, stringendo le ginocchia al petto sentendo una strarna malinconia torreggiare su di me.

Troppo immersa nei miei pensieri, non mi accorgo che la porta si era aperta e chiusa da ormai qualche secondo.

Alzo lo sguardo, incupendomi subito
dopo. Yoongi è appoggiato al muro,
con le braccia incrociate ed un lieve
accenno di sorriso sul volto. I suoi occhi scorrono sul mio corpo con malizia mentre si morde il labbro.

L'intensità del suo sguardo mi fa
tremare, e solo dopo mi ricordo di
essere in biancheria.

Stringo i vestiti al corpo, coprendomi
con la coperta.

"Perché ti sei coperta?" Mi domanda
con ironia, avvicinandosi di qualche
passo. Si piega sul materasso, mentre
io indietreggio, appoggiando le mani
ai lati dei miei fianchi. Si issa sul
letto con la gamba, posizionandosi
definitivamente sopra di me.

Deglutisco, stringendo ancor di più
le coperte al mio corpo. I suoi occhi
sembrano voler trapassare il sottile
strato di coperte che separano i nostri
corpi. Sento la sua energia uscire da
ogni poro della sua pelle, colpendomi.

Ma questa volta è diversa, più maliziosa. Come se stesse cercando di
trasmettermi tutta l'eccitazione che
prova in questo momento. Con le mai
afferra i bordi delle coperte, ancorando il mio sguardo al suo.

"Non ti azzardare, sottospecie di cane
troppo cresciuto." Balbetto, vedendolo
inarcare un sopracciglio al mio
nomignolo. Ma sembra comunque
passarci sopra, strappandomi
letteralmente la coperta da dosso.
Sobbalzo, spalancando gli occhi. Il suo
sguardo scorre con lentezza snervante
sul mio corpo, mentre con le dita mi
accarezza la gamba.

Deglutisco ancora, con le labbra secche e gli occhi socchiusi. Con le mani afferro le sue, cercando di interrompere le sue carezze.

Vedo un lampo attraversagli gli occhi,
ma solo per qualche secondo. Con
un basso ringhio ricambia la stretta,
portando imiei polsi davanti al suo
volto, baciandoli.

"Non puoi negartia me," mi avverte,
sussurrando. In risposta agito le gambe sotto di lui, cercando di sgusciare via.
Sembra non gradire, quindi posiziona le mani sui miei fianchi, attaccandomi al materasso.

Sento tutto il mio corpo formicolare,
percorso da lievi e dolci scosse che
arrivano fino alla mia schiena. Si china poi su di me, schiudendo le labbra per poi posarle sul mio orecchio. I suoi capelli mi solleticanoil collo in un movimento estremamente sensuale.

"Al mio ritorno mi aspetto un caloroso
benvenuto, usignolo."

Non lo vedo neanche uscire per quanto è veloce, cosi rimango stesa sul letto, con la mente confusa ed il cuore che batte come un forsennato.

𝐓𝐇𝐄 𝐁𝐄𝐀𝐒𝐓 | 𝒎.𝒚𝒈Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora