10. Jungkook

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Jimin batté la mano sul tavolino difronte a lui, osservando con le sopracciglia corrucciate Taehyung.

"Quindi sta bene?" Gli domandò Taehyung, esibendosi in un sospiro di sollievo. Jimin annuì, senza guardare l'amico in volto. Non era sicuro dell'incolumità di Seri, ma se Jungkook diceva il vero, il legame tra compagni avrebbe impedito a Yoongi di farle del male.

"Arrivati a questo punto, qual'è il piano?" Continuò Taehyung, cercando risposte alle sue domande.

Taehyung non era di certo il tipo di uomo che si spaventava facilmente, ma tutta quella faccenda lo terrorizzava, anche se era restio ad ammetterlo.

Jimin si dondolò sulla sedia, portandosi la sigaretta alle labbra per poi inspirare profondamente.

"Il Capo dice che il Mannaro dovrà continuare ad aggiornarci ogni settimana. Quando avremo raccolto abbastanza informazioni, ci organizzeremo per la battaglia. Per ora, cerca soltanto di addestrare i ragazzi come meglio puoi."

La voce di Jimin era però preoccupata. Era legato ad ogni singolo membro del Rifugio, e l'idea di doverli mandare a morire in una guerra contro i Mannari lo tormentava.

Taehyung guardò la cartina posata in malo modo sulla scrivania, accavallando le gambe per analizzare la distanza tra il Rifugio e la Villa di Yoongi.

"Dicono che la sua Villa sia in grado di ospitare centinaia di persone." Proruppe Taehyung, curioso quanto basta per tormentare Jimin di domande.

Jimin si esibì in un sorrisetto di scherno, quasi odiasse anche solo l'idea di parlare di Yoongi.

"Quella Villa è un fottuto cubicolo di cani pulciosi," Taehyung ridacchiò, mentre Jimin batteva il piede a terra.

"Allora dovremo sbrigarci a radere al suolo quel cazzo di canile, prima che attacchino anche a Seri le loro pulci." Il tono con cui fu pronunciata quella frase era ironico, ma non il suo significato.

Perché Jimin avrebbe fatto di tutto per tener lontana Seri dai Mannari, e l'idea che potesse anche solo rimanere coinvolta emotivamente con Yoongi lo faceva imbestialire.

Avrebbe fatto di tutto per tenerla lontana da lui, qualsiasi cosa.

**

Strabuzzo gli occhi, sconvolta. Jaeun annuisce con fierezza, orgoglioso di avere Jungkook come padre.

Yoongi stringe le mani sui miei fianchi, affondando il naso tra i miei capelli per non farsi sentire dal piccolo.

"La compagna di Jungkook l'ha lasciato per un umano dopo la nascita di Jaeun." Mi spiega lui con pazienza, giocando con i miei capelli. Il suo tono di voce si fa più severo, mentre mi stringe di più a se, quasi volessi scappare.

"Hai paura che io faccia lo stesso." Bisbiglio più a me stessa che a lui. Non mi rendo conto che mi ha sentita fino a quando non mi risponde.

"Non lo permetterò." Questa volta ringhia, mentre Jaeun arretra di un passo, forse spaventato.

Non cerco di calmare Yoongi, perché probabilmente finirei solo per peggiorare la situazione, quindi mi limito ad inginocchiarmi davanti a Jaeun.

"Come fai a sopportare sia tuo padre che questo energumeno qui dietro?" Gli chiedo, pizzicandogli il fianco, facendolo ridacchiare mentre assume una smorfia da saputello.

"Mio padre dice che sono molto forte, anche più dello zio." Mi sussurra lui, con fierezza. Lancio un'occhiata verso Yoongi che, con un sopracciglio inarcato, osserva divertito me e Jaeun.

"Non guardarmi così, il ragazzino saprebbe metterti al tappeto con uno schiaffetto." Mi dice Yoongi, infilandosi le mani in tasca per poi distogliere lo sguardo, ridendo sotto i baffi.

𝐓𝐇𝐄 𝐁𝐄𝐀𝐒𝐓 | 𝒎.𝒚𝒈Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora