Cap:11

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Gli occhi di luna divennero freddi mentre scrutava l'uomo che riferiva tutto ciò che sapeva sulla squadra che li stava attaccando

Due squadre

Venti persone a squadra

Due eroi

Quattro volanti della polizia

Basta

"Non si aspetta di trovare anche dei villan" ha aggiunto ancora l'uomo in nero

"Bene" ha sussurrato luna

"Siete agli ordini di questa signorina ... emmh ... andate ..." ha detto l'ormone.

"Che centrasse qualcosa quel" bip "di prima" ha pensato luna

"Vai luna" ha ordinato Tomura sotto la sua mano

"si capo" e così Luna è corsa verso l'esterno, usando il minimo dell'uno per Tutti, ritrovandosi così all'esterno, all'ombra della notte e alla luce delle torce

"Signorina che facciamo?" Chiese uno degli uomini in nero mentre un altro rispondeva a colpi di pistola alle provocazioni

"Smetto di sparare" un ordine preciso preciso

"Ma-"

"Smetti di sparare" ripete l'articolo, fissando davanti una polizia ed eroi che arrivano arrivando

"Vorrei capire - Si, capire

Se puoi, insegnami 

Tu forse sai chi è che vive dentro di me
E quando tutto è ormai distrutto
cos'è che resterà?
Ma tu sorridi già, nascondi la realtà" adesso il palcoscenico è il suo

il venditore di armi si vedeva lontano un miglio che era scettico nel far combattere una ragazzina, non lo nascose neanche a tomura il suo nervosismo

"ma sig. shigaraki è proprio sicuro che quella ragazzina è in grado di batterli? non sembra minimamente in grado neanche di uccidere una mosca"

tomura non gli rispose, troppo preso ad ascoltare il canto di Luna e ad osservare la sua figura magrolina affiancata a quegli omoni irti di armi. 

Luna schioccò le dita verso gli uomini che correvano verso di lei e quelli non si mossero più come fermati da una forza esterna. Lo spettacolo era così impressionante che gli omoni in nero lasciarono in aria il loro stupore. 

tomura, che fino a quel momento era rimasto in disparte nel capannone, si avvicinò a Luna, a testa alta e ordinò senza esitazione 

"che non ne rimanga neanche uno vivo" poi girò i tacchi, mise le mani in tasca e torno dal venditore

Al contrario Luna che, ben prima aveva deciso che non avrebbe ucciso quelle persone, non ancora almeno, si ritrovò a sorridere sadicamente., con il suo ghigno illuminato dai raggi del lampione mezzo fulminato che illuminava di striscio l'entrata del capannone 

esitò un secondo momento, poi con uno scatto della testa verso sinistra, fece rompere il collo agli uomini di pietra che aveva tra le sue grinfie, a dirla tutta si sentì un lieve soffio di vento ma nessuno lo poté ricordare e raccontare a parte Luna stessa.

Completato l'ordine di tomura, smise di cantare l'ultima strofa della sua canzone, guardò la scena che le si stagliava davanti e tornò a testa alta dentro il capanno , con il suo fido ghigno sadico sul volto e la certezza che sarebbe diventata la nemesi di All Might.

tornarono a casa, nel bar sperduto fuori città grazie a Kurogiri, solo dopo aver scritto con il sangue di una delle vittime, a grandi lettere su uno dei muri 

TREMATE, 

CHE LA LUNA ALZA LA MAREA 


ANGOLO DI UNA PAZZA

Allora... capitolo nuovo.... non credo che sia venuto bene ma le storie che voglio portare avanti iniziano a essere troppo.

comunque alla prossima!

(e fatemi sapere che ne pesate del capitolo! ;) )



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